GUIDA  Livorno

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(Lapidi Commemorative)
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==Lapidi Commemorative==
 
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*[[/Lapide a Mascagni]] (sulla sua casa natale)
 
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Versione delle 17:10, 16 giu 2011

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Foto Livorno:
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Panorama del porto di Livorno
Tramonto sulla Terrazza Mascagni

Livorno è situato in Toscana ed è capoluogo della omonima provincia. Il 22 maggio si festeggia il Patrono, Santa Giulia di Corsica. Tra gli edifici religiosi: Duomo di Livorno, in Piazza Grande; Chiesa della Madonna del Rosario di Pompei; Chiesa della Santissima Annunziata o dei Greci Uniti. Da Vedere: Monumento dei Quattro Mori, dedicato a Ferdinando I dei Medici; Palazzo De Larderel; Palazzo Finocchietti.

Confina con i comuni di: Pisa, Rosignano Marittimo e Collesalvetti.

Indice

Da Vedere

Statua dei Quattro Mori
  • Duomo di Livorno, in Piazza Grande
  • Chiesa della Madonna del Rosario di Pompei
  • Chiesa della Santissima Annunziata o dei Greci Uniti
  • Monumento dei Quattro Mori, dedicato a Ferdinando I dei Medici
  • Palazzo De Larderel
  • Palazzo Finocchietti

Dove Mangiare

  • Osteria del Mare, Borgo dei Cappuccini, 5. Telefono 0586/881027. Chiuso il giovedì.

Musei

Teatri

  • Teatro del Porto di Livorno
  • Teatro delle Commedie
  • Teatro Goldoni e Goldonetta
  • Teatro I 4 Mori
  • Teatro La Gran Guardia
  • Teatro Mascagni di Villa Corridi
  • Teatro San Marco

Lapidi Commemorative

Lapide a Giovanni Fattori

Informazioni Utili

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Bibliografia

  • Livorno e Pisa. Due città e un territorio nella politica dei Medici, Nistri-Lischi, Ed. Pacini (1980)
  • Livorno dal 1748 al 1958. Profilo storico urbanistico, L. Bortolotti (1970)
  • Storia illustrata di Livorno, Olimpia Vaccari - Lucia Frattarelli Fischer - Maurizio Bettini - Carlo Mangio - Giangiacomo Panessa, Ed. Pacini (2006)
  • Duomo di Livorno, Maria Teresa Lazzarini - Franco Paliaga, Ed. Pacini (2007)
  • Breve storia di Livorno, Ed. Pacini (2006)
  • Livorno, Renato Sandrini, Ed. Pacini
  • Livorno, Ed. Mondadori Electa (2004)
  • Livorno e provincia, collana "Guide verdi d'Italia", Ed. Touring (2008)

Memorie Storiche

Attilio Zuccagni-Orlandini nel suo Indicatore topografico della Toscana granducale (1856) così riporta:

ACQUEDOTTI DI LIVORNO. Grandioso monumento, incominciato sul cadere del passato secolo dall'architetto Salvetti, e con romana magnificenza condotto a termine ai giorni nostri dal Cav. Poccianti, principe dei viventi architetti italiani: nel Cisternone da esso costruito fluiscono giornalmente oltre i 18000 barili di acqua.

mentre sull'Isola di Gorgona scrive:

GORGONA (ISOLA). E' posta quasi in faccia a Livorno a 21 miglio circa di distanza. E' tutta ingombra di poggetti acuminati con vallecole interposte, declinanti verso il centro ivi è la maggior valle, per la quale discendesi allo scalo principale, volto a levante. Gli antichi chiamarono quest'isola Urgo poi Gorgon ed Orgon. Dopo la caduta del romano impero pare che vi si rifugiassero alcuni cristiani perseguitati dai barbari; successivamente essi vi fondarono un monastero benedettino. Ma papa Gregorio XI fu costretto a bandir dall'isola quei monaci nel 1374, a punizione della loro rilassatezza. Fu poi data l'Abbadia ai Certosini; e i Pisani, che ne avean l'alto dominio gli esentarono dalle gravezze. Passata la Gorgona in potere dei Granduchi, fu non ostante presidiata per qualche tempo dai Certosini, ma dopo la metà del decorso secolo ne perderono totalmente il possesso.

Presso lo scalo principale incontrasi un gruppo di magazzini e casette pei pescatori ed un uffizio sanitario. Alla falda del vicino poggio, su cui è la fortezza nuova, vedesi l'Ospizio con sua chiesa e due contigue abitazioni. Nella maggior sommità del monte è un forte più antico, destinato a dar segnali a Livorno. (V. Atl. Tosc.).

mentre sulla città scrive:

LIVORNO. Città Vescovile, e Porto Franco con Soprintendenza di Sanità marittima. Residenza di un Governatore Civile e militare e di tre Delegati di 1a Cl. Ha un Trib. di 1a Ist. e tre Pretori civ. e crim. di 1a Cl. Vi è un Ministro Esattore del Registro, un Uffizio di Conservazione delle Ipoteche, una Direz. Doganale, un'Azienda del Sale e Tabacco, una Direz. Postale, un Uffizio Telegrafico di 1a Cl., un altro di 2a alla Staz. della Via Ferrata Leopolda e tre Architetti RR. La sua popolazione ascendeva nel 1845 a 71659 abitanti, e nel 1855 a 79962.

L'origine di questa città è dovuta alla distruzione dell'antico Porto Pisano, già situato in faccia al Marzocco, potendosi considerare come ultimi avanzi le così dette Torracce. Nel moderno ingrandimento furon compresi i subborghi. Molti sono gli edifizii sacri al culto, dei quali 17 hanno Parrocchia, compresa l'Annunziazione dei Greci Uniti e s. Gregorio degli Armeni. Il tempio della Rosa è dei Greci dissidenti: gli Ebrei hanno grandiosa e bella Scuola. Sulla Darsena sorge la statua in marmo di Ferdinando I, condotta da Giovanni dell'Opera con quattro schiavi avvinti agli angoli della base, gettati in bronzo dal Tacca. Ha Livorno un ricco Monte Pio, un vasto Spedale e diversi teatri. All'educazione istruttiva della gioventù provvedono ora particolarmente i PP. Barnabiti. Moltissime altre sono le particolarità che potrebbero additarsi se ciò fosse consentito dalla brevità necessaria. (V. Atl. Tosc.).

In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritta la frazione del comune:

SALVIANO, vill. del granducato di Toscana, circondario di Livorno, dalla qual città è distante 2 miglia verso scirocco, sopra un'amena collina, la cui popolazione fa parte della comunità stessa di Livorno.