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Foto Napoli: 2012, 2009, 2008 |
Napoli è situato in Campania di cui è capoluogo regionale, nonché capoluogo della omonima provincia. Il 19 settembre si festeggia il Patrono, San Gennaro.
Il Centro Storico di Napoli è considerato dall'UNESCO, l'organizzazione delle Nazioni Unite che protegge l'arte e l'ambiente, Patrimonio dell'Umanità ed è iscritto nella prestigiosa lista dei Siti UNESCO.
Confina con i comuni di: Portici, San Giorgio a Cremano, Pozzuoli, Casoria, Arzano, Casavatore, Quarto, Melito di Napoli, Casandrino, Mugnano di Napoli, Marano di Napoli, Cercola, San Sebastiano al Vesuvio e Volla.
Ritratto della Città
“…il tram a cavalli, le edicole degli acquaioli ridotte a due soltanto,ma più
fastosamente decorate con serti di limone e bocce di rame istoriato,un assembramento
di scugnizzi al centro dove ora sorge il monumento di Dante; sull’emiciclo, disegnato
dal Vanvitelli, l’orologio ancora guasto per i vandalismi del ’60: tale e quale alla
piazza Dante all’epoca in cui il nonno l’abbandonò e si chiamava allora largo Mercatello,
per il mercato che vi si svolgeva tutti i mercoledì, o come più tardi fu intitolato
Foro Carolino per le 26 statue dedicate ad altrettante virtù che il nostro cesarismo
aveva scoperto in Carlo di Borbone.”
(da Nell’Occhio del Cavallo di Carlo Bernari, Napoli Silenzio e Grida, 1977)
La Napoli di fine ottocento raccontata da Bernari è una delle innumerevoli pagine poetiche che descrivono il capoluogo campano, serbatoio inesauribile per scrittori e artisti di ieri e di oggi. Arduo pertanto è tentare di racchiudere in poche righe questa terra dai mille colori, dalle forme accentuate, dai giochi di luce, che l’assomigliano a un sublime capolavoro di espressionismo. Una comunità che vive le diverse facce del suo presente in perfetta simbiosi con la sua sterminata provincia.
Punto di partenza per ricostruirne la storia è l’area che si specchia direttamente nelle acque del Golfo di Napoli, che da Punta Campanella (Massa Lubrense) a Capo Miseno (Bacoli) disegna un’insenatura tra le più incantevoli del globo. Rifugio ameno della leggendaria sirena Partenope, cui i Geci di Cuma circa 2.800 anni fa, dedicarono la città, tracciandone i confini dall’isolotto di Megaride al Monte Echia, nella zona che oggi delimita il Borgo Santa Lucia. L’isolotto, dall’alto dell’imponente Castel dell’Ovo (roccaforte di diverse dominazioni, attorno al quale fu costruito il Borgo Marinari) offre un panoramico sguardo d’insieme sulla città. Di fronte, a due passi dal mare, l’elegante atmosfera vanvitelliana della Villa Comunale (che accoglie la Stazione Archeologica Anton Dohrn, noto centro di ricerca sulla fauna e sulla flora ittica e sede dell’Acquario più antico d’Europa), che divide il romantico lungomare di Via Caracciolo (che muore nell'altrettanto suggestiva collina di Posillipo, con la ricca villa patrizia) e Riviera di Chiaia, con la celebre Villa Pignatelli (sede dell’omonimo Museo di ceramiche rare e del Museo delle Carrozze), non plus ultra delle residenze nobiliari del quartiere. Più su Pizzofalcone (ex Monte Echia) dove sui luoghi dell’antico insediamento greco (testimoniato dalla Necropoli di Via Nicotera) sorgono palazzi aristocratici (il settecentesco Palazzo Serra di Cassano, sede del crociano Istituto per gli Studi Filosofici) e luoghi di culto (come la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, con la scenografica cupola seicentesca).
Di qui la vista si proietta sulle tipiche zone collinari: proverbiali quella del Vomero, che alle linee trecentesche di Castel Sant'Elmo (dove fu imprigionato tra gli altri il filosofo Tommaso Campanella) e della Certosa di San Martino (il cui omonimo Museo è la memoria storica del Regno meridionale) unisce la rigogliosa vegetazione della neoclassica Villa Floridiana; e quella di Capodimonte dove trovano posto la monumentale Reggia di Capodimonte (sede reale borbonica e postunitaria, le cui inestimabili collezioni d’arte sono esposte al Museo Archeologico Nazionale) e il pioneristico Osservatorio Astronomico (tra i primi realizzati in Europa, al centro di un grande Parco).Sul versante opposto si estende la cosiddetta “città nuova” (la Neapolis romana, che rivive nei cunicoli e nelle catacombe di Napoli Sotterranea) ), i cui poli principali sono da un lato Piazza Plebiscito (chiusa dal voluminoso porticato della Basilica di San Francesco di Paola e su cui affaccia il magnifico Palazzo Reale del 600) e Piazza Dante (con il vanvitelliano Foro Carolino); dall’altro Piazza Municipio (su cui campeggia l’ìdentitario Castel Nuovo – Maschio Angioino) e Via Duomo su cui svetta il luogo di culto più caro ai napoletani: il Duomo di San Gennaro. Qui si siviluppa quello che possiamo considerare in senso stretto il Centro Storico, che Via Spaccanapoli, parafrasando Bernari, taglia in due come una lunga ferita, in cui scorre una piena di frutta, verdura, edicole votive, antiche botteghe (Via San Biagio dei Librai) e di pastori del presepe (Via San Gregorio Armeno).
Tra Piazza Garibaldi e il vicino Centro Direzionale (con gli ultramoderni grattacieli, dove tra gli altri risiedono gli uffici della Regione e il Palazzo di Giustizia) si concentrano le attività della City, in cui il settore terziario (commercio, amministrazione e finanza) rappresenta insieme ai traffici del Porto (tra i maggiori d’Italia e del Mediterraneo) il motore trainante dell’economia locale.
Oltre a quell'antica e moderna, c’è una terza Napoli, dallo spirito immortale: quella della brulicante e complessa umanità raccontata da Matilde Serao, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo, Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, solo per fare qualche nome. Voci altisonanti di un retroterra culturale che ha definito l’identità di un popolo e la cui eredità si perpetua nelle rinomate istituzioni culturali: due su tutti, l’Università degli Studi di Napoli Federico II (il più antico ateneo statale del mondo) e il Teatro San Carlo (il più antico in Europa, tra quelli ancora attivi).
Storia
Le origini di Napoli risalgono al VII secolo a.C. quando i Cumani, provenienti a loro volta dalla Grecia, fondarono Partenope, in onore della leggendaria sirena. I luoghi prescelti furono la collinetta tufacea di Pizzofalcone e l'antistante isolotto di Megaride che diventarono ben presto teatro di intensi scambi commerciali.
Nel 470 a.C. circa, il diffondersi di una pestilenza favorì la nascita di una nuova città (Neapolis, appunto) ad est del vecchio insediamento che conservò la denominazione di Palaepolis. La struttura urbanistica è tuttora visibile nell'odierno centro storico e prevedeva tre strade principali parallele alla costa, attualmente corrispondenti a Via Anticaglia, Via dei Tribunali e "Spaccanapoli", intersecate da perpendicolari che si sviluppavano da un lato all'altro della cinta muraria lunga 3,8 chilometri.
Nel 326 a.C. la città fu conquistata dai romani in seguito ad una guerra contro i sanniti e diventa una fedelissima provincia dell'impero. Fu proprio a Napoli, nella villa di Lucullo, che fu relegato Romolo Augustolo, nel 476, l'ultimo imperatore dell'impero romano d'occidente.
Dopo un periodo di sanguinose battaglie contro i Goti, Bisanzio accolse la città sotto la sua sfera d'influenza e durante questa lunga dominazione (formalmente durata fino all'840) aumentò considerevolmente l'importanza del clero nell'organizzazione sociale.
Infrastrutture del Territorio
Attività
Vie e Piazze
Il centro storico di Napoli si sviluppa lungo l’asse viario che mette in collegamento Piazza Garibaldi (principale porta d’ingresso della città), Piazza Borsa (cerniera tra corso Umberto I, meglio noto come Rettifilo, e via Depretis), Piazza Municipio (dove sorge Castel Nuovo, simbolo di Napoli, e su cui affaccia Palazzo San Giacomo, sede dell’Amministrazione Comunale), Piazza Trieste e Trento (su cui affaccia il Teatro San Carlo) e Piazza del Plebiscito (la più vasta di Napoli, racchiusa tra il maestoso Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola) da un lato; Piazza Cavour (con vicina Piazza Museo su cui affaccia il Museo Archeologico Nazionale), Piazza San Domenico Maggiore (cuore di Spaccanapoli e della cosiddetta via dei Presepi) Piazza Dante (con il vanvitelliano Foro Carolino) dall’altro.
Vedi anche: Lista Piazze
Località e Quartieri
- Arenella, Avvocata, Bagnoli, Barra, Camaldoli, Capodimonte, Colli Aminei, Fuorigrotta, Mergellina, Mercato, Piscinola, Poggioreale e Vicaria, Posillipo, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Soccavo, Scampia, Stella-San Carlo all'Arena, Vomero
Da Vedere
- Duomo di Napoli
- Basilica di Santa Chiara
- Basilica di San Lorenzo Maggiore
- Osservatorio Astronomico di Capodimonte
- Castel dell’Ovo
- Castel Nuovo, detto anche Maschio Angioino
- Galleria Umberto I, galleria commerciale (1887 - 1890)
- Le Stazioni dell'arte
- Napoli Sotterranea
- Cimitero delle Fontanelle
Lapidi Commemorative
- Lapide anteriore dell'edicola di S. Gennaro presso la Chiesa di S. Caterina a formiello (Piazza Enrico De Nicola)
- Lapide della fontana del formello (Piazza Enrico De Nicola)
- Lapide sul portale della Chiesa dei SS. Apostoli (Piazza dei Santi Apostoli)
- Lapide sul portale d'ingresso dell'Arcivescovado (Via Donnaregina)
- Lapide sulla facciata della Basilica di S. Paolo Maggiore (Piazza San Gaetano)
- Lapide sulla facciata della Chiesa del Purgatorio ad Arco (Via Tribunali)
- Lapide sul fianco sinistro della Cappella Pontano (Via Tribunali)
- Lapide sulla facciata della Chiesa di S. Maria Assunta dei Pignatelli (Largo Corpo di Napoli)
- Lapide sulla facciata della Basilica di S. Chiara (Via Benedetto Croce)
- Lapide ad Edgar Degas (Via Monteoliveto)
- Lapide ad Angelo Santilli (Via Monteoliveto)
- Lapide ad Angelo Santilli (Via Monteoliveto)
- Lapide di Porta S. Gennaro (Via Porta S. Gennaro)
- Lapide dell'Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili - 1 (Via Luciano Armanni)
- Lapide dell'Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili - 2 (Via Luciano Armanni)
- Lapide dell'Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili - 3 (Via Luciano Armanni)
- Lapide sulla facciata della Chiesa di S. Caterina a Chiaia (Via S. Caterina 76)
- Lapide a Francesco Saverio Mercadante (Via Gaetano Filangieri 72)
- Lapide a Giustino Fortunato (Via Vittoria Colonna 14)
Dove Dormire
Dove Mangiare
- Ristorante La Cantinella di Napoli, Via Cuma, 42 - Lungomare di Santa Lucia. Telefono 081/7648684 Fax 081/7648769 Vedi: intervista
- Trattoria da Nennella, vicolo Lungo Teatro Nuovo, 103 Telefono 081/414338. Chiuso la domenica.
- Cantina della Tofa, Vico Tofa, 71 Telefono 081/406840. Chiuso la domenica e lunedì sera.
- Hosteria Toledo, Vico Giardinetto, 78/A Telefono 081/421257. Chiuso martedì sera.
- La Stanza del Gusto, Via Costantinopoli, 100. Telefono 081/401578. Vedi: Intervista
- Pizzeria Leopardi, Via Giacomo Leopardi, 199 Telefono 081/5931480. Chiuso martedì sera.
Pasticcerie e Gelaterie
- Antico Panificio Pasticceria Ciro Pace, Via Nazionale, 84 Telefono 081/268547
Teatri
Vedi: Teatri di Napoli
Stabilimenti Termali
- Terme di Agnano, Via Agnano Astroni, 24 Telefono 081/6189111 Fax 081/5701756 [3] [4] Vedi: Intervista sulle Terme
Complessi Bandistici
- Banda Musicale Contrabbanda
- Banda Musicale Napoli Est
- Banda Musicale Natale Ciccarelli
Informazioni Utili
Edifici Religiosi Musei Biblioteche Impianti Sportivi Associazioni Lapidi Commemorative Bibliografia Memorie Storiche
Galleria Foto
Vedi Anche: Lista Foto Napoli
Panorami
Edifici Religiosi
Edicole Votive
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Ville e Palazzi
Fontane
Scorci e Varie
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Spaccanapoli
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Via Toledo
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Bar Caffè Gambrinus