Risultato voto a scrutinio: 71.22 (Scrutinio: 35°; Totale: 241°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 11/14 (79%); 2° = 8/15 (53%); 3° = 25/31 (81%); 4° = 37/54 (69%);
Risultato Ripescaggio: 62.24 (Posizione: 73°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 30/37 (81%); 2° = 27/38 (71%); 3° = 46/70 (66%); 4° = 75/141 (53%);
Il Castello di Venere sorge su una rupe isolata nell’angolo sud-orientale della vetta e fu sede nell`antichità di un famoso culto mediterraneo della fecondità. L’importanza del santuario prima e del castello dopo fu sempre rilevante, tanto che secondo un’antica leggenda raccolta da Diodoro Siculo (I sec. a.C.), lo stesso Dedalo vi avrebbe costruito un ponte in muratura.
L’importanza militare del castello fu sempre ritenuta rilevante per il possesso e il controllo del territorio, tanto che Don Garzia Toledo, viceré di Sicilia nel 1561 e don Carlo d’Aragona, presidente del Regno nel 1576 ritennero quella del monte San Giuliano una delle piazze piú importanti del Vicereame spagnolo, insieme con quelle delle città di Siracusa, Messina ed Agrigento. La fortezza fu “piazza reale” fino al XVI secolo, e vi risiedette anche un presidio di soldati. Nei primi dell’800, con la riforma amministrativa del Regno delle Due Sicilie, il castello divenne proprietà del Comune. Il Castello è preceduto da strutture di fortificazione avanzata - oggi chiamate “Torri del Balio”- verosimilmente medievali che recingevano un profondo abisso che separava la rocca del castello vero e proprio, collegata solo attraverso un ponte levatoio, di cui ci parla il viaggiatore arabo Ibn-Giubayr (sec. XII).
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2 commenti a “castello di Venere…”
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spettacolare