14 marzo 2012 alle 14:41

ponte di prato della valle

di ilya (Padova, Veneto. Ponti. Categoria D) - In Gara

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Visite: 42. Candidata il 11 marzo 2012 18:31

Risultato voto a scrutinio: 24.42 (Scrutinio: 302°; Totale: 2356°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 16/32 (50%); 2° = 17/32 (53%); 3° = 29/64 (45%); 4° = no;

Il Prato della Valle (Pra de ła Vałe /pra dea vae/, in padovano) è la più grande piazza della città di Padova e d’Italia ed una delle più grandi d’Europa con una superficie di 88620 m². La configurazione attuale risale alla fine del XVIII secolo ed è caratterizzata da un’isola ellittica centrale, chiamata isola Memmia (20.000 m² circa), circondata da una canaletta sulle cui sponde si trova un doppio anello di statue.L’area di Prato della Valle è stata oggetto di un complesso intervento di recupero a partire dai primi anni ’90. Tale recupero ha riguardato sia l’aspetto fisico dell’area che quello sociale-funzionale. Progressive limitazioni alle auto hanno eliminato quasi totalmente le aree di parcheggio usate fuori dall’isola Memmia. Un nuovo assetto della vegetazione dell’isola ha consentito all’area di essere utilizzata da un grande numero di giovani, soprattutto nei mesi estivi come luogo di ritrovo per studiare all’aperto o prendere il sole. L’aumento dell’illuminazione pubblica ha permesso anche l’uso serale, soprattutto d’estate, quando l’isola è gremita di ragazzi tra i quali spesso si formano veri e propri gruppi che intrattengono la gente con musica o piccole recite improvvisate. Da alcuni anni, l’esterno dell’isola, essendo asfaltato, è spesso utilizzato da pattinatori; in alcune occasioni si svolgono vere e proprie gare di pattinaggio professionistico.
Il Prato mantiene, ovviamente, anche le sue funzioni storiche di luogo di commercio e di spettacolo. Ogni sabato vi si svolge il mercato tradizionale di Padova con oltre 160 banchi e ogni terza domenica del mese il mercatino dell’antiquariato. Dall’autunno 2007 alcuni banchi del quotidiano mercato di frutta e verdura delle piazze attorno al Palazzo della Ragione sono stati trasferiti in Prato.
Più volte l’anno il Prato ospita concerti (varie volte vi ha fatto tappa il Festivalbar) con decine di migliaia di spettatori. Anche il gruppo storico dei Pooh, in occasione del quarantennale vi ha fatto tappa nel 2006 con ben più di 120000 spettatori. Ogni capodanno e ferragosto vengono organizzate in Prato feste con musica e fuochi artificiali; particolarmente apprezzati quelli ferragostani che registrano spettatori da tutto il Veneto. In occasione dei grandi eventi sportivi, come i Mondiali di calcio, vengono allestiti maxischermi per seguire gli eventi. La piazza è anche sede tradizionale dei festeggiamenti in caso di vittorie calcistiche delle squadre italiane.
Il lato sud della piazza, alle spalle dell’edificio del ex-foro boario, sarà interessato a breve da un progetto di trasformazione e riqualificazione (cosiddetto Progetto Crotti). Esso prevede il restauro della facciata dell’ex foro boario, la realizzazione di un parcheggio sotterraneo alle spalle dell’edificio stesso nell’area già oggi dedicata a parcheggio a raso. L’abbattimento delle tribune dello Stadio Appiani sul lato est e la sostituzione con una più piccola struttura in legno mantenendo la funzione sportiva del campo. È prevista la copertura del velodromo Monti.Le statue sono attualmente 78 ma secondo il disegno originario avrebbero dovuto essere 88.Un preciso regolamento fissò le norme per la realizzazione delle statue: non potevano essere ritratte persone in vita, non potevano essere ritratti santi (ad essi erano riservati gli altari delle chiese) e tutti i personaggi ritratti dovevano avere avuto un legame con la città. Nella maggior parte dei casi si tratta infatti di professori universitari, artisti, condottieri o ex governanti della città.Le statue raffigurano tutte personalità maschili; l’unica eccezione è quella del busto della poetessa Gaspara Stampa collocato ai piedi della statua dedicata ad Andrea Briosco.Le statue furono fondamentali per la trasformazione del Prato non solo visivamente ma anche finanziariamente. Infatti furono pagate da singoli cittadini o gruppi previo il versamento di una somma che poteva variare tra i 135 e i 150 zecchini e che servì sia al costo vivo della statua sia come contributo ai lavori generali del Prato. La somma poteva anche essere versata in due o tre anni di tempo.


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