Risultato voto a scrutinio: 25.78 (Scrutinio: 199°; Totale: 1837°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 17/28 (61%); 2° = 17/29 (59%); 3° = 24/55 (44%); 4° = no;
Si racconta che Mastro Benevegna, l’architetto del ponte, facesse un patto con il diavolo dato che non riusciva a completarne la costruzione. Pentitosi, si rivolse a san Nicola che il giorno dopo si presentò con un cane all’imbocco del ponte, realizzato nel corso della notte, e lanciò lungo il lastricato una forma di formaggio che il cane inseguì. A metà del ponte l’animale fu ghermito dal diavolo che però, accortosi accortosi che quell’essere vivente era sprovvisto dell’anima che si aspettava come ricompensa, lanciò un terribile urlo e precipitò con il cane nel corso vorticoso del fiume Chienti. DA qui deriva la denominazione di “Ponte del Diavolo”, uno tra i tanti che sorgono in Italia e in Europa.
Una iscrizione su pietra inserita all’interno della torre-barriera ricorda che il ponte fu terminato nel 1268 al tempo di Clemente IV, durante il governo del vescovo Manfredi, rettore della Marca, e la podesteria di Leopardo di Osimo.
Mastro Benvegna, il costruttore del ponte, può forse identificarsi, per la coincidenza di epoca e funzioni, per la vicinanza geografica e per il nome presentato con una lieve variante, con fra Benvegnate da Cingoli, noto, tra l’altro, per aver costruito la Fontana Maggiore di Perugia, per aver progettato numerose opere idrauliche nella stessa zona e per aver diretto i lavori del Duomo di Orvieto.
- Mappa
- Dati Exif
- Utilizzo Foto
- Nessun commento
- Segnala su:
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.

