Il documentario d´autore "viaggia" dal 10 aprile al 31 maggio in tutta l´Emilia-Romagna con la rassegna "Doc in Tour".
La rassegna, che fino al 31 maggio toccherà diverse zone dell'Emilia-Romagna, è promossa dall´Assessorato alla Cultura, sport, progetto giovani della Regione Emilia-Romagna, dalla Fice (Federazione italiana cinema d´essai), dalla Cineteca di Bologna - progetto Fronte del Pubblico e dalla D.E-R, - associazione di autori e produttori che operano nella regione.
Numerosi i temi affrontati: dalle trasformazioni sociali ed economiche effetto della globalizzazione, al tema dell'infanzia nel mondo tra disagio e speranza, dalle storie di una regione che ha conosciuto profonde trasformazioni sociali e culturali, alle nuove relazioni affettive e interpersonali.
I DOCUMENTARI:
Silvano Bignozzi e Lino Toselli sono viaggiatori molto particolari. I due, rappresentanti bolognesi per trent'anni hanno lavorato per la stessa ditta vendendo grappa, spumante e camomilla ai bar e ristoranti della zona e sono così bravi da aver vinto venticinque viaggi premio negli angoli più esotici del pianeta. Questo documentario sui viaggi compiuti dalla divertente coppia Bignozzi-Toselli, se da una parte mostra una buffa italianità all'estero, dall'altra rivela inquietanti retroscena delle vacanze di massa, un turismo in-sostenibile. Marocco, Brasile, Thailandia, Kenya, California, Messico, Egitto, Bali, Santo Domingo... Bignozzi e Toselli hanno visitato mezzo mondo, ma cosa sanno veramente di quei luoghi e di quelle culture? I due, che da soli non avrebbero mai messo piede fuori dal territorio italiano, svelano vizi e virtù del mondo globalizzato.
Due musicisti blues, neri americani, nati nel Delta del Mississippi, mai usciti dall'America, protagonisti di due indimenticabili giornate con gli appassionati lungo le rive del fiume Po. Louis Youngblood e Terry "Harmonica" Bean in concerto presso la Corte "Le Giare" di Roccabianca nella Bassa Parmense e in battello lungo il Grande Fiume a Zibello. Il racconto di due giornate attraverso la magia della musica, le suggestioni della vita contadina e del fiume Po e i due protagonisti che raccontano la loro storia.
Il senso degli altri esplora le appartenenze di un popolo migrante partendo dalla pelle del regista. Dall'abbandono della casa di famiglia inizia una ricerca sull'identità di un'antica cultura, gli albanesi d'Italia (arbëreshe). Attraverso una serie di viaggi e di conoscenze innestate dal film, si è posti innanzi a quesiti sul senso dell'abitare, sulle migrazioni dei popoli, sulle ibride appartenenze degli uomini. L'esperienza dell'individuo è alla base dell'incontro con l'altro: un "cinema dal vero" quale necessità di relazione, pratica che investe l'atto stesso nel suo farsi, espressione che attraversa il documentario come una ricerca.

