| Contest | Foto | Partecipanti | Candidatura | Data Fine | Stato |
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| Giornata FAI di Primavera 2010 | 178 | 78 | 3 Aprile 2010 | 5 Aprile 2010 | 45.43 (55°) |
Secondo la leggenda alla metà del secolo XIII due viandanti, ospiti a San Miniato, di una povera vedova, le lasciarono una cassa in custodia, non tornando i proprietari la cassa fu aperta e si scoprì contenere un crocifisso ligneo che fu iniazialmente conservato nella chiesa dei Santi Giusto e Clemente, oggi non più esistente.
Dopo diversi itinerari penitenziali per la Toscona, durante i quali avvennero molti fatti miracolosi attribuiti alla sacra immagine, le pubbliche magistrature sanminiatesi assunsero il crocifisso a simbolo della città e lo conservarono nella cappella del palazzo civico (Loretino) fino a quando, per ringraziamento per la protezione per la peste del 1631, non costruirono un oratorio più grande e solenne.
Il progetto dell’architetto Antonio Maria Ferri fu approvato nel giugno del 1705 e la costruzione, subito intrapresa, fu ultimata nel 1718, quando vi fu collocata l’immagine del Santissimo Crocifisso. Nel 1754 furono fatti i pavimenti di marmo e circa un secolo dopo si procedette alla definitiva sistemazione della scalinata d’accesso con la collocazione della balaustra in ferro battuto e delle statue in terracotta.
La chiesa a pianta a croce greca sormontata da un tamburo circolare e dalla cupola in cui è inserita una lanterna cieca.
Ogni braccio della croce è coperto da una volta a botte e nei punti di congiunzione si slanciano pennacchi di raccordo con la cupola emisferica. Gli affreschi delle pareti e della cupola sono opera di Antonio Domenico Bamberini, il tabernacolo che custodisce l’immagine sacra è di Francesco Lanfranchi detto “Spillo”.
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