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Foto Marcetelli:
2012, 2009, 2008

Marcetelli è situato nel Lazio nella Provincia di Rieti. Il 18 maggio si festeggia il Patrono, San Venanzio Martire. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di Santa Maria in Villa.

Confina con i comuni di: Collegiove, Ascrea, Collalto Sabino, Varco Sabino, Pescorocchiano e Paganico Sabino.

Storia

La prima citazione ufficiale del borgo di Marcetelli risale al XII secolo, quando, secondo l'archivio Vaticano di Monsignor Angelo Mercati, il luogo viene nominato ne "gli Statuti Feudali del Cicolano", con riferimento alle proprietà della nobile famiglia dei Mareri.

In quel documento, infatti, si fa riferimento al "Castrum di Marcetelli", da cui deriva il toponimo.

Il borgo, quindi, nasce come ricetto od insieme di case di servizio rispetto ai fondi e all’organizzazione amministrativa che siffatto castro comportava.

L’origine del comune è medievale, quindi, e strettamente connesso al fenomeno delle enclosures. L’antropizzazione del territorio, e lo sviluppo del castro, infatti, erano legati alle privatizzazione dei boschi comuni e all’erosione degli usi civici di legnatico e ghiandatico, allorquando, sotto i Mareri, si svilupparono gli interessi legati ai castagneto da frutto che furono impiantati là dove c’erano boschi ordinari.

I Mareri, tuttavia, prima di essere infeudati dal papa subirono parecchie traversie e furono, in due occasioni, inglobati dal Regno di Napoli, e, in altre occasioni espulsi dai loro territori. Il borgo era, infatti, strategico, in quanto si trovava lungo la linea di confine con il Regno di Napoli e, in alcuni momenti storici, fu, infatti, brevemente annesso a Napoli. Tale circostanza si verificò, prima, sotto Federico II che privò Tommaso Mareri dei suoi feudi, perché Tommaso aveva tradito Federico, nel 1247, cedendo la Romagna, di cui era vicario, al pontefice, (mentre in precedenza aveva fatto parte del partito imperiale). La seconda e ultima volta, anche Carlo I d'Angiò annesse il borgo a Napoli, per punire i figli di Tommaso, Filippo e Giovanni, per il precedente appoggio concesso agli Svevi. Dopo le annessioni a Napoli, i Mareri furono anche allontanati dal comune, dicevamo. Marcetelli, infatti, fu infeudato nel 1271 a Guglielmo Accrochemoure. Nel 1279 passò direttamente alla curia angioina. In seguito, fu occupato dai fratelli Pietro e Stefano Colonna fin quando, nel 1284, re Carlo I impose la sua restituzione al legittimo feudatario Giacomo de Campaniola.

Solo nel Trecento il castrum tornò nella disponibilità dei Mareri che, infeudati dal Papa, tennero il borgo fino al 1655, quando Tommaso Mareri vendette il castro al Cardinale Francesco Barberini per il prezzo di 25.000 scudi, dopo assenso del Pontefice Innocenzo X.

Marcetelli restò possesso dei Barberini fino al 1817, quando don Francesco Barberini rinunciò ai suoi diritti feudali sul castello.


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