GUIDA Recanati/Lapidi a Giacomo Leopardi
Una serie di lapidi che riportano celebri versi di Giacomo Leopardi. Nella prima foto in alto, anche se non si legge tutto, è facilmente riconoscibile il primo verso de "L'infinito":
SEMPRE CARO MI FU QUEST'ERMO COLLE
Con rito solenne di popolo fu tratta di quassù la terra che sulla tomba lontana di Fuorigrotta nel primo centenario della morte del poeta numerosi pellegrini recanatesi amorosamente deposero simbolico compimento del desiderio ardente di lui di riposare per sempre in questo luogo diletto VI giugno MCMXXXVIII |
Versi de "Il sabato del villaggio", nell'omonima piazzetta.
I fanciulli gridando Su la piazzuola in frotta, E qua e là saltando, Fanno un lieto romore: |
Dal "Passero solitario":
Io solitario in questa Rimota parte della campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra i lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua e par che dica che la beata gioventù vien meno. |
"A Silvia":
Io gli studi leggiadri Talor lasciando e le sudate carte, Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte. Din su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce Che percorrea la faticosa tela. |
Un verso de "Le ricordanze":
Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon mi rimembra le mie notti..... |