GUIDA  Palermo/Basilica SS. Trinità della Magione

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La chiesa si trova lungo la omonima via, fu edificata nel '''1191''' dal cancelliere del regno normanno ''Matteo d'Ajello'' con l'annessa abbazia cistercense. Nel '''1197''' l’Imperatore svevo Enrico VI, cacciava i cistercensi, che gli erano stati ostili, concedendo gli edifici all’ordine dei ''Cavaliere Teutonici'' che vi rimangono fino al 1492 quando la Magione fu eretta in commenda (cioè data in affidamento) e governata per quasi due secoli da Abbati commendatari. Nel '''1782''' la chiesa passò ai Borboni, Ferdinando III di Borbone aggregò la chiesa con tutti i suoi beni all’ordine ''Costantiniano di San Giorgio'' che modificarono in parte la struttura, trasformandola da edificio medievale in neoclassico.  
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[[Immagine:Palermo - Basilica SS Trinita della Magione - Absidiola destra.jpg|thumb|left|Absidiola destra col Tabernacolo del '''1528''' e la Madonna dipinta su lavagna del ''‘500'']]
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La chiesa si trova lungo la omonima via, fu edificata nel '''1191''' dal cancelliere del regno normanno ''Matteo d'Ajello'' con l'annessa abbazia cistercense. Nel '''1197''' l’Imperatore svevo '''Enrico VI''', cacciava i cistercensi, che gli erano stati ostili, concedendo gli edifici all’ordine dei ''Cavaliere Teutonici'', ordine monastico-militare e ospitaliero che, come quello dei Cavalieri di San Giovanni, aveva il compito di proteggere i pellegrini in Terrasanta.
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[[Immagine:Palermo - Basilica SS Trinita della Magione - interno navata centrale.jpg|thumb|right|Navata Centrale]]
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Per questo la basilica fu chiamata Santa Maria della ''Magione'', in quanto Magione significava ospizio, cioè ospedale, e l’ordine era affidato alla protezione della Vergine Maria, altri affermano che il nome derivi da ''Mansio'', essendo la stessa divenuta sede del Mansio ovvero del precettore dell'ordine. I Cavalieri Teutonici vi rimangono fino al '''1492''' quando la Magione fu eretta in commenda (cioè data in affidamento) e governata per quasi due secoli da Abbati commendatari. Nel '''1782''' la chiesa passò ai Borboni, '''Ferdinando III di Borbone''' aggregò la chiesa con tutti i suoi beni all’ordine ''Costantiniano di San Giorgio'' che modificarono in parte la struttura, trasformandola da edificio medievale in neoclassico.  
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Durante l'ultima guerra Mondiale subì diversi danni e successivamente fu parzialmente ricostruita. All'esterno la chiesa presenta un elegante portale in stile barocco con un interessante gioco di archi ciechi nella zona absidiale. L'interno è a pianta basilicale con tre navate. Gli spazi ampi testimoniano il passato di abbazia, di notevole interesse il chiostro cistercense in stile arabo normanno del '''XII''' secolo, con i resti di una torre araba.
 
Durante l'ultima guerra Mondiale subì diversi danni e successivamente fu parzialmente ricostruita. All'esterno la chiesa presenta un elegante portale in stile barocco con un interessante gioco di archi ciechi nella zona absidiale. L'interno è a pianta basilicale con tre navate. Gli spazi ampi testimoniano il passato di abbazia, di notevole interesse il chiostro cistercense in stile arabo normanno del '''XII''' secolo, con i resti di una torre araba.
  
Entrando sul lato destro troviamo una Pietà di '''Archimede Campini''' del '''1953''', accanto all’ingresso, sempre a destra, una acquasantiera del '''XVI''' secolo; di seguito, addossato alla parete, un Cristo benedicente della bottega del Gagini e ancora un trittico marmoreo tardo gotico, con al centro una Madonna col bambino e Santa Caterina.
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Entrando sul lato destro troviamo una Pietà di '''Archimede Campini''' del '''1953''', accanto all’ingresso, sempre a destra, una acquasantiera del '''XVI''' secolo; di seguito, addossato alla parete, un Cristo benedicente della bottega del Gagini e ancora lungo la parete della navata destra un ''Trittico Marmoreo'' di età tardo gotico, con al centro una Madonna col bambino, Santa Caterina e altri santi.
  
 
Nella parete della navata sinistra troviamo una Croce in pietra con l’emblema dei Cavalieri Teutonici, sotto è visibile il sarcofago funerario di ''Francesco Perdicaro'', ''Maestro Razionale del Regno'', opera di ''Vincenzo Gagini''. A seguire, sulla parete, una Madonna col Bambino, sempre della bottega del Gagini, proseguendo troviamo un elegante portale rinascimentale attribuito a ''Francesco Laurana'', che porta alla sacrestia.
 
Nella parete della navata sinistra troviamo una Croce in pietra con l’emblema dei Cavalieri Teutonici, sotto è visibile il sarcofago funerario di ''Francesco Perdicaro'', ''Maestro Razionale del Regno'', opera di ''Vincenzo Gagini''. A seguire, sulla parete, una Madonna col Bambino, sempre della bottega del Gagini, proseguendo troviamo un elegante portale rinascimentale attribuito a ''Francesco Laurana'', che porta alla sacrestia.
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[[Categoria:Basiliche]]
 
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Versione attuale delle 19:25, 11 dic 2018

Basilica SS. Trinità della Magione Facciata
Absidiola destra col Tabernacolo del 1528 e la Madonna dipinta su lavagna del ‘500

La chiesa si trova lungo la omonima via, fu edificata nel 1191 dal cancelliere del regno normanno Matteo d'Ajello con l'annessa abbazia cistercense. Nel 1197 l’Imperatore svevo Enrico VI, cacciava i cistercensi, che gli erano stati ostili, concedendo gli edifici all’ordine dei Cavaliere Teutonici, ordine monastico-militare e ospitaliero che, come quello dei Cavalieri di San Giovanni, aveva il compito di proteggere i pellegrini in Terrasanta.

Navata Centrale

Per questo la basilica fu chiamata Santa Maria della Magione, in quanto Magione significava ospizio, cioè ospedale, e l’ordine era affidato alla protezione della Vergine Maria, altri affermano che il nome derivi da Mansio, essendo la stessa divenuta sede del Mansio ovvero del precettore dell'ordine. I Cavalieri Teutonici vi rimangono fino al 1492 quando la Magione fu eretta in commenda (cioè data in affidamento) e governata per quasi due secoli da Abbati commendatari. Nel 1782 la chiesa passò ai Borboni, Ferdinando III di Borbone aggregò la chiesa con tutti i suoi beni all’ordine Costantiniano di San Giorgio che modificarono in parte la struttura, trasformandola da edificio medievale in neoclassico.


Durante l'ultima guerra Mondiale subì diversi danni e successivamente fu parzialmente ricostruita. All'esterno la chiesa presenta un elegante portale in stile barocco con un interessante gioco di archi ciechi nella zona absidiale. L'interno è a pianta basilicale con tre navate. Gli spazi ampi testimoniano il passato di abbazia, di notevole interesse il chiostro cistercense in stile arabo normanno del XII secolo, con i resti di una torre araba.

Entrando sul lato destro troviamo una Pietà di Archimede Campini del 1953, accanto all’ingresso, sempre a destra, una acquasantiera del XVI secolo; di seguito, addossato alla parete, un Cristo benedicente della bottega del Gagini e ancora lungo la parete della navata destra un Trittico Marmoreo di età tardo gotico, con al centro una Madonna col bambino, Santa Caterina e altri santi.

Nella parete della navata sinistra troviamo una Croce in pietra con l’emblema dei Cavalieri Teutonici, sotto è visibile il sarcofago funerario di Francesco Perdicaro, Maestro Razionale del Regno, opera di Vincenzo Gagini. A seguire, sulla parete, una Madonna col Bambino, sempre della bottega del Gagini, proseguendo troviamo un elegante portale rinascimentale attribuito a Francesco Laurana, che porta alla sacrestia.

Altare Principale e Abside
Trittico Marmoreo del Cinquecento