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Messaggioda bucasa » mar 15 dic 2009 21:12

DALLARGINE ENRICO ha scritto:BUCASA HA TERMINATO CONCLUDENDO CHE:
E nessuno venga a dire che la fotografia riproduce la realtà, perché è una sonora menzogna.


RISPONDO CHE:
Giusto, la foto è solo ed esclusivamente una fotocopia della realtà. Mai nessuna fotocopia sarà uguale all'originale.
Siamo dei riproduttori, cioè dei falsari dell'immagine reale.
Però lasciate perdere come ottenete un'immagine perchè ognuno di noi è convinto che i propri sistemi siano i migliori.[/quote]

Scusa Enrico, ma sto cercando di decifrare ciò che hai scritto in maniera così criptica.

Prima di tutto devo dire che quando ho scritto la frase "E nessuno venga a dire che la fotografia riproduce la realtà, perché è una sonora menzogna" ho dimenticato di metterci una faccina (facciamo questa :fischio:?) per indicare che stavo volutamente esagerando (ma non troppo ...).
Poi non capisco cosa c'entra (e cosa significa) che "ognuno di noi è convinto che i propri sistemi siano i migliori".
Qui non è questione di convinzione, non esistono sistemi migliori o peggiori. La fotografia è fotografia, e basta. Ciascuno di noi la scatterà a seconda delle proprie esperienza, preparazione, conoscenza, ma il sistema è lo stesso per tutti.

DALLARGINE ENRICO ha scritto:
lau ha scritto:@ Enrico

A me invece sembra che tutto quello che ci stanno spiegando sia molto utile!


Scusa: volevo dire di sistemi o di metodi per interpretare una foto, non di libretto di istruzioni che accompagna l'acquisto di una fotocamera.
Ho letto che la realtà nelle foto non esiste. A mio avviso nelle foto, non esiste la realtà che noi vorremmo vedere. Un libretto di istruzioni non ti aiuta a cercare la realtà.


Anche qui faccio fatica a comprenderti. Cosa significa "nelle foto, non esiste la realtà che noi vorremmo vedere"?
Quando scattiamo una foto vediamo perfettamente la realtà che stiamo riprendendo, solo che questa realtà apparirà diversa, in alcuni aspetti, rispetto a quella osservata. E ciò in dipendenza dell'obiettivo usato (più è corta la focale e maggiore sarà la distorsione introdotta); della impostazione della sensibilità (più sarà alta, maggiore sarà il rumore della fotografia); della impostazione della esposizione (se non sarà corretta si potranno avere foto sovra o sottoesposte, bruciate oppure nere) da cui dipende anche la PdC (più aperto è il diaframma, più ristretta sarà la distanza entro cui l'immagine è a fuoco), eccetera.
Di conseguenza dovremo essere noi fotografi a impostare la fotocamera in modo da cercare di riprodurre questa benedetta "realtà", secondo la nostra percezione, il nostro stile, il nostro linguaggio,

Il libretto di istruzioni, che tu citi, è in verità uno strumento utilissimo, che tutti dovremmo leggere e consultare in caso di bisogno. E' vero, non ti dice come si fa a scattare una foto più vera del vero, ma ti indica il modo in cui tu puoi intervenire sui parametri della fotocamera, in modo da realizzare uno scatto corretto almeno da un punto di vista tecnico.
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Messaggioda bucasa » mar 15 dic 2009 21:14

pagati ha scritto:concordo con entrambi i tuoi ultimi due post


Grazie, Paolo :-)
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ALLA RICERCA DELLA COMUNICAZIONE GIUSTA

Messaggioda DALLARGINE ENRICO » mar 15 dic 2009 23:28

BUCASA MI CHIEDE:
Anche qui faccio fatica a comprenderti. Cosa significa "nelle foto, non esiste la realtà che noi vorremmo vedere".

DALLARGINE CERCA DI FARSI CAPIRE:
C’è chi sfuoca la foto appositamente, c’è chi la mette a fuoco in primo piano e sfuoca il secondo piano e viceversa, c’e chi riprende zumando con l’obiettivo, c’e chi mette un vetro con un piccolo foro davanti all’obiettivo, c’è chi usa ancora il bellow, c’e chi fa panoramiche con macchine a 360° e chi fa panoramiche con più scatti per poi rifinirle a computer, c’è chi la notte non dorme nel pensare se ci sono altri sistemi oltre la calza o il gel, ecc. ecc. ecc.
Il risultato diventa realtà fotografica, o realtà personalizzata su di una fotocopia, il nostro modo personale di riscrivere le immagini reali.
In qualsiasi foto però non riuscirai mai a falsificare il sentimento che ti spinge a fare una foto. Che è quella cosa che ti spinge a sottotitolarla. Forse è il valore più importante della foto, il valore che ti fa dire BINGO!
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Messaggioda bucasa » mar 15 dic 2009 23:50

DALLARGINE ENRICO ha scritto:BUCASA MI CHIEDE:
Anche qui faccio fatica a comprenderti. Cosa significa "nelle foto, non esiste la realtà che noi vorremmo vedere".

DALLARGINE CERCA DI FARSI CAPIRE:
C’è chi sfuoca la foto appositamente, c’è chi la mette a fuoco in primo piano e sfuoca il secondo piano e viceversa, c’e chi riprende zumando con l’obiettivo, c’e chi mette un vetro con un piccolo foro davanti all’obiettivo, c’è chi usa ancora il bellow, c’e chi fa panoramiche con macchine a 360° e chi fa panoramiche con più scatti per poi rifinirle a computer, c’è chi la notte non dorme nel pensare se ci sono altri sistemi oltre la calza o il gel, ecc. ecc. ecc.
Il risultato diventa realtà fotografica, o realtà personalizzata su di una fotocopia, il nostro modo personale di riscrivere le immagini reali.
In qualsiasi foto però non riuscirai mai a falsificare il sentimento che ti spinge a fare una foto. Che è quella cosa che ti spinge a sottotitolarla. Forse è il valore più importante della foto, il valore che ti fa dire BINGO!


Ma io concordo in pieno con tutto ciò che hai scritto.
Non potrai mai falsificare il sentimento che ti spinge a fotografare, semplicemente perché quel sentimento è tuo, e solo tuo. E' quello che ti fa vedere ed elaborare - nella tua mente - l'immagine finita, ed è come dici tu: è il valore della fotografia, è - dico io - il significato che dai al tuo lavoro, quello che dovrai trasmettere a chi lo guarderà. E se l'immagine creata non è identica a quella reale, non è il risultato di una falsificazione, ma di una elaborazione che "tu " fotografo hai operato secondo il tuo modo di vedere e interpretare.

E fa' in modo che quel valore ti faccia dire TOMBOLA! ché siamo a Natale :natale:


DALLARGINE ENRICO ha scritto:BUCASA MI CHIEDE:
(...)
DALLARGINE CERCA DI FARSI CAPIRE:
(...)


Simpaticissimo :D
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Messaggioda DALLARGINE ENRICO » mer 16 dic 2009 11:36

CITO BUCASA: " E se l'immagine creata non è identica a quella reale, non è il risultato di una falsificazione, ma di una elaborazione che "tu " fotografo hai operato secondo il tuo modo di vedere e interpretare.
AGGIUNGO IO: Direi, in parole povere che, se l'immagine creata non è identica a quella reale è più il risultato di un'applicazione che non sai mai come va a finire: ad esempio il calcetto al cavalletto (che fa anche rima), che prende significato con la casualità e rifinita con il titolo.

RICORDIAMOCI INOLTRE: che la foto con gli accorgimenti naturali è sempre la migliore, da non dimenticarsi che una delle migliori foto del 900, se non la migliore è il Bacio all'Hotel de Ville, Robert Doinsneau, scattata nel 1950.
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Messaggioda bucasa » mer 16 dic 2009 19:53

DALLARGINE ENRICO ha scritto:(...) da non dimenticarsi che una delle migliori foto del 900, se non la migliore è il Bacio all'Hotel de Ville, Robert Doinsneau, scattata nel 1950.


Peccato, però, che sia spudoratamente falsa, costruita ad arte da Doisneau.

È probabilmente - secondo gli esperti - una delle tre foto più celebri in assoluto, accanto a quella di Alberto Korda che coglie lo sguardo del Che, finito su milioni di poster e magliette, e a quella di Robert Capa che fissa la morte del miliziano in Spagna. Ritenuta per anni uno scatto spontaneo di Doisneau, osservatore attento della vita quotidiana parigina del secondo dopoguerra, "Il bacio dell'Hotel de Ville" è invece stato costruito ad un tavolino di un bar, come lo stesso maestro ha poi successivamente rivelato. "Era l'inizio dell'inverno, ed io e Jacques eravamo seduti al caffè Villars - racconta Francoise - e ci stavamo baciando. Eravamo insieme da qualche mese. Doisneau ci ha visti, e ci ha chiesto di farlo davanti ad una macchina fotografica. Così siamo andati in giro per Parigi con lui. I baci sono stati numerosi e in più angoli della città. Anche quello davanti all'Hotel de Ville è stato ripetuto più di una volta". "Comunque era molto piacevole", dice ora Francoise, sorridendo.

http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni ... sneau.html
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Messaggioda adelchi » mer 16 dic 2009 20:07

bucasa ha scritto:
DALLARGINE ENRICO ha scritto:(...) da non dimenticarsi che una delle migliori foto del 900, se non la migliore è il Bacio all'Hotel de Ville, Robert Doinsneau, scattata nel 1950.


Peccato, però, che sia spudoratamente falsa, costruita ad arte da Doisneau.

È probabilmente - secondo gli esperti - una delle tre foto più celebri in assoluto, accanto a quella di Alberto Korda che coglie lo sguardo del Che, finito su milioni di poster e magliette, e a quella di Robert Capa che fissa la morte del miliziano in Spagna. Ritenuta per anni uno scatto spontaneo di Doisneau, osservatore attento della vita quotidiana parigina del secondo dopoguerra, "Il bacio dell'Hotel de Ville" è invece stato costruito ad un tavolino di un bar, come lo stesso maestro ha poi successivamente rivelato. "Era l'inizio dell'inverno, ed io e Jacques eravamo seduti al caffè Villars - racconta Francoise - e ci stavamo baciando. Eravamo insieme da qualche mese. Doisneau ci ha visti, e ci ha chiesto di farlo davanti ad una macchina fotografica. Così siamo andati in giro per Parigi con lui. I baci sono stati numerosi e in più angoli della città. Anche quello davanti all'Hotel de Ville è stato ripetuto più di una volta". "Comunque era molto piacevole", dice ora Francoise, sorridendo.

http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni ... sneau.html



Quotone,
Voglio fare un paragone estremo, qui si vuol far passare che una foto fatta con una reflex da una scimmia senza elaborazione è meglio di una fatta da OlivieroToscani elaborata?
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Risposta 1

Messaggioda bucasa » mer 16 dic 2009 20:29

adelchi ha scritto:Quotone,
Voglio fare un paragone estremo, qui si vuol far passare che una foto fatta con una reflex da una scimmia senza elaborazione è meglio di una fatta da OlivieroToscani elaborata?


Sì, ma non farmi dire quale dei due fotografi preferirei :xd:
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Risposta 2

Messaggioda bucasa » mer 16 dic 2009 20:40

adelchi ha scritto:Quotone,
Voglio fare un paragone estremo, qui si vuol far passare che una foto fatta con una reflex da una scimmia senza elaborazione è meglio di una fatta da OlivieroToscani elaborata?


Purtroppo sto notando nel forum, in molti thread, una - per me - sterile, quanto inutile, discussione sulla elaborazione delle immagini digitali.
Ripeto ciò che vado dicendo da giorni.
E' il fotografo che interpreta ciò che ritrae, secondo dei modelli che gli sono congeniali e che derivano da vari fattori: preparazione culturale, scolastica, esperienza, memoria visiva, ed altri.
In base a tali modelli il fotografo andrà a modificare il suo scatto per ottenere ciò che si è prefissato di ottenere. Ed in ciò non c'è nessuna casualità; egli deve essere in grado di utilizzare il mezzo fotografico alla perfezione, così come dovrà essere in grado di utilizzare i software che gli permettono quelle modificazioni.

Qui sembra, a sentire qualcuno, che il risultato nasca da una combinazione di eventi casuali. Indubbiamente, il dilettante allo sbaraglio potrà perseguire il suo fine affidandosi a settaggi "a caso", ma il vero fotografo non può affatto permetterselo.
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Messaggioda pagati » mer 16 dic 2009 22:03

bucasa ha scritto:Qui sembra, a sentire qualcuno, che il risultato nasca da una combinazione di eventi casuali. Indubbiamente, il dilettante allo sbaraglio potrà perseguire il suo fine affidandosi a settaggi "a caso", ma il vero fotografo non può affatto permetterselo.

:ok: conoscere le tecniche, padroneggiare i propri strumenti, studiare i maestri e perseverare... poi c'è anche l'1% di creatività (chi ce l'ha... io non personalmente non penso di averne molta)
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Messaggioda Spifferi » mer 16 dic 2009 22:16

pagati ha scritto: :ok: conoscere le tecniche, padroneggiare i propri strumenti, studiare i maestri e perseverare... poi c'è anche l'1% di creatività (chi ce l'ha... io non personalmente non penso di averne molta)

mh... io alzerei la percentuale per la creatività, se mi posso permettere..
Ho visto foto tecnicamente perfette, che non "passavano" nulla.. ma creatività significa anche "sentire" uno scorcio, più che vederlo: se ci colpisce significa che fa scattare in noi la creatività .. poi bisogna mollare gli ormeggi ;)
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Messaggioda pagati » mer 16 dic 2009 22:22

Spifferi ha scritto:
pagati ha scritto: :ok: conoscere le tecniche, padroneggiare i propri strumenti, studiare i maestri e perseverare... poi c'è anche l'1% di creatività (chi ce l'ha... io non personalmente non penso di averne molta)

mh... io alzerei la percentuale per la creatività, se mi posso permettere..
Ho visto foto tecnicamente perfette, che non "passavano" nulla.. ma creatività significa anche "sentire" uno scorcio, più che vederlo: se ci colpisce significa che fa scattare in noi la creatività .. poi bisogna mollare gli ormeggi ;)

era una citazione ;-):

T. A. Edison ha scritto:Genius is one percent inspiration and 99 percent perspiration


poi il discorso andava avanti così (per restare sulla scia di bucasa)

T. A. Edison ha scritto:I never did anything worth doing by accident, nor did any of my inventions come by accident. They came by work.
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Messaggioda Spifferi » mer 16 dic 2009 22:30

ops ... chiedo scusa .. e mi prostro
;)
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Messaggioda pagati » mer 16 dic 2009 22:41

Spifferi ha scritto:ops ... chiedo scusa .. e mi prostro
;)

ecco, così mi piace, rispetto per gli anziani... :telodicevo:

certo che si potrebbe discutere su quel un percento.. diciamo che per me potrebbe andare dal cinque allo zero virgola cinque a seconda dei casi
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Messaggioda DALLARGINE ENRICO » gio 17 dic 2009 13:51

pagati ha scritto:
Spifferi ha scritto:ops ... chiedo scusa .. e mi prostro
;)

ecco, così mi piace, rispetto per gli anziani... :telodicevo:

certo che si potrebbe discutere su quel un percento.. diciamo che per me potrebbe andare dal cinque allo zero virgola cinque a seconda dei casi


Le demoiselle d'avignon sono una lampadina in una centrale nucleare, un universo di genio e ispirazione al servizio di un giorno di lavoro.
C'è anche un altro tipo genio: Stakanov che con una ispirazione estrasse 102 tonnellate di carbone.
Il significato della frase di T. A. Edison deve essere un po ridimensionato perchè generalizzato. Vuol dire tante cose però non servono a svelare nessuna verità. E' una frase che in un mare frasi non vale nemmeno un cerino.

Do sagione a Spifferi prima che si prostrasse.
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