GUIDA Rotonda/Parco Nazionale del Pollino
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Versione delle 17:50, 27 ago 2016
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Territorio
Il Parco Nazionale del Pollino è stato istituito con L.R. n. 3/1986, e il 17 novembre 2015 il Parco è entrato a far parte dei Geoparchi, patrimonio dell'Unesco. Il Parco del Pollino è il più grande d'Italia con i suoi 192 mila ettari che si estendono tra la Basilicata e la Calabria ed abbraccia tre provincia, Matera, Potenza e Cosenza. Inoltre il territorio comprende 56 comuni, di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria.
- Il territorio prevalentemente montuoso, si compone di tre sistemi di rilievo, compresi tra il mar Ionio e il mar Tirreno.
Il Massiccio del Pollino si erge ad anfiteatro tra le vette più alte del parco: la Serra Dolcedorme (2267m.), Monte Pollino (2248), Serra del prete ( 2181 m.), Serra delle Ciavole ( 2127 m.) e Serra di Crispo ( 2053 m.) . Tra queste due ultime vette è presente la Grande Porta dei piani del Pollino a 2000 m., mentre nella parte settentrione del parco si eleva il Monte Alpi (1900 m.) di origine geologica. Le rocce che costituiscono il territorio sono di natura calcarea - dolomitica che 200 milioni di anni fa, facevano parte della Tedide il mare che divideva la placca africana e la placca europea. Alla fine del periodo cretaceo, la compressione determinata dalla due placche, formarono lentamente i rilievi. Altri eventi naturali tra cui lo sprofondamento delle fosse tettoniche hanno formato la Valle del Mercure, un'ampia zona prativa dove un tempo c'era l'antico lago del Mercury; altri eventi e l'erosione delle acque hanno caratterizzato la morfologia del territorio del parco con voragini, pianori, doline e inghiottitoi nei Piani di Pollino, Ruggio e Iannace, in altre parti le grotte,quali:
- La "Grotta di Piezze" ne pressi di Rotonda;
- Grotta di S. Paolo" a Morano Calabro;
- Grotta dell'Abisso del Bifurto a Cerchiara di Calabria;
Fiumi e corsi d'acqua
Il territorio del Parco del Pollino è ricco di sorgenti e corsi d'acqua che l'attraversano: il fiume Sinni (97,) Lao (64) Coscile (49) Esaro (44) Sarmento (36) Raganello (32) Frido (25) Abatemarco (20) Rosa (19) Argentino (19) Peschiera (17). Alcuni fiumi principali che scendono a valle hanno dato il loro nome alle vallate, sul versante lucano, il Parco è suddiviso in quattro vallate principali: la Valle del Mercure, la Valle del Frido, la Valle del Sarmento e la Valle del Sinni. Appartengono al territorio calabrese la Valle del Raganello e la Valle del Coscile. Ci sono numerosi laghi, il maggiore è il lago Cotugno. Sul fiume Lao si può praticare il rafting.
Testimonianze archeologiche e storiche
Numerosi sono stati i ritrovamenti fossili in particolare lo scheletro di un elefante (elephas antiquus italicus) in località Calorie, in agro di Rotonda e conservato al Museo Naturalistico e Paleontologico di Rotonda insieme ad altri reperti dell'età del bronzo. Il territorio ricco di grotte è segnato dal passaggio dell'uomo della preistoria, infatti all'interno della Grotta del Romito, nei pressi di Papasidero in Calabria, sono stati scoperti dei graffiti raffigurante il bos primigeniusun bovine. L'incisione rupestre è luna un metro e venti e risale all’incirca 10800 anni avanti Cristo. Altre testimonianze presenti nel territorio risalgono al periodo preromane, ellenico, romano, sono presenti ruderi di laure basiliane, santuario, monasteri, castelli. Distribuiti nel territorio della Basilicata e della Calabria ci sono insediamenti del popolo albanese venuto in Italia nel XV e XVIII sec. che hanno conservato le loro tradizioni e la loro lingua l'Arbëreshë.






