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Stringi stringi cosa rimane?

Messaggioda DALLARGINE ENRICO » lun 14 dic 2009 12:06

Spifferi ha scritto:
pagati ha scritto:ma il mio showfoto ha le linee guida sia per i "terzi" che per la sezione aurea (e mi fa anche il crop secondo il rapporto aureo...) :yuppi: :yuppi: :yuppi:


:fischio: ........... anche il mio, ma non dirlo a nessuno :fischio: ... forse usiamo lo stesso software :jfs2:

Ad ogni modo, se è ben vero che, come ho detto, non esistono regole matematiche o "leggi" incontrovertibili per strutturare una bella immagine (che sia pittorica, architettonica, o fotografica), altrimenti TUTTI potrebbero essere degli artisti, è altrettanto vero che, tra le varie componenti, l'armonia delle forme e delle proporzioni è importante. E armonia, in fondo, non significa altro che "pulizia" e porta alla facilità di lettura.
E l'aggancio alla musica ritorna da solo ;)


Alla distanza escono sempre le peripezie amatoriali.
Per quel che ne so la sezione aurea la trovo, per quel che riguarda la foto, solo nel formato della pellicola 24 x 36. O altri formati avente la combinazione di 1/3.
Perché non parliamo di foto elaborate, di foto fantasy, perché una volta che si impara a lavorarle con il mouse si fatica a fermarsi al punto giusto. La foto elaborata deve essere tanto ben eseguita da essere quasi uguale alla realtà. Invece si tende a creare cose fantasy che niente hanno a che vedere con la foto “riproduttrice di situazioni reali”. Che solo l’inquadratura te la fa “vivere” in una giusta miscela ti tinte chiare, mezzetinte e tinte scure. Ovviamente la foto migliore è quella non ritoccata, che è quella che più si avvicina alla realtà. Solo quando si ritoccano diventano irreali.
Buone Feste.
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Messaggioda adelchi » lun 14 dic 2009 12:33

Se la miglio foto è quella che si avvicina alla realtà, non credo che Adams, che oltretutto fotografava in Bw, sfornava fotografie uguale alla realta visiva della massa, si, perchè ognuno di noi con i suoi occhi ed il proprio cervello analizza quello che vede a modo suo.Quello che per te è rosa per me e rosso tenue per altri è dell'altro ancora . Se vai a leggere i libri di Adams ti renderai conto che in camera oscura usava aumentare il contrasto alleggeriva i toni o li caricava per dare alle sue immagini il "suo" gusto personale, riconosciuto da tutti. Vedi ogni imagine di Adams non aveva bisogno di firme, era riconoscibile fra mille immagini.Percui non esiste la foto vicino alla realta visiva, tutto ciò è soggettivo.
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Messaggioda pagati » lun 14 dic 2009 12:37

adelchi ha scritto:Se la miglio foto è quella che si avvicina alla realtà, non credo che Adams, che oltretutto fotografava in Bw, sfornava fotografie uguale alla realta visiva della massa, si, perchè ognuno di noi con i suoi occhi ed il proprio cervello analizza quello che vede a modo suo.Quello che per te è rosa per me e rosso tenue per altri è dell'altro ancora . Se vai a leggere i libri di Adams ti renderai conto che in camera oscura usava aumentare il contrasto alleggeriva i toni o li caricava per dare alle sue immagini il "suo" gusto personale, riconosciuto da tutti. Vedi ogni imagine di Adams non aveva bisogno di firme, era riconoscibile fra mille immagini.Percui non esiste la foto vicino alla realta visiva, tutto ciò è soggettivo.

:ok:
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Essere o non essere

Messaggioda DALLARGINE ENRICO » lun 14 dic 2009 12:50

adelchi ha scritto:Se la miglio foto è quella che si avvicina alla realtà, non credo che Adams, che oltretutto fotografava in Bw, sfornava fotografie uguale alla realta visiva della massa, si, perchè ognuno di noi con i suoi occhi ed il proprio cervello analizza quello che vede a modo suo.Quello che per te è rosa per me e rosso tenue per altri è dell'altro ancora . Se vai a leggere i libri di Adams ti renderai conto che in camera oscura usava aumentare il contrasto alleggeriva i toni o li caricava per dare alle sue immagini il "suo" gusto personale, riconosciuto da tutti. Vedi ogni imagine di Adams non aveva bisogno di firme, era riconoscibile fra mille immagini.Percui non esiste la foto vicino alla realta visiva, tutto ciò è soggettivo.


Ti sbagli perchè non è il rosso che quardi ma le immagini inconsuete per la vostra mente di Lachapelle, l'immagine di un'altra vita che non avrete mai la fantasia di imitare. Che è una cosa normale. Fate le cose alla vostra portata e vedrete quante cose nuove scoprirete.
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Diaframma e nitidezza

Messaggioda patrick98 » mar 15 dic 2009 10:17

torno con la spiegazione anticipata..


Sappiamo che il valore dell’apertura del diaframma crea la PDC (ossia la Profondità di Campo), un diaframma aperto darà una profondità di campo ristretta mente al contrario un diaframma chiuso darà una profondità di campo estesa.
01.jpg

Questo è una legge base che si impara in tutti i corsi fotografici, non entriamo ora nel dettaglio dell’estensione della PDC in funzione della focale. È una legge semplice da imparare ma + difficile da applicare bene anche perché non è il solo fattore della riuscita delle fotografie. Tuttavia per i puristi, come e perché ciò avviene ?
Il tutto è dovuto al “cerchio di confusione”, non è il circolo della suocera o del politico, ma è il minimo cerchio sotto il quale l'occhio umano non distingue un cerchio da un punto; al di sopra, l'occhio inizia invece a percepire l'entità della sfuocatura. Il valore cambia a secondo del formato ma diciamo che per un formato 24*36, il cerchio ha un diametro di 0.026 mm pari a circa 3 centesimi di mm.
02.jpg
02.jpg (11.03 KiB) Osservato 2518 volte

03.jpg
Diaframma Chiuso
03.jpg (9.25 KiB) Osservato 2518 volte

Vediamo nei due disegni che a parità di cerchio di confusione (diametro accettabile), fra il diaframma aperto e quello chiuso, cambia l’ampiezza del campo nitido e di conseguenza cambia la PDC.
Alcuni chiederanno: perché l’infinito è a fuoco se la mia PDC è comunque limitata ? prima non è sempre vero perché dipende della focale:
segue....
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Messaggioda patrick98 » mar 15 dic 2009 10:19

...segue
1) F50mm – soggetto a 5 metri (linea rossa), PDC = zona blu
04.jpg

2) F50mm, soggetto a 10 metri ( linea rossa), vediamo come cambia la PDC:
05.jpg


A parità di focale, più il soggetto è lontano più è estesa la PDC. Per rispondere alla domanda e semplificando al massimo, più un oggetto è lontano è più ns. cervello costruisce un’immagine che sembra nitida anche perché una finestra a 1 km di distanza corrisponde a 2 cerchi di confusione sul sensore (dico a caso, non ho voglia di calcolare), un pixel del sensore corrisponde a 25 metri di una cresta di montagna a 5 km e cosi via.
Questo spiega ugualmente il perché la PDC e sempre inferiore in avanti del soggetto (1/3-2/3)
Ecco brevemente cosa succede…

A questo punto, non avrò insegnato niente a 5/100, confermato e/o migliorato per 10/100, gli altri 85 mi diranno “ma a cosa mi serve ??”
L’utilità della PDC serve a isolare il soggetto (es. ritratto, macro,…) o dare un senso di profondità (es. panorama) esattamente come lo fa il ns. occhio e non mi sembra che sia poca roba…..


Ritorniamo al fatto che ci sono gli indirizzi utili per implementare questo argomento
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Messaggioda pagati » mar 15 dic 2009 11:09

patrick98 ha scritto:A questo punto, non avrò insegnato niente a 5/100, confermato e/o migliorato per 10/100, gli altri 85 mi diranno “ma a cosa mi serve ??”

:-)

cmq ottima iniziativa
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Messaggioda bucasa » mar 15 dic 2009 12:26

DALLARGINE ENRICO ha scritto:Ovviamente la foto migliore è quella non ritoccata, che è quella che più si avvicina alla realtà. Solo quando si ritoccano diventano irreali.
Buone Feste.


No, Enrico, permettimi di non essere d'accordo. Sull'argomento ritocco noto che la confusione regna sovrana e ciò perché con l'espressione ritocco si intende tutta una serie di modificazioni atte a conseguire il risultato di una immagine perfezionata.
Non si può in assoluto dire che la foto migliore è quella non ritoccata in quanto più vicina alla realtà. La foto non ritoccata non ha niente a che vedere con quella che tu chiami realtà, dato che ha ancora bisogno che la si modifichi per riprodurre luci, colori, contrasti, ecc.
Ti vorrei rimandare al mio intervento in un altro thread, in cui ho inserito un esempio proprio riguardante questo aspetto. Lo trovi in questa pagina:
viewtopic.php?f=1284&p=106319#106319

E questo parlando di digitale. Ma anche con la pellicola c'era bisogno di intervenire, fisicamente e chimicamente, sulla foto per ottenere il risultato, non solo, ma diverse qualità di pellicole producevano immagini diverse tra loro. Se tu avessi provato a fotografare uno stesso soggetto - per esempio, un muro bianco contro il cielo azzurro in una giornata di sole - con due pellicole - per esempio, una pellicola diapositiva da 25 ISO ed una pellicola negativa da 400 ISO - nelle due foto avresti avuto una netta differenza in termini di colore, nitidezza e contrasto. E questo senza interventi ulteriori di fotoritocco. Secondo la tua logica quale delle due avrebbe avuto più aderenza alla realtà?
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Messaggioda bucasa » mar 15 dic 2009 12:42

adelchi ha scritto:Se la miglio foto è quella che si avvicina alla realtà, non credo che Adams, che oltretutto fotografava in Bw, sfornava fotografie uguale alla realta visiva della massa, si, perchè ognuno di noi con i suoi occhi ed il proprio cervello analizza quello che vede a modo suo.Quello che per te è rosa per me e rosso tenue per altri è dell'altro ancora . Se vai a leggere i libri di Adams ti renderai conto che in camera oscura usava aumentare il contrasto alleggeriva i toni o li caricava per dare alle sue immagini il "suo" gusto personale, riconosciuto da tutti. Vedi ogni imagine di Adams non aveva bisogno di firme, era riconoscibile fra mille immagini.Percui non esiste la foto vicino alla realta visiva, tutto ciò è soggettivo.


Anche questo discorso viene fuori a più riprese in quanto generato da confusione.
Dobbiamo solamente accettare una cosa: tra la realtà e la sua riproduzione fotografica c'è il fotografo con la sua attrezzatura. Considerandolo tutt'uno (uomo+macchina) è l'elemento attraverso cui quella realtà viene, per così dire, filtrata. A prescindere da qualsiasi argomentazione di carattere tecnico, è l'uomo che interpreta ciò che vede ed utilizza il mezzo per riprodurlo.
Per cui non esisterà mai una fotografia che riprodurrà la realtà così com'è, in maniera obiettiva.

L'errore, vecchio di centosettant'anni, è tutto qua: si è sempre ritenuto che la fotografia abbia avuto la funzione di riprodurre la realtà, a differenza della pittura dove è la mano del pittore a costruire una immagine che, per quanto vicina al vero, è sempre frutto del suo lavoro "manuale".

Ecco, le due tecniche differiscono in questo: il pittore dipinge una scena che "lui" vede ed interpreta, trasferendola sulla tela con matite e pennelli; il fotografo riproduce una scena che "lui" vede ed interpreta con l'ausilio della fotocamera, le cui caratteristiche condizionano il risultato finale, che avrà bisogno di ulteriori successivi procedimenti per corrispondere a quanto "visto" dal fotografo.

E nessuno venga a dire che la fotografia riproduce la realtà, perché è una sonora menzogna.
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Messaggioda pagati » mar 15 dic 2009 12:48

bucasa ha scritto:
adelchi ha scritto:Se la miglio foto è quella che si avvicina alla realtà, non credo che Adams, che oltretutto fotografava in Bw, sfornava fotografie uguale alla realta visiva della massa, si, perchè ognuno di noi con i suoi occhi ed il proprio cervello analizza quello che vede a modo suo.Quello che per te è rosa per me e rosso tenue per altri è dell'altro ancora . Se vai a leggere i libri di Adams ti renderai conto che in camera oscura usava aumentare il contrasto alleggeriva i toni o li caricava per dare alle sue immagini il "suo" gusto personale, riconosciuto da tutti. Vedi ogni imagine di Adams non aveva bisogno di firme, era riconoscibile fra mille immagini.Percui non esiste la foto vicino alla realta visiva, tutto ciò è soggettivo.


Anche questo discorso viene fuori a più riprese in quanto generato da confusione.
Dobbiamo solamente accettare una cosa: tra la realtà e la sua riproduzione fotografica c'è il fotografo con la sua attrezzatura. Considerandolo tutt'uno (uomo+macchina) è l'elemento attraverso cui quella realtà viene, per così dire, filtrata. A prescindere da qualsiasi argomentazione di carattere tecnico, è l'uomo che interpreta ciò che vede ed utilizza il mezzo per riprodurlo.
Per cui non esisterà mai una fotografia che riprodurrà la realtà così com'è, in maniera obiettiva.

L'errore, vecchio di centosettant'anni, è tutto qua: si è sempre ritenuto che la fotografia abbia avuto la funzione di riprodurre la realtà, a differenza della pittura dove è la mano del pittore a costruire una immagine che, per quanto vicina al vero, è sempre frutto del suo lavoro "manuale".

Ecco, le due tecniche differiscono in questo: il pittore dipinge una scena che "lui" vede ed interpreta, trasferendola sulla tela con matite e pennelli; il fotografo riproduce una scena che "lui" vede ed interpreta con l'ausilio della fotocamera, le cui caratteristiche condizionano il risultato finale, che avrà bisogno di ulteriori successivi procedimenti per corrispondere a quanto "visto" dal fotografo.

E nessuno venga a dire che la fotografia riproduce la realtà, perché è una sonora menzogna.

concordo con entrambi i tuoi ultimi due post
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SCHEGGE DI RICORDI: CHE PASSIONE! E CHE NOSTALGIA!

Messaggioda DALLARGINE ENRICO » mar 15 dic 2009 13:21

BUCASA HA TERMINATO CONCLUDENDO CHE:
E nessuno venga a dire che la fotografia riproduce la realtà, perché è una sonora menzogna.[/quote]

RISPONDO CHE:
Giusto, la foto è solo ed esclusivamente una fotocopia della realtà. Mai nessuna fotocopia sarà uguale all'originale.
Siamo dei riproduttori, cioè dei falsari dell'immagine reale.
Però lasciate perdere come ottenete un'immagine perchè ognuno di noi è convinto che i propri sistemi siano i migliori.
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Messaggioda lau » mar 15 dic 2009 13:24

@ Enrico

A me invece sembra che tutto quello che ci stanno spiegando sia molto utile!
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Senza l'interlocutore a una certa distanza si fa una fatica......almeno per me.

Messaggioda DALLARGINE ENRICO » mar 15 dic 2009 16:42

lau ha scritto:@ Enrico

A me invece sembra che tutto quello che ci stanno spiegando sia molto utile!


Scusa: volevo dire di sistemi o di metodi per interpretare una foto, non di libretto di istruzioni che accompagna l'acquisto di una fotocamera.
Ho letto che la realtà nelle foto non esiste. A mio avviso nelle foto, non esiste la realtà che noi vorremmo vedere. Un libretto di istruzioni non ti aiuta a cercare la realtà.
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Messaggioda bucasa » mar 15 dic 2009 20:28

patrick98 ha scritto:torno con la spiegazione anticipata..


Ottimo lavoro, Patrick. Mi sarebbe piaciuto farlo io, ma di questi tempi ho la testa già piena di numeri per conto mio che ... ti lascio immaginare.
Comunque, capire bene cosa è e come si definisce la profondità di campo è basilare se si vuol fare fotografia; purtroppo, però, la stragrande maggioranza dei dilettanti usa fotocamere compatte che mai (tranne, forse, qualche eccezione) possono permettere un controllo ottimale dei parametri che la definiscono, tempi, diaframma e cambio dell'obiettivo in particolar modo. Ed anche tra chi dovesse utilizzare la reflex si possono trovare persone che non ne vogliono sapere di andare a modificare i parametri dell'esposizione, a meno che non vadano ad usare i vari programmi disponibili, tipo "paesaggio", "ritratto", eccetera.

Ci sarebbe anche da dire (senza entrare in dettagli tecnici, o, almeno, io non lo farò :-)) che, a parità di condizioni, una fotocamera con sensore APS-c presenta una PdC maggiore di una con sensore Full frame. Motivo per cui se si vuole avere una PdC ristretta si è costretti ad usare obiettivi con grande apertura di diaframma.
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Messaggioda Spifferi » mar 15 dic 2009 20:42

Ottima la spiegazione, Patrick! Me la son letta solo ora, ma esauriente e stringata :ok:
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