13 marzo 2012 alle 16:31

Morte di un matematico napoletano (a Renato C.)

di Romeo Mike (Napoli, Campania. Piazze. Categoria D) - In Gara

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Visite: 497. Candidata il 1 marzo 2012 19:41

Risultato voto a scrutinio: 8.31 (Scrutinio: 749°; Totale: 7042°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 7/32 (22%); 2° = 14/32 (44%); 3° = no; 4° = no;

Renato Caccioppoli (Napoli, 20 gennaio 1904 – Napoli, 8 maggio 1959) è stato un matematico italiano. Ebbe una “influenza decisiva sullo sviluppo della analisi matematica in Italia”
Figlio di Giuseppe (1852-1947), noto chirurgo napoletano, e della sua seconda moglie Sofia Bakunina (1870-1956), figlia del rivoluzionario russo Michail Bakunin.

Dopo aver trascorso la sua infanzia ad Avella presso le zie e conseguito il diploma di Istituto Tecnico e la Maturità Classica, nel 1921 si iscrisse alla Facoltà di Ingegneria, ma nel novembre 1923 passò a Matematica. Subito dopo aver conseguito la laurea, nel 1925, diventò assistente di Mauro Picone che proprio in quell’anno fu chiamato all’Università di Napoli dove rimase fino al 1932. Picone scoprì subito le sue doti e lo spinse alla ricerca in Analisi matematica. Nel corso dei successivi cinque anni Caccioppoli pubblicò una trentina di lavori su argomenti sviluppati in completa autonomia che gli fecero ottenere un premio ministeriale per la matematica e nel 1931, vincendo il concorso a soli 27 anni, la cattedra di Analisi algebrica all’Università di Padova. Nel 1934 tornò a Napoli per coprire la cattedra di Teoria dei gruppi; successivamente passò alla cattedra di Analisi Superiore e dal 1943 a quella di Analisi Matematica.

Nel 1931 divenne socio corrispondente dell’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli, passando a socio ordinario nel 1938, nel 1944 socio ordinario dell’Accademia Pontaniana, nel 1947 divenne socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e socio nazionale nel 1958. Fu anche socio corrispondente dell’Accademia Patavina di Scienze, Lettere ed Arti. Negli anni dal 1947 al 1951 diresse, insieme a Carlo Miranda, la rivista Giornale di Matematiche fondata da Giuseppe Battaglini. Nel 1948 entrò come membro del comitato di redazione degli Annali di Matematica e dal 1952 fu membro del comitato di redazione di Ricerche di Matematica.

Nel 1953 l’Accademia di Lincei gli conferisce il Premio Nazionale di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.

Nel maggio del 1938 tenne un discorso contro Hitler e Mussolini, quando quest’ultimo era in visita a Napoli: insieme alla compagna, Sara Mancuso, fece suonare l’inno nazionale francese da un’orchestrina, dopodiché iniziò a parlare contro il fascismo e il nazismo in presenza di agenti dell’OVRA. Fu nuovamente arrestato, ma sua zia, Maria Bakunin, all’epoca docente di Chimica all’Università di Napoli, riuscì a farlo scarcerare convincendo le autorità dell’incapacità di intendere e di volere del nipote. Caccioppoli fu così internato, ma continuò gli studi di Matematica e a suonare il pianoforte.

Nel dopoguerra si avvicinò al Partito Comunista Italiano.

Negli ultimi anni le delusioni della politica e l’abbandono della moglie, unite forse all’affievolirsi della sua vena matematica, lo portarono all’alcolismo. La crescente instabilità aveva acuito le sue “stranezze”, al punto che, l’8 maggio 1959 la notizia del suicidio con un colpo di pistola alla testa nella sua casa di Palazzo Cellammare, non colse di sorpresa quanti lo conoscevano. Nel 1992 la sua personalità tormentata è stata ricordata al cinema con un film diretto da Mario Martone e coprodotto da Rai Tre, Morte di un matematico napoletano, in cui il suo ruolo fu sostenuto da Carlo Cecchi, e da un libro del giornalista Piero Antonio Toma, dal titolo Renato Caccioppoli, l’enigma.

In sua memoria sono intitolati:

Il Dipartimento di Matematica e Applicazioni dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Il Premio Caccioppoli, assegnato dall’Unione Matematica Italiana
Un liceo scientifico statale di Napoli e un altro a Scafati (Salerno)
L’asteroide 9934 Caccioppoli.
Attività scientifica [modifica]I suoi lavori più importanti, su un totale di circa ottanta pubblicazioni, riguardano l’analisi funzionale e il calcolo variazionale.

A partire dal 1930, si dedicò allo studio delle equazioni differenziali, utilizzando per primo l’approccio topologico-funzionale. Proseguendo su questa strada, nel 1931 estese il teorema del punto fisso di Brouwer, applicando i risultati ottenuti sia dalle equazioni differenziali ordinarie sia da quelle alle derivate parziali.

Nel 1932 introdusse il concetto generale dell’inversione della corrispondenza funzionale, mostrando che una trasformazione tra due spazi di Banach è invertibile solo se è invertibile localmente e se le uniche a divenire successioni convergenti sono le successioni compatte.

Tra il 1933 e il 1938 applicò i suoi risultati alle equazioni ellittiche, stabilendo i limiti maggioranti per le loro soluzioni, generalizzando il caso bidimensionale di Bernstein. Contemporaneamente studiò gli insiemi di funzioni definiti in Cn, dimostrando nel 1933 il teorema fondamentale sulle famiglie normali di variabili complesse: se una famiglia è normale rispetto ad ogni variabile complessa, lo è anche rispetto all’insieme delle variabili.

Nel 1935 Caccioppoli dimostrò l’analiticità per le soluzioni delle equazioni ellittiche di classe C2, dando così risposta al diciannovesimo problema di Hilbert (vedi problemi di Hilbert).

Il 1952 vide pubblicata la summa dei suoi lavori sull’area di una superficie e sulla teoria della misura, con l’articolo Misura e integrazione degli insiemi dimensionalmente orientati, (Rendiconti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, s. VIII, v.12). L’articolo riguarda specialmente la teoria degli insiemi dimensionalmente orientati, vale a dire un’interpretazione delle superfici come frontiere orientate di insiemi nello spazio. Vengono anche introdotti gli insiemi approssimanti in media tramite domini poligonali a perimetro limitato, noti oggi col nome di Insiemi di Caccioppoli.

I suoi ultimi lavori, datati tra il 1952 e il 1953, riguardano le funzioni pseudoanalitiche, da lui introdotte estendendo alcune proprietà delle funzioni analitiche.

Grazie alla sua opera e ai suoi allievi, tra cui l’amico e collega Carlo Miranda, Mario Curzio[2], Renato Vinciguerra[3], Donato Greco, don Savino Coronato…si forma a Napoli un’importante scuola di matematici.

Aneddoti:
Era un ottimo pianista
Un giorno uno studente gli chiese: “Professore secondo lei qual è la frase più vera in assoluto?” attendendosi forse una risposta di mirabile complessità o comunque di argomento scientifico. Caccioppoli rispose: “Al cuore non si comanda” (fonte Storia della filosofia greca. Da Socrate in poi – pag 220).
Alla domanda su quale fosse l’invenzione più utile in assoluto, rispose che era il metodo di Ogino-Knaus quando funzionava e che questo metodo era anche l’invenzione più inutile, quando non funzionava. (fonte Storia della filosofia greca – Da Socrate in poi – pag 220)
Lo scrittore Luciano De Crescenzo, nel suo libro Storia della filosofia greca, cita Renato Caccioppoli come docente di un suo esame, al termine del quale ricevette un “21 di scoraggiamento”.
Alcuni suoi allievi, ora professori universitari alla Federico II, raccontano che durante l’epoca fascista, a seguito del divieto per gli uomini di passeggiare con cani di piccola taglia (secondo i fascisti per “salvaguardia della virilità”), era solito camminare, come forma di contestazione, per le principali strade di Napoli con un gallo al guinzaglio[5] [6].
Renato Caccioppoli aveva come assistente Savino Coronato, sacerdote cattolico. Quando un suo allievo era particolarmente ignorante in matematica gli diceva: “Avrai la laurea in matematica quando io sarò eletto Papa!


8 commenti a “Morte di un matematico napoletano (a Renato C.)”

  1. augusto giammatteo scrive:

    Semplicemente splendida!!!

  2. romanatome scrive:

    La descrizione .. o la foto ..! ihihih!
    Renato…………
    Pero’ è bella !

  3. romanatome scrive:

    Scusa un pezzo di storia……..

  4. Romeo Mike scrive:

    grazie Maestro!
    Sono semplicemente contentissimo dei tuoi commenti…

  5. Romeo Mike scrive:

    romana,
    grazie x “la foto è bella”, ma la mia città lo è ancor di +.
    Sono solo un umile “scattista”, con un fior di fotografo
    ci sarebbe stata un’altra “resa”..

  6. romanatome scrive:

    romeo.. rifarla, se nn sei soddisfatto..fai tanti scatti.
    ( ho una piazza qa’ me , sono tre sere che vado a fotografarla ci riusciro’ ….lo spero)

  7. stelladelsud scrive:

    foto poetica……e poema di descrizione…….belle entrambe ;-)

  8. Romeo Mike scrive:

    Grazie stellina!
    In una giornata così triste, il tuo commento mi
    gratifica e mi alza un pò il morale….a presto!
    Ren

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