21 febbraio 2012 alle 00:27

Ancora non vestiva Prada…

di michea (Bologna, Emilia-Romagna. Ponti. Categoria D) - In Gara

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Visite: 76. Candidata il 18 febbraio 2012 16:58

Risultato voto a scrutinio: 8.9 (Scrutinio: 768°; Totale: 5029°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 8/27 (30%); 2° = 12/29 (41%); 3° = no; 4° = no;

… e non c’era nemmeno la Galleria Cavour, dove ora soggiorna stabilmente.

http://g.co/maps/wu9ht

Il diavolo era travestito quando un prete lo incontrò presso il Pontelungo (il ponte della via Emilia Ponente sul Reno, alla periferia di Bologna, che qui vedete); lo riconobbe (eh sì, quando si è studiato…) e suonando le campane allertò i contadini impedendogli di danneggiare i raccolti. Ma nel 1874 (così racconta Riccardo Bacchelli nel suo capolavoro “Il diavolo al Pontelungo”, 1927) il diavolo si ripresentò sotto le vesti del grande leader anarchico Michail Bakunin, il quale insieme con Carlo Cafiero organizzò a Bologna un’insurrezione anarchica (o anarco-socialista: erano della partita anche Andrea Costa e Anna Kuliscioff). L’insurrezione fallì; Bakunin si rifugiò a Zurigo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_diavolo_al_Pontelungo
Nel 1944 il ponte fu distrutto dai bombardamenti; fu ricostruito subito dopo la guerra. L’episodio è legato a un mio ricordo di famiglia. Mia madre (con me in grembo), mio padre e mio fratello maggiore, di quasi due anni, erano sfollati in una casa di campagna, nella pianura fra Zola Predosa e Borgo Panigale, a 10 km da Bologna; verso la fine del 1944 decisero di trasferirsi in città, prevedendo che l’imminente “invasione” (così chiamavano allora, con speranza e timore, quella che oggi chiamiamo Liberazione) degli Alleati avrebbe prodotto violenti combattimenti in quella zona (così poi non fu, perché i tedeschi si ritirarono precipitosamente verso il Po). Arrivati al Pontelungo, li colse l’allarme aereo; si precipitarono in un rifugio. Cessato il bombardamento, uscirono: il Pontelungo non c’era più. Dovettero rinviare il trasferimento in città e per quella sera tornarono alla casa di campagna, dove nel frattempo i contadini avevano ammazzato il maiale. Fu una serata di festa, nell’attesa di un domani incerto. Posso dire di essere nato sotto buoni auspici.


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