GUIDA Prato/Duomo
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Introduzione
La cattedrale di Prato e’ unificata in Piazza del Duomo.Nacque su esistenza di un tabernacolo in località Borgo al Cornio, quando ancora il nome Prato non esisteva, edicola votiva che ricordava l’apparizione della madonna a dei fanciulli.Ora di questo tabernacolo non vi e’ più esistenza.L’attuale cattedrale ‘ nominata nel 994 come pieve di Borgo al Cornio però si suppone che risalga al VI secolo a.c.Ne e’ testimonianza la Compagnia di Santo Stefano unificata nella parte sotterranea, accessibile dal Museo dell’Opera del Duomo.
Mutamenti
La Pieve crebbe d’importanza grazie allo sviluppo di Prato:nel XII secolo iniziarono gli ampliamenti:Iniziati gia nel 1160 proseguirono con maggiore velocita’ dal 1210 grazie a Guidetto che realizzo’ gran parte della facciata e progettò il campanile che fu portato a termine solo nel 1357..Nel 1317 vi fu un famoso furto alla Sacra Cintola portata da Michele Dagomari (Commerciante) dopo un viaggio ad opera di Musciatto,pistoiese, ingaggiato dai fiorentini per rubare questa preziosa reliquia:qui si capisce come mai i pratesi odiano sia i pistoiesi che i fiorentini.Nel trecento nuovi lavori vennero avviati:fu costruita la Cappella della Cintola ed una nuova facciata.In quel periodo fu edificato il pulpito esterno da Donatello e Michelozzo e la decorazione interna con splendidi affreschi di Agnolo Daddi, Paolo Uccello e Filippo Lippi:Successivamente vi furono altri interventi, che peroò non furono cosi’ drastici come in precedenza:nel 1534-50 fu aggiunta la Cappella del Santissimo Sacramento,nel secolo successivo l’attuale presbiterio togliendo un precedente coro e dopo che Prato fu riconosciuta a tutti gli effetti ‘’Città’’ con rispettiva ‘’Diocesi’’ furono create le volte sulle tre navate.Altre aggiunte furono eliminate nel 1850-70 dopo un restauri (manieristiche e barocche).
Esterno
La facciata
e’ un raro esempio di architettura tardo gotico in tutto il territorio fiorentino-pratese e fu iniziata nel 1386 dal fiorentino Lorenzo di Filippo.Fu completata dopo lunghissime pause solo nel 1457 conservando l’originale prospetto:di tipo basilicale e’ diviso da tre paraste lisce appoggiate da basamento in alberese e cornice in serpentino, come la parte inferiore e’ composta da paramentyro in alberese mentre la parte superiore da fasce biscrome in alberese e serpentino verde pratese.Le statue d’abbellimento della facciata del Duomo vennero aggiunte nel 1830 ad eccezione del ‘’Santo Stefano’’ sopra il pulpito che e’ copia di quello inserito tra le due facciate.Vi e’ un ‘’San Giovacchino e una ‘’Vergine oprea del pistoiese Francesco Carradori, una ‘’Sant’Anna con la Madonna Bambina’’ sul pilastro all’estremità sinistra.In stile ottocento e’ anche la struttura in ferro con capanna sull’estremità della facciata.E’ invece del 1457 il primo orologio (fu sostituito con uno nuovo nel settecento ancora presente) sostituendo un rosone traforato.Al centro della facciata un portale realizzato tra il 1412 e 1413 su progetto di Giovanni di Ambrogio e Niccolò di Piero Lamberti:esso rappresente il tema delle fasce bicrome su architrave e fianchi, abbelliti da ricchi capitelli d’acanto in arenaria..La lunetta ci incanta con un altorilievo in terracotta in color bianco e azzurro che raffigura la ‘’Madonna, il Bambino e i Santi Stefano e Lorenzo eseguito da ‘’’Andrea Della Robbia’’’ nel 1489, opera di estrema importanza, sicuramente la più pregiata di questo artista per Prato.
Il fianco destro
si affaccia sull’antica piazza e si mostra con le sue forme tipica dell’architettura pistoiese del XII secolo (ricordo che prima che Prato diventasse diocesi era sotto la diocesi di Pistoia con denominazione ‘’’Diocesi di Pistoia e Prato’’’) ed in tale periodo assunse l’attuale aspetto grazie a portali e arcate. Mentre il parametro retrostante sembra sia di un periodo antecedente del secolo precedente e cio’ e’ reso dall’irregolarità del ritmo delle arcate.La Lunetta di destra conserva tracce di un ‘’Assunta’’ dipinta nel 1585 da Ludovico Buti e fa riferimento ad un episodio novellato in antiche tradizioni:a causa del tentato furto della Sacra Cintola di Prato nel 1312, Giovanni di Landetto (Musciattino) venne condannato al taglio delle mani nella piazza di quella che allora era solo una pieve e poi divenne il Duomo, dopo subi’ il rogo sulle rive del Bisenzio.La folla imbufalita raccattò di terra una mano del ladro e la gettò verso una porta della chiesa:una traccia che sembra sangue esiste realmente, ma non vi e’ certezza che sia quella di Musciattino.La prima arcata ha sulla destra un’apertura che una volta dava accesso ad un pulpito esterno del tardo duecento che serviva durante Ostensione della Sacra Cintola sostituita successivamente da un secondo immesso nell’ultima arcata sinistra del 1359-1360.
Campanile
Il campanile a torre fu eretto ai primi del duecento su progetto di Guidetto e fu portato a termine nel 1356. Ha un imponente slancio verticale con risalti angolari con marcapiani su archetti pensili che lo sezionano in sei ordini. Il primo ordine era un’ arcata simile a quelle del fianco che inquadrava un arco che originariamente era aperto e fungeva da ponte per condurre alla via di Borgo al Cornio, l’attuale Via Garibaldi.I tre ordini sopra al primo presentano bifore con archi , mentre il penultimo era più slanciato (nel duecento concludeva la torre), lo spazio tra i pilastri era alleggerito da luoghi di soccorso in alberese e serpentino con grandi bifore..Mostra armonia anche la cella sovrastante, creata intorno al 1356 da Niccolò del Mercia, di Siena. Al campanile e’ alloggiato il blocco del transetto, realizzato intorno al 1368 dai fiorentini ‘’Giovanni di Lapo Ghini’’ e ‘’Francesco Talenti’’.
Pulpito di Donatello
Interno
All’interno la chiesa si mostra grazie al suo aspetto integro, nonostante abbia subito , durante il corso dei secoli , numerosissimi interventi.Le tre navate sono frutto della mno di Guidetto intorno al 1210, sono suddivise da sei arcate per lato , rette da robuste e preziose colonne. I capitelli sono stati realizzati in arenaria presentano moltivi vegetali, volute e rosini, finemente scolpiti, altri invece hanno elementi figurati, generalmente teste umane o leoni.Le proporzioni delle colonne sono causa anche della mancata dello zoccolo in alberese dandole una forma tarchiata, zoccolo poi incamerato nel rialzamento del pavimento tra il 1542 e il 1545. A termine della campata la chiesa vi sono tre gradini che rialzano la struttura:nel duecento venne elevata la parete del presbiterio, sotto la quale vi era una cripta, con abside centrale.Qui sono stati edificate navate molto più robuste.La successiva campata ha una copertura trecentesca ove vi sono vele dipinte con busti di ‘’Santo Stefano’’, ‘’Lorenzo’’, ‘’Giovanni Battista’’ e ‘’Girolamo’’
Il vano del transetto
e’ collocato con genialità nel corpo della chiesa. Questo progetto realizzato da ‘’Giovanni Pisano’’’ e’ databile intorno al 1317 ma fu terminato solo nel 1368:ci accoglie una gotica architettura fiorentina in un ampio spazio.Tornando all’ingresso e’ possibile ammirare la pavimentazione in alberese rosso di Monsummano Terme e serpentino verde creato a esagoni e rombi realizzato da Bernardo del Basso tra il 1542 e il 1545:lateralmente due splendide pile per acquasanta di marmo bianco di Carrara.L’acquasantiera di sinistra ha un fusto a balaustro decorato con foglie di scuola da Maiano e realizzata da Clemente di Taddeo da Pontanico di Fiesole.Quella di destra sempre con fusto a balaustro, rifatto nell’ottocento, e tazza ovale decorata con angeli con ali affusolate, opera di Dimone Sacchi intorno al 1580.La destra del vano del ‘’battistero?’ fu ricavato nel 1444 da ‘’Antonio di Cola’’ nello spazio tre le due facciate e chiuso da una cancellata di ferro opera di ‘’Giovanni e Ristoro’’ del 1348.Internamente un ‘’Battesimo di Cristo’’ della fine del seicento. Un ampio fonte battesimale del 1596 in serpentino mischio di Figline realizzato da Domenico Lazzeri da Settignano (Firenze). Un’incorniciature in legno e’ collocata sulla parete destra fu realizzata nel settecento-ottocento con gusto neo-cinquecentesco ove vi e’ posto un crocifisso in legno opera di Giovanni Pisano del trecento..La piccola immagine e’ detta ‘’dei Bianchi’’:sembra che durante la processione dei pellegrini Bianchi nel 1399 ad Agosto, sanguinò il braccio sinistro, dopo tale fatto, furono commessi numerosi miracoli.Subito dopo la parete si trova un tabernacolo (Madonna dell’Olivo) che fu fatto nel 1480 fai fratelli ‘’Giovanni, Giuliano e Benedetto da Maiano’’ provenienti dall’Ex convento di San Michele nella zona di Ponzano e precisamente dalla cappella..Qui si può ammirare anche una ‘’Pietà’’ sempre di Giovanni e Giuliano da Maiano, una ‘’Madonna con bambino’’ di Benedetto da Maiano.Al lato del tabernacolo e’ inserita un’acquasantiera di marmo bianco, sulla parete opposta un monumento sepolcrale del Cardinale Niccolò da Prato con busto prelato del settecento.Qui si puo’ ammirara anche l’organo e il portale laterale con lunetta affrescata raffigurante ‘’Santo Stefano’’ realizzata negli anni ’30 da leonetto Tintori, oltre ad una lunga bifora con vetrata neogotica riproducenti 4 santi opera di Ulisse de Matteis su progetto di Antonio Pezzati del 1870.Sulgli archi dei semipilastri troviamo l’affresco raffigurante gli Evangelisti di Domenico di razzino della meta’ del 1300.Altri dipinto sono presenti in questa zona.Nella cappella centrale vi sono peducci raffiguranti quattro ‘’Dottori della Chiesa’’.a lato santi, a destra e sinistra, sante, invece le cappelle alle estremità hanno figure d’angeli.L’antico coro venne smantellato nel 1636 e dopo due anni fu terminata al suo podto la balaustra plesbiteriale progettata da Bernardino Radi da Cortona:strabilia la struttura di marmo come le scale che salgono sempre in marmo con stemmi molto belli e rifiniti molto bene.La scalinata centrale e’ l’unica modifica apportata per darne movimento e fu aggiunta venti anni dopo su progetto di Pier Francesco Silvani. Il parapetto e’ in marmo bianco abbellito da stemmi tardo manierista, disegno di Radi oltre a precedenti stemmi recuperati dal precedente coro rinascimentale , capolavoro di Francesco Simone Ferrucci (1474-1476) ove e’ possibile ammirare gli stemmi del Comune e dell’Opera fiancheggiati da cornamuse e cherubini. Ai piedi della balaustra di destra vi e’ il candelabro bronzeo a sette braccia , opera di Maso di Bartolomeo del 1440.Salendo la scala della balaustra troviamo le ‘’Esequie di San girolamo’’ del 1453 eseguita da Geminiano Inghirami su probabile disegno di Lippi.
Cappella Vinaccesi
Questa cappella e’ la prima sulla destra ed e’ detta ‘’del Crocifisso’’ in quanto qui e’ possibile osservare il ‘’Cristo Deposto’’ , splendida scultura lignea dipinta del XIII secolo.La cappella ci accoglie con un ciclo di affreschi realizzati tra il 1872 e il 1876 dal pratese ‘’ Alessandro Franchi’’ e trattano tutte della Passione e della Redenzione:la corrente che l’artista segue assomiglia molto a quella francesce di ‘’Hippolyde Flandrin’’ . Sulla volta troviamo i profeti ‘’David, Isaia, Geremia e Daniele’’, su quella sinistra vediamo ‘’La cacciata dal Paradiso’’, ‘’Giuseppe venduto dai fratelli’’ e ‘’ Il Capro Espiatorio’’, su quella di destra osserviamo ‘’ Il Sacrificio d’Isacco’’ , ‘’Il Serpente di Bronzo’’, ‘’La Pasqua Ebraica’’.La parete di fondo ospita ‘’L’Agnello’’e dentro finte nicchie ‘’Melchisedech, Zorobabele e Aronne’’.
Cappella dell’Assunta
La Cappella ci accoglie con una serie di affreschi di estrema importanza eseguiti tra il 1433 e il 1434 da ‘’Paolo Uccello’’ che raffigurano ‘’Storie della Vergine e di Santo Stefano’’. Che poi furno completati nel 1435 da Andrea di Giusto Manzini.L’ultimo restaturo e’ avvenuto nel 1968 con risistemazione nell’originaria collocazione.La volta e’ abbellita da figure estremamente vivaci di ‘’Virtu’’:’’Fede, Carita’, Speranza e Fortezza’’ sono raffiugurate nella volta , mentre il soppalco in ingresso, all’interno di nicchie, mostra ‘’I Santi Girolamo, Domenico, Paolo e Francesco.La parete di sinistra ,invece, mostra storie di ‘’Santo Stefano’’.Interessante la ‘’Lapidazione di Santo Stefano’’ opera incompiuta di paolo Uccello con sfondo che raffiugura la città di Gerusalemme.Altre opere di mediocre bellezza sono ‘’Il Ritrovamento dei corpi dei santi Stefano e Lorenzo’’.La ‘’Nativià della Vergina’’ e’ invece collocata in una lunetta della parete destra mentre sottostantemente vi e’ ‘’L’ Andata della Vergine al tempio’’.La terza scena raffigura ‘’Il Matrimonio della Vergine’’ eseguita da Andrea di Giusto.Le pareti di fondo ospitano due affreschi ottocenteschi realizzati da Santo Varni e dal Pezzati.
Cappella Maggiore
Al centro della cappella si trova l’altare realizzato in marmo bianco con pannelli e paliotto a intarsi re3alizzati su progetto di Bernardino Radi.Sovrastante l’altare uno splendido Crocifisso in bronzo realizzato da Ferdinando Tacca:questo crocifisso mostra spunti Giambolognani e Berniniani.La Cappella ci affascina con gli affreschi di estrema bellezza realizzati da Filippo Lippi che raffigurano ‘’Storie dei santi Stefano e Giovanni Battista’’ con supporto di altri artisti di fama come Fra Diamante.Questi sono gli affreschi piu’ belli e importanti che possiamo trovare a Prato e da visitare in un viaggio in Toscana:intensi ma leggeri.Nella volta a crocevia troviamo gli ‘’Evangelisti’’.La partede di sinistra invece raffigura la ‘’Storia di santo Stefano’’ (‘’Legenda Aurea’’, ‘’Nascita di Santo Stefano’’). Nella ‘’Nascita di Santo Stefano’’ possiamo riconoscere la sostituzione con un diavolo fanciullo da parte di demonio ed il salvataggio del piccolo da parte di una cerva (estremità destra), finche’ una donna lo trova mentre viene allattato dalla cerva e lo cnsegna al vescovo Giuliano.La Scena di mezzo ,invece, raffigura ‘’Stefano che si congeda dal vescovo Giuliano per iniziare la sua missione in Cilicia’’:qui possiamo ammirare il santo che appoggia il volro sulla mano del vescovo e i chierici che mostrano i loro profili raffinati.Il capitolo successivo invece mostra nel primo tempo un uomo che bisbiglia al Santo attorniato da un’atmosfera misteriosa, chino su lui, la situazione tragica del figlio, posseduto da demonio, mentre nel secondo tempo Santo Stefano che lo libera dal demonio ed un ombra che sopra se ne va.Si prosegue poi con la ‘’Disputa’’ ove Stefano espone la sua credenza dinanzi ad un gruppo di scettici e baffardi ascoltatori.La scena che e’ raffigurata piu’ in basso, eseguita nel 1465, mostra le ‘’Esequie dopo il ritrovamento del corpo di Santo Stefano’’ , scena ambientata internamente ad una basilica paleocristiana.Internamente tra le varie figure si nota l’autoritratto di Filippo Lippi e con ogni probalilità anche quello di Fra Diamante: dietro e’ collocato il proposto Catlo de’ Medici e l’imponenza distinata da una veste rossa del pontefice Pio II.Sulla destra si puoì ammirare la ‘’Lapidazione’’ che prosegue anche sulla parete di fondo:ai lati della finestra, ento nicchie dipinte, e’ possibile osservare i ‘’Santi Giovanni Gualberto e Alberto ‘’ , mentra nella parete destra si trova la sezione dedicata a ‘’Giovanni Battista’’ caratterizzata da una lunetta con la ‘’Nativita’ del Battista’’.Da destra a sinistra troviamo ‘’San Giovannino che lascia i genitori per ritrovarsi nel deserto’’, ‘’San Giovannino in preghiera’’, Santo Benedicente’’, ‘’Predicazione del Battista’’. La parte inferiore ci addolcisce con la ‘’Danza di Salomè’’, ‘’la ‘’Decollazione del Battista’’ e la ‘’Presentazione della testa a Erodiade’’.Interasante eì la vetrata eseguita nel 1459 da Lorenzo da Pelago su disegno dello stesso Lippi:la lunetta mostra la ‘’Madonna che da la cintola a San Tommaso’’, i tre ordini sottostanti mostrano i ‘’Santi Giovanni Battista, Stefano e Lorenzo’’ in alto,i ‘’Santi Paolo e Andrea’’ nel centro e nella parte sottostante le ‘’Tre Sante’’ opera del 1400 ma eliminata nel 1600 per poi esser ricreata nel 1871.
Cappella Manassei
La cappella Manassei e’ attigua a quella Maggiore ed anche questa e’ inteamente affrescata..Qui sono raffigurate le “Srorie di Santa margherita e San Giacomo”. Questo ciclo d’affreschi viene attribuito a Neri d’Antonio, Arrigo di Niccolò ed al Maestro di Vicchio:Fu realizzato nella bottega dell’Orcagna agli inizi del XV secolo.Sulla volta troviamo gli Evangelisti, mentre sul soppalco vi sono i santi:La parete sinistra ospita in una lunetta l’ “Incontro di Santa Margherita col Cardinale Olibrio”, invece nella parte di centro troviamo “Olibrio che condanna a morte la Santa,che lo ha rifiutato”, mentre in basso la “Santa in prigione e il suo martirio”.La parete di fondo accoglie invece un “Cristo benedicente” ed un’ ”Annunciazione” del 1400 e delle figure ai lati dei finestroni realizzati da “Pietro Pezzati” nel 1871 che raffigurano i SS Anna e Giovacchino e le decorazioni di Eustachio Turchini.La vetrata e’ stata realizzata da Ulisse De Matteis su disegno dello stesso Pezzati che rappresentano i “Santi Caterina de’Ricci e Giuseppe”.Infine la parete destra ci illustra all’interno della lunetta il “Mago Ermogene condotto, dal diavolo, presso San Giacomo”, al centro, invece, vi si trova la “Conversione e battesimo di Ermogene, mentre nella parte sottostante vi e’ collocato il “Giudizio e martirio di San Giacomo”.