Risultato voto a scrutinio: 25.2 (Scrutinio: 224°; Totale: 1941°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 14/28 (50%); 2° = 17/29 (59%); 3° = 26/56 (46%); 4° = no;
Tivoli a piedi, quella che ho conquistato, va dalla stazione al cimitero. Passa sul Ponte della Pace che meno male che c’è, dicono qui a Tivoli, perché prima bisognava fare il giro dalla diga. Dal ponte l’Aniene è un fiume con una sua bella dignità e un bel colore. E se non fosse per qualche bottiglia di aranciata qua e là, alcuni scorci sarebbero quelli degli antichi tiburtini Tivoli, passato il ponte pedonale, si lascia alle spalle l’ingresso rinascimentale dell’ospedale che di storico ha solo quello e poi si sviluppa in un grande edificio sul lato delle collina verso il fiume. La mia Tivoli prende la strada che porta a Castel Madama, scorre in una sequenza di casette degli anni 60, di palazzine degli anni 70, di marciapiedi senza barriere architettoniche del terzo millennio. E finisce sul parcheggio davanti al cimitero che è anche capolinea degli autobus del Cotral, finisce dove finisce Tivoli.
Una chicca: questo cimitero è spesso usato come location per il cinema, qui è stata girata la scena di Bianco Rosso e Verdone quando la nonna cerca un parente e lui scopre “a strage dell’Avasini”
Non ci vengo spessissimo a Tivoli, l’anno scorso venivo di pomeriggio e andavo via verso le cinque del pomeriggio quell’ora è magica che è l’imbrunire. Ho visto sorgere la luna piena dietro il monte, era bellissima. E Roma dove adesso vivo giù in pianura era un tappeto di luccichini. questa e Tivoli ricordi da bambino, e adulto, non tutto il scritto è mio ma sono le sensazioni dei ricordi degli anni passati.
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