daniele1357 ha scritto:ilya ha scritto:Non sono d'accordo nella partecipazione di foto modificate in quanto non tutti possiedono e sanno usare questi programmi..Sarebbe un ulteriore aiuto per i più esperti che renderebbero foto già belle perfette a discapito degli altri.Le foto dovrebbero essere al naturale in modo da valorizzare la vera bravura (e in alcuni casi anche fortuna..) dello scatto.
Devi sapere che tutte le foto sono modificate, anche quelle degli utenti meno esperti, solo che invece di usare il PC smanettano sul menù della macchina fotografica per trovare il settaggio milgiore.
Ad esempio: il programma Panorama di solito spara un po sul verde e sul blu, su ritratto invece mette a fuoco il soggetto e cerca di sfuocare leggermente lo sfondo, su fuochi d'artificio predispone un tempo lungo e colori vividi... e poi avanti di questo passo con i programmi preimpostati di qualsiasi fotocamera compatta, e anche nei cellulari. Questo è possibile anche con le compattine da 80 Euro che possono fare foto molto belle.
Ok, Daniele, hai già detto tutto tu. Ed io mi trovo completamente d'accordo.
Purtroppo da quando la fotografia digitale è diventata alla portata di tutti è nato 'sto ritornello che contrappone foto "nature" a foto "modificate", e se ne legge da molte parti.
Ciò denota una grande confusione, per non parlare di ignoranza, riguardo la realizzazione di una foto digitale. In un'altra discussione avevo portato degli esempi di modifica di un file raw; la si può trovare in questa pagina:
viewtopic.php?f=1284&t=6282&st=0&sk=t&sd=a&start=390La foto digitale, voglio ribadire a ilya, è sempre il risultato di una elaborazione, operata o in macchina dal software installato dal fabbricante o in un secondo momento al computer, tramite gli appositi software di ritocco. La foto che vien fuori da una macchinetta in cui tutti i settaggi sono stati messi a zero, risentirà inevitabilmente di mancanza di contrasto, nitidezza, cattiva resa dei colori, luminosità, eccetera. Per questo motivo i fabbricanti di fotocamere predispongono le macchine con dei parametri preimpostati e danno la possibilità agli utilizzatori di continuare a modificare quei parametri, al fine di riuscire ad ottenere un'immagine vivida e il più possibile rispondente alla realtà. Il file ottenuto (di solito un jpg) può già essere utilizzato senza ulteriori interventi di post produzione.
Il fotografo un po' più evoluto salva i suoi files nel formato raw, che
necessariamente dovrà subire una elaborazione, proprio perché la fotocamera salva, nel raw, le informazioni base della fotografia, tralasciando quelle relative alle varie impostazioni utilizzate per salvara in jpg.
Tale elaborazione la potrà operare direttamente la fotocamera, salvando il file ricavato direttamente sulla scheda di memoria, oppure il computer, o tramite il software fornito a corredo della macchinetta o tramite software specializzati di terze ditte.
Quello che voglio dire è che non ci si deve illudere che la propria foto sia immacolata solo perché non la si è elaborata successivamente allo scatto; la macchinetta (di qualsiasi livello e prezzo) ha già provveduto ad elaborarla per conto suo sulla base di programmi (paesaggio, ritratto, bambini, tramonto, eccetera) che noi abbiamo impostato prima di scattare.
ilya ha scritto:Scatti in bianco e nero o con effetti diversi sono tra virgolette le più semplici da realizzare e servirebbero spesso anche solo per nascondere piccoli difettucci delle foto,come nel caso di foto sfocate (potrebbero passarle per effetto nebbia...)
Non sono d'accordo. Il bianco e nero non è un escamotage per nascondere qualche difetto. Il bianco e nero è una tecnica espressiva consolidata in quasi duecento anni di fotografia. Quando si fotografa con la pellicola, bisogna imparare a riconoscere e "trasformare" mentalmente i colori in livelli di grigio. Oggi, secondo qualcuno, basta togliere la saturazione alla fotografia per vederla in bianco e nero. Per fortuna non è così; il processo che porta al bianco e nero è abbastanza complesso e per ottenere risultati degni di nota c'è bisogno di conoscere appieno il funziamento del software usato.
Quando una foto è una ciofega, a niente serve cercare di manipolarla: rimarrà sempre una ciofega, sicuramente anche peggiorata dagli interventi di elaborazione.
Per quello che riguarda la quantificazione del livello di elaborazione permesso, ai fini del concorso, io sono dell'avviso che non bisogna assolutamente porre delle limitazioni, in quanto, così facendo, si andrebbe a limitare l'espressività del fotografo. L'importante è che la foto riproduca ciò che è stato ripreso, nello spirito della mission del concorso: far conoscere e valorizzare i comuni d'Italia.