Scusami Marco se mi permetto.
Sei convinto che sia conveniente per chi crede nascondere i propri problemi nella fede? A me sembra più conveniente a te e a tanti altri rispondere questo.
Mi spiace per te se ti ritieni uomo che vive di speranza e di illusione. Io che sono credente vivo del quotidiano vero, di quello che mi circonda,
con i piedi ben piantati in terra. Ho solo una consapevolezza che chi non crede non ha: quello che ho qui, un giorno lo lascerò qui, ma quello che qui ho fatto e ho dato, un giorno lo porterò con me come prova del mio impegno in questo luogo di passaggio, e in base a questo verrò giudicata. Questo non significa che mi sforzo di fare del bene per meritarmi il Paradiso, ti dico sinceramente che non ci penso mai. Faccio del mio meglio naturalmente, senza imposizioni, senza sentirmi in dovere di farlo, altrimenti non avrebbe senso.
Non ho bisogno di credere,
credo e basta. Sono convinta di questo, perché so cosa significa credere in Dio e so cosa significa dubitare di Dio, voltargli le spalle. Conosco bene la differenza. Non sono una di quelle persone che dice che quando è vicina a Lui tutto gira per il verso giusto! Credo sia impossibile... Ma ti dico con sicurezza, che quando ho permesso a Dio di avvicinarmi, ho saputo vivere il mio quotidiano con una forza, una determinazione che solo la Fede può darti, nonostante poi tutto vada ugualmente a rotoli. E, mi spiace Marco, ma questo chi non crede non può farlo a lungo, sempre, ma solo fino a che non ce la fa più.
Un'ultima cosa, poi la smetto perché mi sono già dilungata troppo...
Per quanto riguarda le scritture che si conoscono a memoria: non so quanto frequenti la celebrazione della Messa, ma forse saprai che ogni anno c'è un gruppo di letture del Vangelo per un ciclo di tre anni, e quindi a Messa ogni tre anni rileggiamo gli stessi passi del Vangelo (festività a parte). Pensi che la Chiesa sia così [poco intelligente] da ammorbare i fedeli sempre con la stessa solfa? No, perché ogni tre anni
noi siamo diversi, e ogni tre anni
impariamo da quelle letture qualcosa di diverso che prima non avevamo mai capito, perché viviamo quelle pagine uguali di Vangelo in
momenti diversi della nostra vita,
con un quotidiano diverso. Ecco perché i credenti non sono aggrappati alle illusioni, ma alla vita vera più di quanto lo sia tu, perché è in questa vita che io vivo e nel Vangelo trovo lo spunto per viverla pienamente.
Scusa il paginone di risposta, poi magari tu rimarrai del tuo pensiero, ma io ho voluto ugualmente presentarti quello di una minuscola credente.
A presto.
Anna