GUIDA  Portici/Chiesa di San Ciro

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Processione di San Ciro (2007), rientro del santo in chiesa  
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Processione di San Ciro (2007), rientro del santo in chiesa
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Chiesa di San Ciro
Particolare

Indice

Storia

La cattedrale, dedicata alla Vergine nella Natività e al Santo Patrono, San Ciro, fu costruita fra il 1633 e 1641, sui resti di una presistente parrocchiale dedicata a Santa Maria delle Grazie, costruita nel 1627 e crollata a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 1631. La chiesa fu fortemente rimaneggiata negli anni 40 del Settecento da Domenico Antonio Vaccaro, al quale si devono la cupola e le torri campanarie.

All'epoca, l'importanza di Portici era notevolmente accresciuta per la presenza della Reggia di Portici. Fu chiamato, quindi, il Vaccaro a dare lustro ad una chiesa che doveva rappresentare simbolicamente il nuovo status di residenza dei Borbone.

La chiesa ha subito ulteriori rifacimenti nel corso dell'Ottocento.

Descrizione

Uno dei due campanili

Esterno

La facciata è rettangolare, con un frontone nella sezione centrale e le due torri campanarie che svettano ai lati, sopra le navate minori. Il gusto è misurato, ma notevole è il ricorso a decori floreali. Sopra i portali minori sono due nicchie, mentre la luce principale è un oculo modanato. Notevoli sono le porte di bronzo con base di piperno. I due ingressi minori sono sormontati da un timpano lineare e da oculi, mentre il portale principale reca un elaborato architrave scolpito con Santi e Angeli, sul quale poggia il timpano. Lesene e paraste ritmano le sezioni.

Interno

L'altare maggiore, realizzato con marmi policromi dal Vaccaro, è ornato lateralmente con angeli marmorei ed impreziosito da un magnifica tela: la Nascita della Vergine, capolavoro del 1666 di Luca Giordano, forse il massimo esponente della scuola napoletana caravaggesca.

Sontuosa è la cupola, manifestazione del genio del Vaccaro. Le trombe sono decorate, ed il tamburo è impreziosito da lesene, mentre l'occhio fugge fra i decori verso la bella lanterna.

Notevoli sono gli arredi sacri. L'Immacolata e il San Lazzaro sono di Giuseppe Bonito, fine pennello rococò. La statua di San Ciro, nel cappellone di sinistra, è opera del 1770 dello Sperandeo. Si notino le due fonti per l'acqua benedetta all'ingresso, il battistero in fondo alla navata destra ed il pulpito. Il presbiterio è decorato da pregevoli stucchi.

La Congrega del Santissimo Sacramento

Dalla chiesa si accede alla Congrega del Santissimo Sacramento, opera del Vaccaro. Fu costruita per volontà della Arciconfraternita e dell'Università. Si tratta di una deliziosa fabbrica rococò, con le pareti decorate con stucchi, volute, cornicioni tortili ed oculi recanti dei tondi raffiguranti storie della Passione.

Fastoso è l'altare marmoreo policromo sormontato dalla pala d'altare coronata da un timpano rococò dal gioco concavo e convesso e fiancheggiata da due nicchie recanti figure di santi.

Notevole è il coro ligneo.

Video

Processione di San Ciro (2007), rientro del santo in chiesa

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