GUIDA Loreto/Santuario della Madonna di Loreto/Santa Casa
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| − | La Santa Casa è la casa di Maria, a Nazareth, dove visse la Sacra Famiglia; più precisamente la tradizione devozionale ritiene sia la casa dove ricevette l'Annunciazione. La leggenda narra che nel 1291, con l'invasione della Palestina da parte dei musulmani, degli angeli miracolosamente | + | La Santa Casa è la casa di Maria, a Nazareth, dove visse la Sacra Famiglia; più precisamente la tradizione devozionale ritiene sia la casa dove ricevette l'Annunciazione. La leggenda narra che nel 1291, con l'invasione della Palestina da parte dei musulmani, degli angeli miracolosamente |
| + | trasferirono la casa presso Fiume; da lì, ancora, prodigiosamente la casa scomparve, per riapparire in un bosco di lauri, presso Recanati. Dove, poi, fu inglobata dal [[Loreto/Santuario della Madonna di Loreto]] costruito da Paolo II per ringraziare la Madonna che l'aveva guarito dalla peste. | ||
| − | Vari studi, fra i quali quello dello specialista padre Santarelli, hanno effettivamente dimostrato che ci troviamo di fronte a reperti originali, che provengono proprio da quanto oggi resta a Nazareth della casa della Madonna. Con tutta probabilità la casa fu asportata dai crociati che la portarono presso Fiume, in Albania. L'importante reliquia giunse nelle Marche in quanto, all'epoca, sotto il pontificato di Celestino V, papa spiritualista e poco attento alle ragioni politiche, il suo vicario, Salvo vescovo di Recanati, pensò bene di lasciare la casa nella sua terra. Sistemandola in un luogo, fra l'altro, vicino a Porto Recanati, che era uno dei maggiori porti dello Stato Pontificio. | + | Vari studi, fra i quali quello dello specialista padre Santarelli, hanno effettivamente dimostrato che ci troviamo di fronte a reperti originali, che provengono proprio da quanto oggi resta a Nazareth della casa della Madonna. Con tutta probabilità la casa fu asportata dai crociati che la portarono presso Fiume, in Albania. L'importante reliquia giunse nelle Marche in quanto, all'epoca, sotto il pontificato di Celestino V, papa spiritualista e poco attento alle ragioni politiche, il suo vicario, Salvo vescovo di Recanati, pensò bene di lasciare la casa nella sua terra natia. Sistemandola in un luogo, fra l'altro, vicino a Porto Recanati, che era uno dei maggiori porti dello Stato Pontificio. |
==Descrizione== | ==Descrizione== | ||
| − | Le semplici pietre dell'umile casa di Maria sono state inglobaste in un sontuoso involucro architettonico, disegnato dal Bramante e realizzato da artisti del calibro del Sansovino e Antonio da Sangallo il giovane. La struttura incapsula pregiatissimi bassorilievi marmorei, opera dello stesso Sansovino e di altri come Baccio Bandinelli, Raffaello da Montelupo, Nicolò Tribolo, Francesco da Sangallo. I | + | ===Esterno=== |
| − | + | [[Immagine:Loreto - Porta Marina - Porta della cinta muraria.jpg|thumb|right|Porta Marina]] | |
| + | Le semplici pietre dell'umile casa di Maria sono state inglobaste in un sontuoso involucro architettonico, disegnato dal '''Bramante''' e realizzato da artisti del calibro del '''Sansovino''' e Antonio da Sangallo il giovane. La struttura incapsula pregiatissimi bassorilievi marmorei, opera dello stesso Sansovino e di altri come Baccio Bandinelli, Raffaello da Montelupo, Nicolò Tribolo, Francesco da Sangallo. I bassorilievi bronzei sono opera di Tiburzio Vergelli, Girolamo e Ludovico Lombardo e Antonio Calcagni. | ||
| + | *Bassorilievi in marmo | ||
#Natività di Maria | #Natività di Maria | ||
#Sposalizio della Vergine | #Sposalizio della Vergine | ||
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#Transito di Maria | #Transito di Maria | ||
#Traslazione nella Santa Casa | #Traslazione nella Santa Casa | ||
| − | + | *Bassorilievi in bronzo | |
#Orazione nell'orto e flagellazione | #Orazione nell'orto e flagellazione | ||
#Calvario e crocifissione | #Calvario e crocifissione | ||
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#Adorazione dei magi e disputa nel tempio | #Adorazione dei magi e disputa nel tempio | ||
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| − | Lungo le pareti della sacra casa, nelle nicchie, sono alloggiate preziose statue di Sibille e profeti. Le statue delle sibille sono tutte opera di Giovanbattista Della Porta. | + | :Lungo le pareti della sacra casa, nelle nicchie, sono alloggiate preziose statue di Sibille e profeti. Le statue delle sibille sono tutte opera di Giovanbattista Della Porta. |
#Ellespontica | #Ellespontica | ||
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| + | Di grande suggestione, con le pareti incrostate dal fumo delle candele e delle lampade ad olio. Sopravvivono tracce di affreschi del trecento. | ||
| + | A destra è la palla di cannone che non colpì Giulio II durante l'assedio della Mirandola e che il pontefice donò alla Madonna. | ||
| + | Nell'armadio a destra, invece, c'è una rosa donata alla Madonna da Papa Giovanni Paolo II. | ||
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| + | Notevole l'altare degli Apostoli, di stile nabateo. Anticamente custodiva un'iconostasi ed una statua lignea della Madonne, detta Picea; entrambi i cimeli sono andati distrutti nell'incendio del 1921 e sono stati rimpiazzati da una nuova iconostasi ed un tabernacolo opera di Guido Cirilli e da una copia della prima Picea, fatta da Enrico Quattrini e Leopoldo Celani (1922). | ||
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| + | [[Categoria:Santuari]] | ||
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Indice |
Il Miracolo e la storia
La Santa Casa è la casa di Maria, a Nazareth, dove visse la Sacra Famiglia; più precisamente la tradizione devozionale ritiene sia la casa dove ricevette l'Annunciazione. La leggenda narra che nel 1291, con l'invasione della Palestina da parte dei musulmani, degli angeli miracolosamente trasferirono la casa presso Fiume; da lì, ancora, prodigiosamente la casa scomparve, per riapparire in un bosco di lauri, presso Recanati. Dove, poi, fu inglobata dal Santuario della Madonna di Loreto costruito da Paolo II per ringraziare la Madonna che l'aveva guarito dalla peste.
Vari studi, fra i quali quello dello specialista padre Santarelli, hanno effettivamente dimostrato che ci troviamo di fronte a reperti originali, che provengono proprio da quanto oggi resta a Nazareth della casa della Madonna. Con tutta probabilità la casa fu asportata dai crociati che la portarono presso Fiume, in Albania. L'importante reliquia giunse nelle Marche in quanto, all'epoca, sotto il pontificato di Celestino V, papa spiritualista e poco attento alle ragioni politiche, il suo vicario, Salvo vescovo di Recanati, pensò bene di lasciare la casa nella sua terra natia. Sistemandola in un luogo, fra l'altro, vicino a Porto Recanati, che era uno dei maggiori porti dello Stato Pontificio.
Descrizione
Esterno
Le semplici pietre dell'umile casa di Maria sono state inglobaste in un sontuoso involucro architettonico, disegnato dal Bramante e realizzato da artisti del calibro del Sansovino e Antonio da Sangallo il giovane. La struttura incapsula pregiatissimi bassorilievi marmorei, opera dello stesso Sansovino e di altri come Baccio Bandinelli, Raffaello da Montelupo, Nicolò Tribolo, Francesco da Sangallo. I bassorilievi bronzei sono opera di Tiburzio Vergelli, Girolamo e Ludovico Lombardo e Antonio Calcagni.
- Bassorilievi in marmo
- Natività di Maria
- Sposalizio della Vergine
- Annunciazione
- Visitazione
- Censimento di Augusto
- Nascita e adorazione dei pastori
- Adorazione dei magi
- Transito di Maria
- Traslazione nella Santa Casa
- Bassorilievi in bronzo
- Orazione nell'orto e flagellazione
- Calvario e crocifissione
- Adorazione dei pastori
- Adorazione dei magi e disputa nel tempio
- Statue
- Lungo le pareti della sacra casa, nelle nicchie, sono alloggiate preziose statue di Sibille e profeti. Le statue delle sibille sono tutte opera di Giovanbattista Della Porta.
- Ellespontica
- Frigia
- Tiburtina
- Libica
- Delfica
- Persica
- Pontica
- Eritrea
- Cumea
- Samia
Interno
Di grande suggestione, con le pareti incrostate dal fumo delle candele e delle lampade ad olio. Sopravvivono tracce di affreschi del trecento. A destra è la palla di cannone che non colpì Giulio II durante l'assedio della Mirandola e che il pontefice donò alla Madonna. Nell'armadio a destra, invece, c'è una rosa donata alla Madonna da Papa Giovanni Paolo II.
Notevole l'altare degli Apostoli, di stile nabateo. Anticamente custodiva un'iconostasi ed una statua lignea della Madonne, detta Picea; entrambi i cimeli sono andati distrutti nell'incendio del 1921 e sono stati rimpiazzati da una nuova iconostasi ed un tabernacolo opera di Guido Cirilli e da una copia della prima Picea, fatta da Enrico Quattrini e Leopoldo Celani (1922).






