GUIDA  Torino/Chiesa di San Dalmazzo

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Edifici Religiosi a Torino/Chiesa San Dalmazzo Martire

Chiesa San Dalmazzo - Panoramica
Chiesa San Dalmazzo - Panoramica

Torino - Edifici Religiosi - Chiesa San Dalmazzo Martire.jpg
  • Ubicata in pieno centro storico e geografico della città, ha origini risalenti all’anno 1000 e, dopo numerosi restauri, ha subito alla fine del XIX secolo delle radicali opere di rifacimento. Dall’anno 1271 l’edificio fu affidato ai Frati Ospitalieri di Sant’Antonio di Vienne , successivamente alla Confraternita della Misericordia e dall’anno 1606 ai Barnabiti , che fecero realizzare, nell’anno 1702: la facciata, l’ampliamento della parte interna dell’edificio ; la realizzazione della Cappella dedicata alla "Madonna di Loreto" (ad imitazione della casa della Vergine presente a in Loreto ) e venne sopraelevato il campanile. Dell’antica Chiesa, attualmente, rimangono il fonte battesimale ed i pilastri interni a lato della porta mentre l’interno si presenta come un trionfo di marmi, dipinti neobizantini, stucchi, festoni, dorature e cornici.

Esterno

All'esterno appare di gusto pienamente barocco: lesene di ordine corinzio, disposte su due livelli, che inquadrano i finestroni illuminanti l'interno ed il portale centrale. Un ultimo corpo centrale superiore, recante al centro un affresco, è coronato da un timpano semicircolare e raccordato al resto del fronte tramite volute. A sinistra, seminascosto da un palazzo affacciato sulla via, è posto il campanile.

Interno

Ha una pianta basilicale a tre navate con transetto e la navata centrale, con volta a botte (nella sua parte superiore è caratterizzata dalla presenza di figure (con colori a cera stesi a caldo sull’intonaco, su fondo oro) realizzate dal pittore Enrico Reffo (rappresentanti: penitenti, vedove, madri, vergini, bimbi, dottori della chiesa, profeti, monaci), è delimitata da pilastri poligonali con capitelli naturalistici mentre le navate laterali sono scandite ciascuna da otto Cappelle. Fra queste: una presenta l’antico battistero, con un affresco del pittore Francesco Gonin raffigurante "San Giovanni Battista che battezza Gesù"; un’altra è dedicata a "San Paolo" (strettamente legata alla presenza barnabitica nella Chiesa) con una vetrata che sormonta l’altare di marmo intagliato. In essa sono raffigurati, accanto a "San Paolo": "San Carlo Borromeo" (che per primo ha dimostrato fiducia nell’operato di "Sant’Antonio Maria Zaccaria") e "San Francesco di Sales" (nel carisma del quale l’ordine si riconosce in maniera particolare); una è intitolata a "San Leonardo Murialdo" (essenziale aiuto ai giovani operai di una città che, nella seconda metà del XIX secolo vide crescere in maniera esponenziale il suo sviluppo industriale; un’altra è dedicata alla "Madonna di Loreto" con una tela del pittore Enrico Reffo raffigurante "Eva", "Giuditta", "Debora" ed "Ester". Il ciborio sovrastante l’altare è sormontato da un baldacchino di marmo retto da quattro colonne; il pulpito in marmo di Carrara reca l’effigie del Parroco Filippo Montuoro , che diede luogo alla grandiosa opera di rinnovamento dell’edificio. Inoltre molte lapidi sono presenti su pareti, pilastri e nei sotterranei che permettono di ricostruire la storia dell’edificio e testimoniano devozioni e donazioni.
Curiosità :
- Un’ edicola ricorda "San Leonardo Murialdo" che celebrò la sua prima messa all’interno della struttura; nella navata sinistra è posizionato un busto che ricorda il pittore Enrico Reffo e subito sotto una targa che ricorda il luogo dove avvenne l’ esordio canoro del grande tenore lirico Francesco Tamagno .