GUIDA  Loreto/Santuario della Madonna di Loreto

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Santuario della Santa Casa

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Storia

I lavori di erezione del santuario iniziarono nel 1468 sotto Paolo II. Tradizione vuole che, ancora cardinale, egli si sia recato qui e fosse guarito dalla peste dalla Madonna che gli annunciava, inoltre, l'imminente elezione. In riconoscenza, Paolo II dispose che si costruisse la chiesa. La chiesa venne costruita attorno alla L'impianto originario, di transizione fra gotico e rinascimento, è opera di Francesco di Giorgio Martini. Nel 1476 la chiesa fu terminata da Benedetto da Maiano. Nel 1500 Giuliano da Sangallo realizzò la cupola, mentre il Bramante fra il 1509 e 1511 realizzò ulteriori lavori di consolidamento ed aprì le cappelle laterali. Subentrarono ancora il Sansovino e Antonio da Sangallo. Quest'ultimo modificò l'impianto gotico seguendo il disegno, di impronta rinascimentale, del Bramante, precedentemente lasciato incompiuto. La nuova facciata, invece, fu iniziata da Giovanni Boccalini da Carpi nel 1571 e terminata nel 1587 da Giovan Battista Ghioldi. Il campanile fu aggiunto dal Vanvitelli nel 1750. Il completamento delle cappelle radiali è solo del XX secolo.

La statua di Sisto V

Descrizione

Esterno

La facciata, in bianca pietra d'Istria, è tripartita da un doppio ordine di lesene, ed è anticipata da uno scenografica scalinata.

L'ingresso principale è coronato da un timpano spezzato, mentre gli ingressi laterali, più piccoli, sono coronati da un frontone regolare e da delle leggiadre finestre. Sopra il portale principale è un'ulteriore nicchia con bella statua bronza raffigurante una Madonna col Bambino. Importanti i battenti bronzei degli ingressi. Si tratta di stipiti realizzati fra la fine del Cinquecento e la prima decade Seicento da Tiburzio Vergelli, Antonio di Girolamo Lombardo e figli, Antonio Calcagni e Sebastiano Sebastiani. Il secondo livello della fabbrica è caratterizzato per la bella finestra, chiusa in festoni in bassorilievi ed incorniciata da un grande nicchione, stretto dalle doppie lesene del piano superiore e chiuso dal frontone.

La Porta dell'Anima

L'elegante campanile è opera del Vanvitelli che qui si spirò al Boromini di Sant'Andrea della Fratte, a Roma. Si sviluppa per quattr'ordini, di cui, i primi due, sono a pianta quadrata ed incorporati nel Palazzo Apostolico. Il terzo è a pianta ottagonale ed il quarto a pianta circolare. Corona il tutto una bella guglia panciuta. Notevole sono la Cupola del Sangallo e i lati in cotto della basilica. Vale, sicuramente, la pena far un giro dell'esterno, dal quale si può comprendere la sobria cifra rinascimentale originale.

Interno

La chiesa è a croce latina con presbiterio polilobato lungo sia i bracci del transetto che nell'abside ed è interamente percorsa da un deambulatorio che circoscrive la Santa Casa posta al centro delle crociere. Le navate sono divise da solenni pilastri e coperte da volte a crociera. I medaglioni sono, secondo tradizione, opera di Luca Signorelli, ma furono ridipinti interamente dal Pomarancio. Al centro del presbiterio è la Santa Casa.

Notes.png Vedi: la Santa Casa

La Basilica di Loreto
  • Al termine della navata, all'incrocio col presbiterio, a destra, è la Sagrestia di San Marco. Si notino la bella porta all'ingresso, opera rinascimentale di Benedetto da Maiano e gli affreschi che la ricoprono, opera di Melozzo da Forlì e Marco Palmezzano. La cappella è universalmente riconosciuta come uno dei capolavori di Melozzo.
  • Di fronte, sull'altro lato del transetto è la Sagrestia di San Giovanni. Il bel lavabo è di Benedetto da Maiano mentre gli affreschi sono di Luca Signorelli(1479): secondo alcuni vi avrebbe partecipato anche il Perugino.
  • Nella Cappella centrale dell'abside c'è un ciclo di affreschi di genere purista di Ludovico Seiz(1892-1908) di grande rilievo.
  • In corrispondenza, ma sul lato opposto, della Sagrestia di San Giovanni, è la Sagrestia di San Luca. Notevoli gli armadi fiorentini su disegno del Sansovino e di Benedetto da Maiano.
  • Nella cappella centrale del transetto sinistro sono delle meravigliose tele simboliste di Carlo Lameire.
  • Nella cappella del Crocefisso, nell'abside sinistra del transetto sinistro, è un bel crocefisso ligneo di Innocenzo da Pietralia (1637).
  • La I cappella a sinistra è la più importante della navata ed ospita il maestoso fonte battesimale (1600) di Tiburzio Vergelli. L'opera, sicuramente mirabolante fu realizzata con l'aiuto di Sebastiano Sebastiani, Tarquinio Iacometti e GiovanBattista Vitali.

Altri ambienti

  • Interessante è l'atrio della sagrestia che ospita belle tele attribuite a validi pennelli veneti come Palma il giovane e Jacopo Bassano.
  • Molto interessante è sicuramente la Sala Pio IX, dove è la Sala del Pomarancio. Fu interamente affrescata dal grande pennello con Storie di Maria, Profeti e Sibille. Anche la pala d'altare è del maestro.

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