1 Giugno 2009 alle 23:49

Il Mastio della Cittadella

di MARIO1964 (Torino, Piemonte. Castelli e Fortificazioni. Categoria D)

Torino - Il Mastio della Cittadella


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http://it.wikipedia.org/wiki/Cittadella_di_Torino

La Cittadella di Torino fu il baluardo simbolo della resistenza del ducato di Savoia nella Guerra di successione spagnola; fu infatti al centro dell’assedio del 1706 da parte dell’esercito franco-spagnolo del re Luigi XIV. A volere la fortificazione era stato il duca Emanuele Filiberto “Testa di Ferro” che intendeva dotare la città di moderne difese urbane dopo lo spostamento della capitale del ducato da Chambery a Torino.
La posa della prima pietra avvenne nel 1564 ma i lavori - eseguiti da circa duemila uomini sotto la guida del generale Nicolis di Robilant, esperto in difese sotterranee - furono completati solo nel 1577. Oltre venti furono gli ettari di terreno destinati da principio alla costruzione, ma ben presto tale area aumentò a causa dell’estendersi delle strutture difensive esterne. Il progetto fu realizzato dall’architetto urbinate Francesco Paciotto che si sarebbe più tardi reso celebre esportando (col progetto della cittadella di Anversa) nel nord Europa le tecniche fortificatorie italiane sistematizzate da architetti come Francesco di Giorgio Martini e la famiglia dei Sangallo.
Situata sul lato a sud-ovest di Torino in sostituzione del bastione San Pietro, edificato dagli occupanti francesi intorno al 1536, la Cittadella era strutturata a pianta pentagonale con possenti bastioni ai vertici.
Circondata da un ampio fossato privo di acqua (perché il forte drenaggio del terreno non permetteva una irrigazione) era dotata di una serie di opere difensive in grado di impedire ad un eventuale assalitore l’avvicinamento ai limiti della città. Al centro era situato il Cisternone, un pozzo a doppia rampa elicoidale per permettere un rifornimento idrico in caso di assedio.
Un fitto labirinto di gallerie sotterranee si estendeva al di fuori della Cittadella in corrispondenza del Bastione del soccorso in direzione della campagna. Comprendeva delle gallerie chiamate capitali che si estendevano radialmente verso l’esterno ed erano a loro volta distinte in capitali alte e capitali basse, sovrapposte come erano le une alle altre; una galleria magistrale riuniva le capitali alte correndo esterna al fossato.
Un’altra serie di cunicoli era dato dalle gallerie secondarie che si diramavano dalle precedenti per coprire una vasta area. Infine, piccoli tratti di galleria ad altezza più contenuta venivano utilizzati per raggiungere i singoli fornelli (o galleria di contromina) predisposti per lo scoppio dell’esplosivo.
Esistente già in origine ma rafforzato con l’andare degli anni, questo impianto difensivo risulterà particolarmente efficace nell’Assedio di Torino del 1706, quando i soldati-minatori piemontesi se ne servirono in maniera massiccia. Presidiando le gallerie, riuscivano a percepire il rumore prodotto dal nemico che scavava in superficie e sfruttando le gallerie di contromina potevano posizionare forti quantitativo di esplosivo e far saltare le postazioni nemiche.
Quando ad inizio dell’800 Napoleone ordinò la demolizione delle mura della città, risparmiò la Cittadella riconoscendo la qualità del progetto del Paciotto.
Il 12 marzo 1821 la Cittadella venne assalita da un gruppo di ufficiali carbonari che insorsero per scacciare gli austriaci dall’Italia. Quella notte Vittorio Emanuele I abdicò in favore di Carlo Felice che, aiutato dalle truppe austriache, disperse i rivoltosi.
L’evoluzione delle tecniche d’assedio nel corso dell’800 portò all’obsolescenza della Cittadella, degradata a semplice caserma, per di più fatiscente. Caduta la sua funzione difensiva, nel 1856 si decise la completa demolizione della fortezza; venne risparmiato solo il Mastio, tutt’oggi presente, ed attualmente adibito a Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria; pressoché intatte sono rimaste anche quasi tutte le gallerie sotterranee, tuttora visitabili e facenti parte del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706.
Durante i lavori per la metropolitana le gallerie, al fine di proteggerle dalle vibrazioni causate dal passaggio sotterraneo della talpa meccanica, sono state riempite con dei sacchi di sabbia, poi rimossi al termine degli scavi.

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8 commenti a “Il Mastio della Cittadella”

  1. befed (Senior) scrive:

    Da Torinese sono commosso che tu abbia fotografato il cuore della antica cittadella, l’orgoglio della difesa nell’assedio del 1706 !!
    Mi piace l’angolazione della foto.

  2. quark (Senior) scrive:

    Anche io da buona Torinese apprezzo questa foto e ti ringrazio del commento alla mia foto del panorama di Casalborgone.

  3. VALE29031972 scrive:

    Bella……molto bella…………..bei colori e buon contrasto!!!!

    Complimenti

  4. MARIO1964 scrive:

    felice che ti sia piaciuta, e grazie !!!
    :)

  5. dulcinea scrive:

    bella anche questa… io devo ancora fotografarlo!!! ;)

  6. marivodo (Senior) scrive:

    io l’ho già fotografato ma dopo questa non so se posso postarlà!

  7. DaRk PrInCeSs 1997 scrive:

    mi ricorda qualcosa…..:D

  8. MARIO1964 scrive:

    e le abbiamo fatte insieme … :D

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