GUIDA  Orbetello/Duomo

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E' il più importante monumento religioso cittadino; sorge, secondo tradizione, sui resti di un tempio etrusco, e conserva l'importante reliquia della testa di San Biagio.

Indice

Storia

La Cattedrale di Santa Maria Assunta (altro nome con cui viene identificato il Duomo) fu eretta intorno all’XI secolo sulle rovine di un tempio pagano – i cui resti non sono stati trovati – e venne ampliata nel XIII secolo e, soprattutto, nel 1376, dagli Orsini. A quest’ultimo restauro di deve la gran parte della struttura della fabbrica come è visibile oggi.

Ulteriori lavori vennero intrapresi nel 1592, quando la chiesa fu eretta a collegiata dal caedinale Alessandro Farnese.

La struttura gotica era a navata unica, con facciata a capanna. Le due navate minori furono realizzate nel XVII secolo, sopraelevando la facciata, con la parte originale ancora visibile a fronte del processo di inglobamento.

Nel 1859, venne aggiunto il campanile, opera dell'ingegner Ferruzzi.

Nel 1974 la Cattedrale subì due incendi, di cui il primo, molto probabilmente, di origine dolosa, sviluppatosi l'11 febbraio, in coincidenza con l'anniversario della Conciliazione fra Stato e Chiesa.

Descrizione

Facciata

Si articola nell’originala facciata gotica, incapsulata in un’altra facciata – necessaria per allungare la navata -, e negli ingressi delle navate minori. Le aggiunte non si connotano per elementi artistici di particolare interesse e rilievo, mentre il prospetto originale è assolutamente di pregio.

Si articola in tre livelli, divisi da cornici marcapiano finemente decorate. La cornice superiore, dentellata, è decorata con delle losanghe dalle quali spuntano teste di santi e personaggi a tutto tondo, spartite da triglifi. La cornice inferiore è decorata solo con delle dentellature.

Meravigliosamente istoriato è il rosone, la cui cornice è decorata con il medesimo tema a base di losanghe con teste. I bracci del rosone sono particolarmente preziosi ed elaborati: archetti a sesto acuto trilobati che si alternano a quatrefoil, sorretti da colonnine gemine tortili, o decorate con motivi a zig-zag, che si appoggiano sulla struttura presente in corrispondenza del centro della rosa, rappresentato da una losanga iscritta in un cerchio.

Sopra al rosone è una nicchia col busto di Dio padre benedicente, di gusto senese.

La facciata (originale) a capanna è chiusa da lesene cuspidate, da dove sporgono doccioni protomi ferini.

Meraviglioso è il portale strobato-ogivale con ogni estradosso finemente decorato (con motivi a zig-zag e fitomorfi). I bassorilievi rappresentano Eva, madre dei viventi, grappoli d'uva e foglie di vite.

Interno

L’interno è a tre navate divise da pilastri e reca moli altari di fattura barocca. A destra è la cappella di San Biagio, con busto-reliquiario dell’Ottocento del Santo, opera di Cesare Aureli. Le decorazioni in stucco della cappella sono del XVI-XVII secolo. Particolarmente importante è il paliotto o, probabilmente, pluteo, opera di laipicidi romani del IX secolo.

La navata maggiore è sormontata da una cupola (senza tamburo) spartita da quattro costoloni dove si aprono finestre finemente decorate con puttini e palme, che si ritrovano anche nella decorazione delle cornici. I pennacchi sono coperti da stucchi.

Particolarmente elaborato è l’altare maggiore, di forte impronta barocca. Sulle sime del timpano spezzato si adagiano delle statue che recano simboli della chiesa e del martirio (palme). In prossimità della chiave di volta è, su di un piccolo timpano semicircolare che, aggettante, sporge dalla trabeazione, un tabernacolo con altorilievo del busto di San Biagio, chiuso da un timpano triangolare.

Alla destra del presbiterio, è la Cappella del Sacramento, opera Neoclassica del 1859 del Ferruzzi.