GUIDA  Visone

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Foto Visone:
2012, 2009, 2008

Visone è situato in Piemonte in Provincia di Alessandria. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo; Chiesa di San Rocco; Chiesa di Santa Croce.

Confina con i comuni di: Morbello, Morsasco, Grognardo, Prasco, Acqui Terme e Strevi.

Indice

Dove Mangiare

  • Ristorante La Cappelletta, Frazione La Cappelletta, 31
  • Ristorante San Marco, Via Acqui, 80

Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Via M. Pittavino, 5

Informazioni Utili

Icona train t.gif Come Arrivare

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1854) Goffredo Casalis così descrive il comune:

Visone (Viso, Vidisio), com. nel mand. di Rivalta, prov. e dioc. d'Acqui, div. di Alessandria. Dipende dal magistrato d'appello di Casale, intend., tribunale di prima cognizione, ipot. d'Acqui, insin., e posta di Rivalta. Sta alle falde di un poggio sulla sinistra sponda del Caramagna, e presso al confluente del Visone nel Bormida, a greco d'Acqui, da cui è distante 5 chilometri; di chilometri 9 è la sua lontananza dal capo di mandamento.

Sei ne sono le vìe comunali; una tende a Grognardo; l'altra a Prasco; la terza a Morbello; la quarta a Morzasco, ed indi a Rivalta; la quinta a Strevi; la sesta conduce ad Acqui; sono tutte in pessimo stato, ad eccezione di quella che scorge al capoluogo di provincia.

Il Bormida lambe quasi le prime abitazioni del villaggio verso tramontana; ed il torrente Visone lo fiancheggia a mezzodì. Vi scorre eziandio un rivo-torrente denominato Caramagna, che sbocca verso settentrione pur anche nel Bormida. Sul Visone sta un ponte in pietra sulla via che accenna a Morbello, Le anzidette correnti d'acqua non contengono pesci, ad eccezione del Bormida, che ne alimenta alcuni di ordinaria qualità.

Vi sorgono balzi e colli, una parte dei quali coltivasi a viti; ed il rimanente non offre che boscaglie e nude roccie. Il territorio, la cui superficie è di 1,952 ettari, produce uve in qualche abbondanza; ma non fornisce che scarse ricolte di grano, di meliga e di civaje.

In questo territorio si rinvengono:

  • Calce carbonata bigia, granosa, piuttosto oscura. Delle cave di Giuseppe Rossi, che trovansi nella regione Quaretto. Dà una calce molto grassa.
  • Calce carbonata d'un bigio più chiaro della precedente e granosa. Delle cave Delorenzi, Bonello e Perazzo, posta nella regione detta le fornaci. Contiene talvolta dello zolfo.
  • Calce carbonata di color bigio più scuro e granosa. Delle cave Bonelli Bocca, poste nella regione Calcagno.
  • Calce carbonata di tinta bigia più chiara dell'antecedente. Delle stesse cave.

La chiesa parrocchiale, dedicata ai SS. apostoli Pietro e Paolo è di antica ed inelegante costruzione. Vi esistono nel ricinto del paese due chiesette, una sotto l'invocazione di s. Rocco, e l'altra sotto il titolo di N. D. delle Grazie. Il cimiterio giace alla prescritta distanza dalle abitazioni.

Il villaggio è attraversato da parecchie vie, ed ha una piccola piazza. Esiste ancora, ma diroccato, un vetusto castello, che di presente è posseduto dal principe Centurione. In mezzo all'abitato sta una fontana con due sorgenti d'acqua, una calda, e l'altra fredda, che si confondono insieme, e non servono che alle lavandaje.

Gli abitanti sono per lo più di forte complessione e di buona indole.

Cenni storici. Il marchese Anselmo fondando nell'anno 991 il celebre monastero di s. Quintino di Spigno, gli donava per dotazione, fra molti altri beni, cinque mansi in loco et fundo Vidisioni. L'imperatore Arrigo con diploma del 1039 confermava la terra e il castello di Visone alla chiesa d'Acqui: il qual diploma veniva successivamente confermato dal papa Adrinno in novembre del 1160, e dall'imperatore Carlo IV nell'anno 1364.

Addi 5 di luglio del 1198 i marchesi di Occimiano sottomettevano al comune di Alessandria tutto ciò che possedevano nella villa e nel castello di Visone. Il sommo pontefice Sisto IV nell'anno 1480 delegava l'arciprete d'Asti perchè decidesse delle questioni relative al feudo di Visone; le quali si agitavano tra il vescovo d'Acqui Tommaso ed il marchese Antoniotto Malaspina. Dopo i Malaspina ed i Corba ebbero questo feudo con titolo comitale i Centurioni de Marini di Morzasco e Castelnuovo. Visone in forza del trattato di Vienna, conchiuso il 5 gennaio del 1703, veniva ceduto all'augusta Casa di Savoja.

Popolazione 1848.