GUIDA  Cassino

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(Memorie Storiche)
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'''Cassino''' è situato nel [[Lazio]], ai confini con la [[Campania]], nella [[Provincia di Frosinone]]. Il 21 marzo si festeggia il Patrono, San Benedetto.
 
'''Cassino''' è situato nel [[Lazio]], ai confini con la [[Campania]], nella [[Provincia di Frosinone]]. Il 21 marzo si festeggia il Patrono, San Benedetto.
  
Confina con i comuni di: [[Villa Santa Lucia]], [[Pignataro Interamna]], [[San Vittore del Lazio]], [[Terelle]], [[Sant'Ambrogio sul Garigliano]], [[Cervaro]], [[Sant'Apollinare]], [[Sant'Elia Fiumerapido]] e [[Rocca D'Evandro]]. E' a circa quarantotto chilometri da [[Frosinone]].
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Confina con i comuni di: [[Villa Santa Lucia]], [[Pignataro Interamna]], [[San Vittore del Lazio]], [[Terelle]], [[Cervaro]], [[Sant'Apollinare]], [[Sant'Elia Fiumerapido]] e [[Rocca D'Evandro]]. E' a circa quarantotto chilometri da [[Frosinone]].
  
 
==Dove Mangiare==
 
==Dove Mangiare==

Versione delle 11:52, 27 giu 2011

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Cassino è situato nel Lazio, ai confini con la Campania, nella Provincia di Frosinone. Il 21 marzo si festeggia il Patrono, San Benedetto.

Confina con i comuni di: Villa Santa Lucia, Pignataro Interamna, San Vittore del Lazio, Terelle, Cervaro, Sant'Apollinare, Sant'Elia Fiumerapido e Rocca D'Evandro. E' a circa quarantotto chilometri da Frosinone.

Indice

Dove Mangiare

  • La Locanda Del Castello, Via San Tommaso 9
  • Ristorante Al Boschetto, Via Ausonia 54
  • Ristorante Cinese Tai Wan, Via Di Biasio 200
  • Ristorante Da Alessio, Via M. Zincone Casalvieri 7
  • Ristorante Il Cenacolo dell'Ariete, Via E. De Nicola 245, Telefono 0776/25382
  • Ristorante Antica Hostaria Sulla Costa, via Montecassino, Telefono 0776/23940
  • Ristorante lunch&dinner Da Cencio, via Enrico De Nicola 44/50, Telefono 0776/313899
  • Trattoria La Cantina, Via Enrico De Nicola 66, Telefono 0776/6313899

Informazioni Utili

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Bibliografia

  • Cassino, una identità ritrovata, la città prima del 1944, Arturo Gallozzi - Diego Maestri, Ed. Caramanica (2004)
  • Cassino. Ritratto di una battaglia, Fred Majdalany, Ed. Mondadori (2003)
  • Montecassino. Un'abbazia nella storia, Mariano Dell'Omo, Ed. Silvana (1999)
  • Montecassino, M. Vittoria Marini Clarelli, Ed. Franco Maria Ricci (1995)

Memorie Storiche

Andrea de Jorio nell'Indicazione del più rimarcabile (1835) così ricorda Montecasino:

Montecasino - Vi sono poche antichità, a meno della celebre sedia di rosso, ma è ricchissimo di monumenti, i quali datano da pochi anni prima del 543, epoca della sua prima fondazione. L'archivio poi è qualche cosa d'imponente. Il manoscritto più antico è del 569. Colui che nel venire da Roma, o nel ritornarvi, facesse la strada degli Apruzzi, potrà visitarlo passando per S. Germano.

Mentre il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune (all'epoca denominato San Germano):

S. Germano, con 8 mila abitanti, a piè del monte sul quale sorge la celebre Badia di Montecassino, madre e nutrice di quell'ordine glorioso fondato nel 529 da S. Benedetto da Norcia, il primo in cui uomini di alta mente e contemplativa unirono alle pratiche religiose la coltura delle scienze e delle arti, e salvarono dalla barbarie i preziosi monumenti del sapere antico. Il monastero è un grandioso edificio, ed il tempio è splendido di marmi preziosi e di opere magnifiche di scalpello e di pennello. E' ricca la biblioteca, e sono negli Archivj pergamene e codici preziosi.

Il Notiziario delle particolari produzioni delle province del regno di Napoli (1816) riporta:

Della Città di S. Germano. Appiè del Monte Casino, ed in mezzo a rivi di limpide acque posa la Città di S. Germano. Al par di Venafro ancor qui si lavorano ben disegnati tappeti di colorata e fina lana; più, qui si fanno e calze, e ligacce di lana. V'è la conciaria delle pelli, e delle sole: e pur si fa l'industria degli animali porcini e l'ottima salata delle loro carni. Son qui pur ottimi i latticinj, e con particolarità li butirri. Il territorio di questo luogo da ottimo olio; e per cosa particolare la gran raccolta dei funchi brugnoli, dei neri tartufi, e pur di un fino legume detto uova di trotte, il quale è rotondo, ed è giallastro.