GUIDA Portici/Cappella Reale
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Versione delle 11:56, 6 set 2007
Storia
La Cappella Reale della Reggia di Portici è nata a seguito della riconversione del teatrino di corte ad opera di Ferdinando Fuga, nel 1749.
Descrizione
La facciata, inscritta nel palazzo, si caratterizza per il bel portale: incorniciato da colonne ioniche provenienti da altre chiese, è decorato con una notevole scultura. Si tratta della fama alata, opera dello scultore Agostino Corsini; due figure angeliche, dai mossi drappi nervati, di grande impatto luministico, sono poste sugli angoli di un timpano spezzato e colti nel momento in cui si accingono a dare fiato alle trombe. In prossimità delle chiave di volta è sistemato lo stemma reale.
La cappella è a pianta ottagonale; notevole è l'altare maggiore. E' sormontato da un baldacchino in marmo verde. L'architrave e i capitelli, con astragalo e cimacio di impianto dorico, ma con ricche ghirlande fra le volute, sono dorati, come la Madonna posto al centro del baldacchino. Si tratta di una bella scultura di bronzo: raffigura la Vergine che calpesta un serpente, simbolo del male, sopra di un globo celeste sorretto da puttini.
Gli arredi sacri includono pregevoli sculture settecentesche degli artisti Manuel Pacheco e Andrea Violani e tele di scuola napoletana e della bottega di Solimena: segnaliamo un Ecce Homo e un Cristo sulla via del Golgota.
Gli affreschi della cappella sono opera di Giuseppe Bonito, allievo del Solimena e massimo pittore di genere rococò dell'Italia meridionale.






