GUIDA  Barbania

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Rientrò in scena invece durante la rivoluzione francese e in particolare quando un proprio concittadino, '''Bernardino Drovetti''' si trovò ad essere il primo canavesano a portare l'albero della libertà al centro di [[Ivrea]]. Bernardino fu tra i primi ad arruolarsi tra le file dell'esercito napoleonico per seguire gli ideali di indipendenza e democrazia. In Nord Africa ottenne importanti gratificazioni professionali come console generale, carica che mantenne per i successivi trent'anni. Al lui si devono i numerosi e preziosi reperti archeologici provenienti dall'antico Egitto, conservati oggi nel museo di [[Torino]]. In tutti gli anni di servizio, infatti, raccolse un immenso patrimonio storico, ambito e in seguito acquistato dal re Carlo Felice.
 
Rientrò in scena invece durante la rivoluzione francese e in particolare quando un proprio concittadino, '''Bernardino Drovetti''' si trovò ad essere il primo canavesano a portare l'albero della libertà al centro di [[Ivrea]]. Bernardino fu tra i primi ad arruolarsi tra le file dell'esercito napoleonico per seguire gli ideali di indipendenza e democrazia. In Nord Africa ottenne importanti gratificazioni professionali come console generale, carica che mantenne per i successivi trent'anni. Al lui si devono i numerosi e preziosi reperti archeologici provenienti dall'antico Egitto, conservati oggi nel museo di [[Torino]]. In tutti gli anni di servizio, infatti, raccolse un immenso patrimonio storico, ambito e in seguito acquistato dal re Carlo Felice.
 
Ma Bernardino Drovetti non fu l'unico cittadino illustre di Barbania. Ivi vi nacquero, infatti, '''Pietro Audogianotti''', stimato pedagogo, e Giovanni Drovetti, scrittore bohémienne molto noto e apprezzato già all'epoca negli ambienti della corte piemontese.
 
Ma Bernardino Drovetti non fu l'unico cittadino illustre di Barbania. Ivi vi nacquero, infatti, '''Pietro Audogianotti''', stimato pedagogo, e Giovanni Drovetti, scrittore bohémienne molto noto e apprezzato già all'epoca negli ambienti della corte piemontese.
 
==Da Vedere==
 
;Chiesa dell'Assunta
 
 
L'Assunta divenne Chiesa cimiteriale solo nel 1800. Nei secoli precedenti era classificabile quale semplice parrocchia dallo stile incerto dovuto alle tante modifiche subite nel corso del tempo. Del XVII e del XVIII secolo resta ancora la pavimentazione con lastroni in pietra, il pregiatissimo esemplare dil'altare ligneo e la pala centrale raffigurante la'' Vergine in gloria''.
 
 
;Parrocchiale di San Giuliano Martire
 
 
Gli interni della Chiesa si compongono di tre navate sulle cui pareti son posti numerosi affreschi. Vi ritroviamo all'interno diverse cappelle appartenenti ad illustri casate della provincia. Tra le peculiarità spicca l'altare maggiore, marmoreo e policromo, al cui centro vi domina un grande Crocifisso.
 
 
;Cappella di San Sisto
 
 
La cappella fu in origine proprietà dell'Ospizio del Gran San Bernardo, passò successivamente in mano all'ordine dei Cavalieri di Malta. Al suo interno vi ritroviamo una pregiatissima scultura lignea creata tra il XIII-XIV  secolo raffigurante la ''Madonna con bambino benedicente''.
 
 
 
  
 
==Dove Mangiare==
 
==Dove Mangiare==

Versione delle 15:52, 30 dic 2008

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Foto Barbania:
2012, 2009, 2008

Barbania è situato nel Piemonte in Provincia di Torino. L'ultima domenica di agosto si festeggia il Patrono, San Giuliano. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Giuliano Martire; Cappella di San Sisto.

Confina con i comuni di: Vauda Canavese, Levone, Rivara, Rocca Canavese e Busano.

Indice

Ritratto della Città

Barbania è posta tra i due torrenti Fandaglia e Malone, nel mezzo della prominente vegetazione della valle del canavese. Fu proprio questa natura sconfinata ad ispirare l'assegnazione del nome. Anticamente, infatti, la città era chiamata barbèn che nel vecchio dialetto provenzale indicava l'albero della quercia.

Le prime fonti storiche risalgono al XI secolo, periodo in cui importanti casate cominciarono a detenere diversi feudi in tutta la provincia. Nel 1164 l'imperatore Federico I donò Barbania al marchese di Monferrato, appena qualche tempo dopo la città venne coinvolta negli scontri delle casate per l'amministrazione del territorio. Per sottrarsi alle logiche di sottomissione delle signorie locali, Barbania, così come altri paesi del Piemonte e della Lombardia, dichiarò l'indipendenza del proprio comune. Per tutelarne la libertà, quindi, costruì fortificazioni e fossati lungo tutto i confini. Con questo spirito i barbaniesi continuarono a difendere la propria città per molti anni ancora. Gli scontri in atto in tutta la valle terminarono intorno al 1392 con una discreta vittoria delle popolazioni locali; queste, infatti, ottennero la concessione di diritti e privilegi impensabili fino a quel momento.

Tale risultato fu raggiunto grazie soprattutto alla determinazione e al sacrificio di una popolazione fiera e orgogliosa. Orgoglio testimoniato, in particolare, dalla famosa mobilitazione di quegli anni che coinvolse tutti i barbaniesi nell'acquisto della propria città per sottrarla alla sudditanza verso i Savoia e alle possibili aspirazioni di potere di altre blasonate dinastie.

Dopo questi anni di tumulto e scontri, Barbania visse due secoli di pace e tranquillità.

Rientrò in scena invece durante la rivoluzione francese e in particolare quando un proprio concittadino, Bernardino Drovetti si trovò ad essere il primo canavesano a portare l'albero della libertà al centro di Ivrea. Bernardino fu tra i primi ad arruolarsi tra le file dell'esercito napoleonico per seguire gli ideali di indipendenza e democrazia. In Nord Africa ottenne importanti gratificazioni professionali come console generale, carica che mantenne per i successivi trent'anni. Al lui si devono i numerosi e preziosi reperti archeologici provenienti dall'antico Egitto, conservati oggi nel museo di Torino. In tutti gli anni di servizio, infatti, raccolse un immenso patrimonio storico, ambito e in seguito acquistato dal re Carlo Felice. Ma Bernardino Drovetti non fu l'unico cittadino illustre di Barbania. Ivi vi nacquero, infatti, Pietro Audogianotti, stimato pedagogo, e Giovanni Drovetti, scrittore bohémienne molto noto e apprezzato già all'epoca negli ambienti della corte piemontese.

Dove Mangiare

  • Ristorante Chiara, Corso Garibaldi, 1

Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Via Roma, 1

Memorie Storiche

In Corografia fisica, storica e statistica (1837) così viene descritto il comune:

L'antichissimo borgo di Barbania, in cui risiede il giudice del Mandamento, era in altri tempi compreso nel Canavese. Un'iscrizione apposta ad una casa, indica essere stata eretta nel 1425; essa è al certo la più antica degli edifizj ora esistenti. Erano questi circondati da un' alta e solida muraglia, e le porte castellane aveano ponti levatoj, sormontati da due torri; una di queste fu fatta demolire dal comune, ma l'altra resta in piedi. Sulla cima di un poggetto vicino si vedono le fondamenta dell'antica rocca. Fuori del ricinto quadrangolare incominciarono a costruirsi dei fabbricati, per cui la borgata va ad ingrandire.

Informazioni Utili

Icona church t.gif Edifici Religiosi