GUIDA  Salassa

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'''Salassa''' è situato nel [[Piemonte]] nella [[Provincia di Torino]]. Il 24 giugno si festeggia il Patrono, San Giovanni Battista. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista.
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'''Salassa''' è situato in [[Piemonte]] in [[Provincia di Torino]]. Il 24 giugno si festeggia il Patrono, San Giovanni Battista. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista.
  
 
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;San Ponso
 
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:Si tratta di un'interessante chiesa neoclassica decorata con quattro colonne alveolate di ordine gigante con capitelli di gusto moderno, poste sul grosso basamento della fabbrica di piperno. Queste colonne sostengono una ricca cornice marcapiano modanata che, in prossimità delle colonne stesse, sorregge dei vasi. Il prospetto è coronato con un timpano triangolare che ospita una nicchia recante la statua del santo eponimo.
 
:Si tratta di un'interessante chiesa neoclassica decorata con quattro colonne alveolate di ordine gigante con capitelli di gusto moderno, poste sul grosso basamento della fabbrica di piperno. Queste colonne sostengono una ricca cornice marcapiano modanata che, in prossimità delle colonne stesse, sorregge dei vasi. Il prospetto è coronato con un timpano triangolare che ospita una nicchia recante la statua del santo eponimo.
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==Memorie Storiche==
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Nel [[Libri/Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale]] ('''1848''') Goffredo Casalis così descrive il comune:
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'''Salassa''' (''Salacia''), com. nel mand. di [[Cuorgnè]], prov. di [[Ivrea]], dioc. e div. di [[Torino]]. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. d'Ivrea, insin. e posta di Cuorgnè. Trovasi a libeccio d'Ivrea, da cui è distante dieci miglia. Vi passa la strada provinciale da Torino ad Ivrea per [[Castellamonte]]. Il villaggio di Salassa è situato in un'amena pianura: è lontano un miglio e mezzo da [[Rivarolo Canavese|Rivarolo]], due miglia da Cuorgnè, tre da [[Rivara]], quattro da Castellamonte e da [[Pont-Canavese|Pont]], quattordici dalla capitale.
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Bagnano questo paese il fiume-torrente Orco, e il torrente Galenca, che si getta nell'Orco su questo territorio. L'Orco è fecondo di trote, e di ghiozzi; superiormente a Cuorgnè se ne estrasse una roggia per Salassa e Favria in seguito ad antiche concessioni del consortile di Valverga; tragittasi col mezzo di un ponte in legno sul territorio di Rivarotta.
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Di mille duecento giornate è il territorio di Salassa, che produce in abbondanza cereali, uve, noci e fieno: diffatti vi si fanno per approssimazione annualmente 5000 brente di buon vino; emine 7500 di meliga; emine 3000 di fromento; emine 2000 di segale; rubbi 300 d'olio di noce; tese 1200 di fieno; si mantengono cento vacche, trenta buoi, trentacinque majali.
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Vi esistono tre chiese, cioè la parrocchiale dedicata a s. Gio. Battista, e a s. Ponzo, quella della confraternita dei disciplinanti, ed un'altra sotto il titolo di N. D. delle Neve, alla cui festa che ricorre il 5 d'agosto, intervengono due mila e più forestieri; innanzi al tempietto di N. D. della Neve vedesi una piazza: la parrocchiale è di antichissima costruzione.
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Vi sono una pubblica scuola per l'istruzione dei ragazzi, ed una congregazione di carità che distribuisce ai poveri un'annua rendita di mille e più lire. Il cimiterio che vi fu costrutto nel 1825, giace alla distanza di trecento e più metri dal villaggio.
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Gli abitanti respirando un'aria molto sana sono robusti, e di lodevoli costumi.
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'''Cenni storici'''. È opinione di alcuni eruditi che questo luogo già esistesse al tempo romano. In antiche carte è detto ''Salacia'': questo nome fu poi italianizzato in ''Salassa'', e coll'andar del tempo si alterò in ''Salazza''. In una borgata, che chiamasi di s. Ponzo, che nelle cose spirituali dipende dalla parrocchia di Salassa, ed ora ne è divisa nelle cose spettanti alla civile amministrazione, si pretende che sorgesse un tempio del gentilesimo. Vero è che in quel sito si rinvennero molti avanzi di monumenti romani e lapidi sepolcrali con iscrizioni, ove sono indicati i nomi di romane famiglie.
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Nei bassi tempi partecipò alle vicende di Cuorgnè (''vedi'') nel cui mandamento è ora compreso. Appartenne al contado di [[Valperga]].
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Questo villaggio diede personaggi distinti, cioè;
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*Bietti Gerolamo letterato, e filosofo che rendea chiaro il suo nome sul principio del secolo XVI: fu professore di filosofia in alcune città del Piemonte; lasciò manoscritti di vario argomento.
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*Pumma Gian Francesco, medico celebratissimo non tanto nella teorica, quanto nell'esercizio della clinica: tra il 1530 e il 1536 diede alla luce due opere di materie mediche, che sono un trattato singolare sulle febbri dette maligne, ed una dissertazione sui danni dell'imperizia dei cattivi medici.
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*Pumma Vittorio, fratello del precedente, coltivò le amene lettere, e la poesia: alcuni suoi componimenti lirici attestano ch'egli sapeva imitare le bellezze dei classici poeti: fiorì circa la metà del secolo XVI.
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*Il suo figliuolo Diego abbracciò lo stato ecclesiastico, ed appena ordinato sacerdote laureossi nella sacra facoltà, e venne in voce di valente teologo.
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*Muciotti Gabriele Francesco, abbracciò lo stato ecclesiastico; fu ordinato sacerdote; laureossi nella sacra facoltà nel 1700; coltivò non solo la scienza delle divine cose, ma eziandio le buone lettere, e si valse di questi suoi studii a viemmeglio promuovere i vantaggi dei veri credenti; lasciò parecchi suoi manoscritti, fra cui uno di grande utilità, quantunque ne sia modestissimo il titolo: eccolo: ''le prime linee da leggersi, e da studiarsi dal cristiano ecc.''
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La popolazione di Salassa che nel 1828 non era che di 1188 anime, trovasi ora a 1233.
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Salassa è situato in Piemonte in Provincia di Torino. Il 24 giugno si festeggia il Patrono, San Giovanni Battista. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista.

Confina con i comuni di: Valperga, Rivarolo Canavese, Oglianico, San Ponso e Castellamonte.

Indice

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Complessi Bandistici

  • Società Filarmonica Salassese, Piazza Marconi, 5

Storia

Le origini del borgo sono incerte, ma comunque remotissime; una interpretazione legherebbe il nome ai Salassi, la più importante tribù gallo-celtica che abitava il Piemonte in età preromana. Se si accettasse questa interpretazione il castrum Salassorum sarebbe un insediamento romanizzato in epoca posteriore.

In assenza di reperti o manufatti risalenti a questa remota epoca, c'è chi ritiene Salassa un ex sala longobarda, ovvero un insediamento rurale risalente alle migrazioni del VI secolo.

In entrambe le ipotesi non è chiaro quanto il processo insediativo sia stato costante, anche al netto delle flessione demografica che occorse in Italia con la caduta dell'Impero Romano, prima delle invasioni barbariche. Alcune interpretazioni sosterrebbero che il nucleo abitativo si sviluppi solo a partire dal 1030 quando, a seguito di una piena del torrente Orco, qui si sarebbe riversata la popolazione in fuga di Canava, che rappresentava il borgo più popolato in questa area a ridosso del famoso cursus publicus che univa Pont a Chivasso.

Salassa fu feudo dei conti di Valperga e come borgo fra i più importanti del canavese fu travolto da una serie di tumulti, sia signorili che popolari. Con riferimento ai primi, il canavese era fondamentalmente spartito fra i Valperga, legati al marchese ghibellino del Monferrato e i San Martino che ricadevano nell'influenza dei guelfi principi d'Acaja, che rappresentavano un ramo dei Savoia.

Gli scontri fra i Valperga e i San Martino rientravano nello scontro fra guelfi e ghibellini e fra le due potenze egemoni, quella sabauda e quella monferrina, in lotta per il primato regionale.

Agli scontri fra la nobiltà canavesana si sovrappose la lotta pauperista dei Tuchini: si trattava, essenzialmente, di una lotta dei poveri e dei contadini contro il servaggio feudale e la protervia delle nobiltà che assumeva la forma dell'erosione degli usi civici. Queste due rivolte si intrecciarono, giacchè le forze in gioco cercarono di utilizzare a proprio vantaggio la suburra in rivolta.

Ciò detto, Salassa venne occupata e saccheggiata varie volte, fra XV e XVI secolo.

Il Seicento, invece, vide le truppe francesi operare altrettante dolorose incursioni.

Nonostante le altre invasioni patite in occasione della Guerra di successione spagnola (XVII secolo) e in epoca napoleonica (XIX), il patrimonio architettonico ha resistito piuttosto bene.

L'economia di Salassa è essenzialmente agricola.

Da Vedere

La Torre-Porta
E' una delle più famose del canavese e risale all'antico ricetto del XIII secolo, andato perduto nei secoli. E' alta ben 24 metri. :La struttura è aperta da un grosso fornice ad arco ribassato sul quale insistevano dei battenti rinforzati ed una saracinesca azionata da un grosso meccanismo, come è possibile evincere dall'apposito spazio realizzato per alloggiare la carrucola, appena sopra l'estradosso.
Sopra si sviluppano tre livelli di finestre, di cui il più importante è l'ultimo ed è formato da una torre vedetta con vista a 360 gradi, dal quale era possibile sorvegliare o sparare in tutte le direzioni. La finestra centrale, invece, è stata ingrandita al fine di alloggiare un orologio.
Parrocchiale di San Giovanni Battista
E' una bella fabbrica che coniuga elementi tardobarocchi ad altri più classicheggianti che già preannunciano il neoclasicismo. La facciata, tripartita, è decorata con lesene di ordine corinzio, un rosone cieco, e delle volute poste in prossimità degli spioventi che terminano con delle gugliette.
Il portale centrale è decorato con timpano semicircolare, mentre quelli laterali, architravati, recano degli acroteri.
All'interno segnaliamo il bell'altare maggiore del 1764.
San Ponso
Si tratta di un'interessante chiesa neoclassica decorata con quattro colonne alveolate di ordine gigante con capitelli di gusto moderno, poste sul grosso basamento della fabbrica di piperno. Queste colonne sostengono una ricca cornice marcapiano modanata che, in prossimità delle colonne stesse, sorregge dei vasi. Il prospetto è coronato con un timpano triangolare che ospita una nicchia recante la statua del santo eponimo.

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1848) Goffredo Casalis così descrive il comune:

Salassa (Salacia), com. nel mand. di Cuorgnè, prov. di Ivrea, dioc. e div. di Torino. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. d'Ivrea, insin. e posta di Cuorgnè. Trovasi a libeccio d'Ivrea, da cui è distante dieci miglia. Vi passa la strada provinciale da Torino ad Ivrea per Castellamonte. Il villaggio di Salassa è situato in un'amena pianura: è lontano un miglio e mezzo da Rivarolo, due miglia da Cuorgnè, tre da Rivara, quattro da Castellamonte e da Pont, quattordici dalla capitale.

Bagnano questo paese il fiume-torrente Orco, e il torrente Galenca, che si getta nell'Orco su questo territorio. L'Orco è fecondo di trote, e di ghiozzi; superiormente a Cuorgnè se ne estrasse una roggia per Salassa e Favria in seguito ad antiche concessioni del consortile di Valverga; tragittasi col mezzo di un ponte in legno sul territorio di Rivarotta.

Di mille duecento giornate è il territorio di Salassa, che produce in abbondanza cereali, uve, noci e fieno: diffatti vi si fanno per approssimazione annualmente 5000 brente di buon vino; emine 7500 di meliga; emine 3000 di fromento; emine 2000 di segale; rubbi 300 d'olio di noce; tese 1200 di fieno; si mantengono cento vacche, trenta buoi, trentacinque majali.

Vi esistono tre chiese, cioè la parrocchiale dedicata a s. Gio. Battista, e a s. Ponzo, quella della confraternita dei disciplinanti, ed un'altra sotto il titolo di N. D. delle Neve, alla cui festa che ricorre il 5 d'agosto, intervengono due mila e più forestieri; innanzi al tempietto di N. D. della Neve vedesi una piazza: la parrocchiale è di antichissima costruzione.

Vi sono una pubblica scuola per l'istruzione dei ragazzi, ed una congregazione di carità che distribuisce ai poveri un'annua rendita di mille e più lire. Il cimiterio che vi fu costrutto nel 1825, giace alla distanza di trecento e più metri dal villaggio.

Gli abitanti respirando un'aria molto sana sono robusti, e di lodevoli costumi.

Cenni storici. È opinione di alcuni eruditi che questo luogo già esistesse al tempo romano. In antiche carte è detto Salacia: questo nome fu poi italianizzato in Salassa, e coll'andar del tempo si alterò in Salazza. In una borgata, che chiamasi di s. Ponzo, che nelle cose spirituali dipende dalla parrocchia di Salassa, ed ora ne è divisa nelle cose spettanti alla civile amministrazione, si pretende che sorgesse un tempio del gentilesimo. Vero è che in quel sito si rinvennero molti avanzi di monumenti romani e lapidi sepolcrali con iscrizioni, ove sono indicati i nomi di romane famiglie.

Nei bassi tempi partecipò alle vicende di Cuorgnè (vedi) nel cui mandamento è ora compreso. Appartenne al contado di Valperga.

Questo villaggio diede personaggi distinti, cioè;

  • Bietti Gerolamo letterato, e filosofo che rendea chiaro il suo nome sul principio del secolo XVI: fu professore di filosofia in alcune città del Piemonte; lasciò manoscritti di vario argomento.
  • Pumma Gian Francesco, medico celebratissimo non tanto nella teorica, quanto nell'esercizio della clinica: tra il 1530 e il 1536 diede alla luce due opere di materie mediche, che sono un trattato singolare sulle febbri dette maligne, ed una dissertazione sui danni dell'imperizia dei cattivi medici.
  • Pumma Vittorio, fratello del precedente, coltivò le amene lettere, e la poesia: alcuni suoi componimenti lirici attestano ch'egli sapeva imitare le bellezze dei classici poeti: fiorì circa la metà del secolo XVI.
  • Il suo figliuolo Diego abbracciò lo stato ecclesiastico, ed appena ordinato sacerdote laureossi nella sacra facoltà, e venne in voce di valente teologo.
  • Muciotti Gabriele Francesco, abbracciò lo stato ecclesiastico; fu ordinato sacerdote; laureossi nella sacra facoltà nel 1700; coltivò non solo la scienza delle divine cose, ma eziandio le buone lettere, e si valse di questi suoi studii a viemmeglio promuovere i vantaggi dei veri credenti; lasciò parecchi suoi manoscritti, fra cui uno di grande utilità, quantunque ne sia modestissimo il titolo: eccolo: le prime linee da leggersi, e da studiarsi dal cristiano ecc.

La popolazione di Salassa che nel 1828 non era che di 1188 anime, trovasi ora a 1233.