GUIDA  Rotonda/Parco Nazionale del Pollino

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Parco Nazionale del Pollino
Parco Nazionale del Pollino


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Territorio

Il Parco Nazionale del Pollino è stato istituito con L.R. n. 3/1986, e il 17 novembre 2015 il Parco è entrato a far parte dei Geoparchi, patrimonio dell'Unesco. Il Parco del Pollino è il più grande d'Italia con i suoi 192 mila ettari che si estendono tra la Basilicata e la Calabria ed abbraccia tre provincia, Matera, Potenza e Cosenza. Inoltre il territorio comprende 56 comuni, di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria.

I 24 comuni facenti parte del versante lucano, sono: Calvera, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Castronuovo S. Andrea, Carbone, Cersosimo, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Latronico, Lauria, Noepoli, Rotonda, San Costantino Albanese, San Giorgio Lucano, San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Senise, Teana, Terranova di Pollino, Valsinni, Viggianello; mentre i 32 comuni del versante calabro, sono: Acquaformosa, Aieta, Alessandria del Carretto, Belvedere Marittimo, Buonvicino, Castrovillari, Cerchiara di Calabria, Civita, Francavilla marittima, Frascineto, Grisolia, Laino Borgo, Laino Castello, Lungro, Maierà, Morano Calabro, Mormanno, Mottafollonee, Orsomarso, Papasidero, Plataci, Praia a Mare, San Basile, San Donato di Ninea, San Lorenzo Bellizzi, San Sosti, Sangineto, Santa Domenica Talao, Sant'Agata d'Esaro, Saracena, Tortora, Verbicaro.

  • Il territorio prevalentemente montuoso, si compone di tre sistemi di rilievo, compresi tra il mar Ionio e il mar Tirreno.

Il Massiccio del Pollino si erge ad anfiteatro tra le vette più alte del parco: la Serra Dolcedorme (2267m.), Monte Pollino (2248), Serra del prete ( 2181 m.), Serra delle Ciavole ( 2127 m.) e Serra di Crispo ( 2053 m.) . Tra queste due ultime vette è presente la Grande Porta dei piani del Pollino a 2000 m., mentre nella parte settentrionale del parco si eleva il Monte Alpi (1900 m.) di origine geologica. Le rocce che costituiscono il territorio sono di natura calcarea - dolomitica che 200 milioni di anni fa, facevano parte della Tedide il mare che divideva la placca africana e la placca europea. Alla fine del periodo cretaceo, la compressione determinata dalla due placche, formarono lentamente i rilievi. Altri eventi naturali tra cui lo sprofondamento delle fosse tettoniche hanno formato la Valle del Mercure, un'ampia zona prativa dove un tempo c'era l'antico lago del Mercury; altri eventi e l'erosione delle acque hanno caratterizzato la morfologia del territorio del parco con voragini, pianori, doline e inghiottitoi nei Piani di Pollino, Ruggio e Iannace, in altre parti le grotte,quali:

  • Grotta dell’Eremita o del Brigante, località Scaldacane
  • La "Grotta di Piezze" nei pressi di Rotonda;
  • Grotta di S. Paolo" a Morano Calabro;
  • Grotta dell'Abisso del Bifurto a Cerchiara di Calabria;


  • All'interno del Parco del Pollino abbiamo la "Riserva Area Alta del Pollino" che tocca i comuni di Rotonda e Terranova, ed interessa un'area di 18.000 ettari di praterie d'altitudine con la presenza dei Pini Loricati ed una estesa area di faggete.
  • La Riserva Naturale Statale Valle del Fiume Lao che si trova all'interno del parco, attraversa i paesi di Laino Borgo, Laino Castello, Papasidero e Orsomarso.

Fiumi e corsi d'acqua

Il territorio del Parco del Pollino è ricco di sorgenti e corsi d'acqua che l'attraversano: il fiume Sinni (97,) Lao (64) Coscile (49) Esaro (44) Sarmento (36) Raganello (32) Frido (25) Abatemarco (20) Rosa (19) Argentino (19) Peschiera (17). Alcuni fiumi principali che scendono a valle hanno dato il loro nome alle vallate, sul versante lucano, il Parco è suddiviso in quattro vallate principali: la Valle del Mercure, la Valle del Frido, la Valle del Sarmento e la Valle del Sinni. Appartengono al territorio calabrese la Valle del Raganello e la Valle del Coscile. Ci sono numerosi laghi, il maggiore è il lago Cotugno. Sul fiume Lao si può praticare il rafting e il kayak ,mentre all'interno delle Gole del Raganello il canyoning.

Le Gole del Raganello sono già dal 1987 considerate "Riserva Naturale".

Testimonianze archeologiche e storiche

Numerosi sono stati i ritrovamenti fossili in particolare lo scheletro di un elefante (elephas antiquus italicus) in località Calorie, in agro di Rotonda e conservato al Museo Naturalistico e Paleontologico di Rotonda insieme ad altri reperti dell'età del bronzo. Il territorio ricco di grotte è segnato dal passaggio dell'uomo della preistoria, infatti all'interno della Grotta del Romito, nei pressi di Papasidero in Calabria, sono stati scoperti dei graffiti raffigurante il bos primigenius un bovine. L'incisione rupestre è lunga un metro e venti e risale all’incirca 10800 anni avanti Cristo. Altre testimonianze presenti nel territorio risalgono al periodo preromane, ellenico, romano, sono presenti ruderi di laure basiliane, santuari, monasteri, castelli. Distribuiti nel territorio della Basilicata e della Calabria ci sono insediamenti del popolo albanese venuto in Italia nel XV e XVIII sec. che hanno conservato le loro tradizioni e la loro lingua l'Arbëreshë.

Flora

La Flora all'interno del parco è unica in tutto il mediterraneo, in quanto intervengono fattori come: microclima, altitudine e natura del suolo. Questi fattori fanno sì che la vegetazione costituita da piante e fiori, si distingua per la grande ricchezza della specie, compresa quella officinali e medicamentosa che fin dai tempi più antichi hanno reso l'area famosa. Nelle zone vicino alla costa, prevale la macchia mediterranea con presenza di leccio , lentisco , ginepro, ginestra, corbezzolo. Nella fascia che va dagli 800m. fino ai 11oom. troviamo diverse varietà di querce, la roverella, il cerro, carpino orientale, castagno, ontano napoletano e acero. Nella fascia fino ai 2000 m. prevale la faggeta,l'acero di Lobel, l'abete bianco.

Quello che prevale nella fascia montana è il pino loricato che svetta isolato o in nuclei sulla roccia; la corteccia è grigio chiara negli esemplari giovani, in quelli più adulti si presenta fessurata in placche chiamate loriche. Il Pino Loricato può raggiungere l'altezza di 40 m. e un diamento di 1 m.

Il parco con il disgelo si copre di un manto fiorito con specie come: millefoglio montano, asfodelo montano, ranuncolo lauto, la peonia, la genziana, la campanula del pollino e tra le specie officinali, la belladonna, la digitale, stregonia siciliana.

Fauna

  • Il territorio del parco del Pollino , per la sua estensione presenta una notevole varietà di ambienti e per questo sono presenti al suo interno una elevata ricchezza di specie e di peculiarità zoologiche.
  • Avifauna: abbiamo gli uccelli rapaci tra cui l'Aquila reale con una apertura alare di 2 m., il capovaccaio o avvoltoi degli egizi, il nibbio reale, lo sparviero, la poiana, il biancone, il falco pellegrino, il gufo reale e l'assiolo, il grande Gufo reale.
  • Mammiferi: tra le specie di maggiore interesse presente nel parco del Pollino, senza dubbio è il Lupo ( Canis Lupus), il "Gatto selvatico" ( Felis silvestris), la "martora", la 'lontra' . Mentre tra i cervici abbiamo il Cervo e il Capriolo.
  • Roditori: il driomio, il ghiro, lo scoiattolo meridionale, l'istrice, la lepre appenninica.

Riferimenti

Indirizzo: Ente Parco del Pollino, Complesso monumentale Santa Maria della Consolazione - 85048 Rotonda (PZ)

Telefono: 0973/669311

Fax:0973/667802

Email:ente@parcopollino.gov.it

Web:www.parcopollino.gov.it

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