GUIDA  Napoli/Duomo di San Gennaro

Da Wiki.
(dal barocco al neogotico)
Riga 47: Riga 47:
  
 
Domenico Felleca (tel. 081 - 449097)
 
Domenico Felleca (tel. 081 - 449097)
 +
 +
[[Categoria:Chiese]]

Versione delle 11:49, 15 feb 2010

Il Duomo di Napoli è un luogo di culto bimillenario. E' dedicato a Santa Maria Assunta ma è tradizionalmente detto Duomo di San Gennaro, in quanto il tempio custodisce le preziose reliquie del Santo, patrono della città.

Indice

Storia

Le origini

La Cattedrale di Napoli fu eretta nel 1294 per volontà di Carlo I d’Angiò. La fabbrica angioina inglobò due precedenti basiliche che, a loro volta, sorgevano in un luogo dove in epoca greca si trovava un tempio dedicato ad Apollo. Le precedenti basiliche sono ancora oggi visibili e sono parte del Duomo, pur conservando un autonomo titolo basilicale: si tratta della Basilica di Santa Restituta e del Battistero di San Giovanni in Fonte. Il Battistero fu iniziato per volontà dell’Imperatore Costantino, come testimoniato in un passo della vita di papa Silvestro nel Liber Pontificalis Ecclesiae Romanae, dove si legge “eodem tempore fecit Costantinus Augustus basilicam in civitatem Neapolim”. Santa Restituta, invece, risale all IV secolo e prese già il titolo di cattedrale. Sul sito della fabbrica, era anche un’altra chiesa paleocristiana, la Basilica di San Salvatore, o della Stefanìa, così chiamata in onore del vescovo Stefano I (499-501) che la fece costruire; ma i lavori dell’opera angioina portarono alla distruzione di quest’ultima.


Sotto i francesi, i lavori proseguirono con Carlo II (1285-1309) e suo figlio di Roberto (1309-1343), al quale si deve il completamento dell’Opera.

Alla fabbrica angioina appartengono, in modo particolare, i due leoni stilofori del portale maggiore e la Madonna con il bambino della lunetta, opera di Tino da Camaino.

La Cattedrale fu dedicata all’Assunta per volere dell’arcivescovo borgognone Umberto d’Ormont (1308-1320), nel 1314.

Gli aragonesi e il Cinquecento

Nel XV secolo, gli aragonesi avviarono nuove opere: nel 1407, a causa del parziale crollo della facciata dovuto al terremoto del 1349, il prospetto fu rifatto; fu, inoltre, chiamato presso la fabbrica Antonio Baboccio da Piperno, al quale si devono la cuspide e i due portali minori. Altri lavori vennero realizzati a seguito del terremoto del 1456. Anche il cardinale Alessandro Carafa (1484-1505) ordinò nuovi interventi.

La cripta di San Gennaro fu iniziata per volere del cardinale Oliviero Carafa nel 1497, a seguito della traslazione delle reliquie del Santo Patrono di Napoli. La cappella di San Gennaro, invece, fu realizzata nel 1527 dai fedeli per la protezione che il santo aveva accordato alla città in occasione della peste. Il progetto fu affidato a Francesco Grimaldi.

Dal barocco al neogotico

Nel Seicento Santa Restituta venne parzialmente barocchizzata dalll’architetto Arcangelo Guglielminelli. Ad Antonio Disegna si deve l’intervento volto a coprire l’arco trionfale paleocristiano di un drappeggio di stucco sorretto dagli angeli, mentre il Salvatore in gloria è opera di Nicola Vaccaro. Le carena rovesciata della cattedrale fu coperta dal soffitto a cassettoni, nel 1621, per volontà del cardinale Decio Carafa. La chiesa venne consacrata il 28 aprile 1644 ad opera del Cardinale Ascanio Filomarino (1641-1666). Nel 1680, il cardinale Innico Caracciolo ordinò il rivestimento di stucchi barocchi per le originarie strutture gotiche angioine. Altri lavori furono intrapresi nel 1797: la facciata venne restaurata da Tommaso Senese. Molte superfetazioni barocche vennero rimosse nel 1837 secolo, per volere del cardinale Filippo Giudice Caracciolo. Furono incaricati del restauro gli architetti Curcio e Cappelli. Nell’Ottocento, per volere del cardinale Riario Sforza, Enrico Alvino, con la collaborazione di Giuseppe Pisanti, incorporò i resti della facciata angioina in una struttura neogotica decorata da bassorilievi e statue.


Indirizzo

Via Duomo – 80138 Napoli (NA) Telefono

081-449065; Ufficio Beni Culturali – Curia – Padre Edoardo Parlato: tel. 081-5574213 Sito Web

www.duomodinapoli.it Responsabile della struttura

Domenico Felleca (tel. 081 - 449097)