Contest | Foto | Partecipanti | Candidatura | Data Fine | Stato |
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Paese che vai meridiane che trovi | 378 | 109 | 8 Giugno 2010 | 10 Giugno 2010 | 53.81 (31°) |
L’Orologio Solare è ubicato in una piazzetta, Largo Maria Li Destri Trigona (Duchessa di Misterbianco), antistante la Chiesa San Rocco. Progettato e realizzato dal geom. Michele Trobia di Gravina di Catania (CT), esperto di grande competenza nella gnomonica (scienza delle meridiane e degli orologi solari).
Posto su una alta parete verticale leggermente declinante a ovest e insiste su un rettangolo con lati di 3,50 x 2,50 metri. Esso è dotato di linee orarie diurne ed è, come dimensioni, probabilmente il più grande costruito in Sicilia.
Il decoro della cornice che delimita l’orologio solare è tratto dalla pavimentazione della antica Chiesa Madre ricoperta dalla colata lavica dell’Etna del 1669.
Notevoli per dimensioni e fattura sono anche i tredici segni zodiacali che sovrastano in un grande cerchio il quadrante, realizzati anch’essi, come l’orologio, in pietra lavica su quadroni di 1,10 x 1,10 metri. Come si ricava da ogni carta celeste che rechi la traccia dell’eclittica, ossia del cammino del Sole e dei pianeti tra le costellazioni, questo cerchio celeste, dopo avere attraversato un breve tratto dello Scorpione, solca un’ampia porzione di quella contigua di Ofiuco, prima di entrare nell’altra notissima del Sagittario. Ofiuco, ovvero il Serpentario, perchè nell’immaginazione degli antichi era un personaggio che reggeva un serpente, va quindi considerato a buon diritto il tredicesimo “segno”, anche se la tradizione non ne reca traccia (i confini delle costellazioni furono fissati soltanto nel secolo scorso, a cura dell’Unione Astronomica internazionale).
Tenendo conto di questa realtà inconfutabile, alcuni moderni e ben concepiti orologi solari di recente installazione in Sicilia recano, attorno al quadrante su cui uno stilo indica le ore del giorno, un cerchio di tredici e non di dodici “segni” con i relativi simboli. E’ stato soltanto necessario inventarsi quello di Ofiuco che, richiamandosi ad Esculapio, divinità greca della medicina, reca i bastoni e il serpente associati a quel dio del pantheon classico.
Reca il motto “Dies nostri quasi umbra super terram et nulla est mora”.
Da notare in particolare per questo orologio la sua ubicazione geografica che presenta una longitudine di 15° 00’ 27”. E’ pertanto “quasi” ubicato sul Meridiano Centrale del Fuso dell’Europa Centrale distandone solo 661 metri con costante locale di soli 2”: Anche per questa caratteristica potrebbe trattarsi, salvo prova contraria, di un “record” italiano.
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8 commenti a “Dies nostri quasi umbra…”
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molto bella, nella mia classifica l’ho data seconda.
Grazie, in effetti, l’orologio solare è molto bello!
Caratteristico anche l’ambiente in cui è inserito. Una piazzetta al centro della cittadina e nella sommità della scalinata si trova una piccola chiesetta (nella foto panoramica del luogo, l’orologio solare perde il ruolo principale).
Sono felice di ricevere un commento positivo da chi ha organizzato il contest, sicuramente competente nel settore meridiane e orologi solari.
Ciao
Bravo Saro, finalmente è stata valorizzata la chiesetta arricchita dalla bella meridiana!
Grazie Giusy, sempre gentile!
Traduzione ad “litteram” : Come l’ombra del nostro giorno sulla terra e non c’e alcuna mora (o sosta ) Significato:così come avviene nell’orologio solare, l’ombra non conosce sosta nell’ora che segna, così è la nostra vita nessuno ha dimora.
E come recita un vecchio aforisma ( MELIUS ABUNDARE QUAM DEFICERE) ecco infine il vero significato : come l’ombra della meridiana (dies nostri) e non c’è nessuna sosta ( o mora) (et nulla est mora)
BIS : E come recita un vecchio aforisma ( MELIUS ABUNDARE QUAM DEFICERE) ecco infine il vero significato : come l’ombra della meridiana sulla terra (dies nostri) e non c’è nessuna sosta ( o mora) (et nulla est mora)
Enim ad litteram: I nostri giorni (sono) come un’ombra sulla terra , e non c’è nessuna pausa (o sosta)