GUIDA Rotonda/Parco Nazionale del Pollino
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Versione delle 16:53, 26 ago 2016
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Territorio
Il Parco Nazionale del Pollino è stato istituito con L.R. n. 3/1986, e il 17 novembre 2015 il Parco è entrato a far parte dei Geoparchi, patrimonio dell'Unesco. Il Parco del Pollino è il più grande d'Italia con i suoi 192 mila ettari che si estendono tra la Basilicata e la Calabria ed abbraccia tre provincia, Matera, Potenza e Cosenza. Inoltre il territorio comprende 56 comuni, di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria.
- Il territorio prevalentemente montuoso, si compone di tre sistemi di rilievo, compresi tra il mar Ionio e il mar Tirreno.
Il Massiccio del Pollino si erge ad anfiteatro tra le vette più alte del parco: la Serra Dolcedorme (2267m.), Monte Pollino (2248), Serra del prete ( 2181 m.), Serra delle Ciavole ( 2127 m.) e Serra di Crispo ( 2053 m.) . Tra queste due ultime vette è presente la Grande Porta dei piani del Pollino a 2000 m., mentre nella parte settentrione del parco si eleva il Monte Alpi (1900 m.) di origine geologica. Le rocce che costituiscono il territorio sono di natura calcarea - dolomitica che 200 milioni di anni fa, facevano parte della Tedide il mare che divideva la placca africana e la placca europea. Alla fine del periodo cretaceo, la compressione determinata dalla due placche, formarono lentamente i rilievi. Altri eventi naturali tra cui lo sprofondamento delle fosse tettoniche hanno formato la Valle del Mercure, un'ampia zona prativa dove un tempo c'era l'antico lago del Mercury; altri eventi e l'erosione delle acque hanno caratterizzato la morfologia del territorio del parco con voragini, pianori, doline e inghiottitoi nei Piani di Pollino, Ruggio e Iannace, in altre parti le grotte,quali:
- La "Grotta di Piezze" ne pressi di Rotonda;
- Grotta di S. Paolo" a Morano Calabro;
- Grotta dell'Abisso del Bifurto a Cerchiara di Calabria;
Fiumi e corsi d'acqua
Il territorio del Parco del Pollino è ricco di sorgenti e corsi d'acqua che l'attraversano: il fiume Sinni (97,) Lao (64) Coscile (49) Esaro (44) Sarmento (36) Raganello (32) Frido (25) Abatemarco (20) Rosa (19) Argentino (19) Peschiera (17). Alcuni fiumi principali che scendono a valle hanno dato il loro nome alle vallate, sul versante lucano, il Parco è suddiviso in quattro vallate principali: la Valle del Mercure, la Valle del Frido, la Valle del Sarmento e la Valle del Sinni. Appartengono al territorio calabrese la Valle del Raganello e la Valle del Coscile. Ci sono numerosi laghi, il maggiore è il lago Cotugno. Sul fiume Lao si può praticare il rafting.
Testimonianze archeologiche e storiche
Numerosi sono stati i ritrovamenti fossili in particolare lo scheletro di un elefante (elephas antiquus italicus) in località Calorie, in agro di Rotonda e conservato al Museo Naturalistico e Paleontologico di Rotonda insieme ad altri reperti dell'età del bronzo. Il territorio ricco di grotte è segnato dal passaggio dell'uomo della preistoria, infatti all'interno della Grotta del Romito, nei pressi di Papasidero in Calabria, sono stati scoperti dei graffiti raffigurante il bos primigenius . Altre testimonianze presenti nel territorio risalgono al periodo preromane, ellenico, romano, sono presenti ruderi di laure basiliane, santuario, monasteri, castelli. Distribuiti nel territorio della Basilicata e della Calabria ci sono insediamenti del popolo albanese venuto in Italia nel XV e XVIII sec. che hanno conservato le loro tradizioni e la loro lingua l'Arbëreshë.






