GUIDA  Gargnano/Chiesa di San Francesco

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==La Chiesa==
 
 
[[Immagine:Gargnano - Chiesa di San Francesco - Facciata.jpg|thumb|left|La facciata della chiesa]]
 
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==La Chiesa==
 
Non si conosce con precisione l'anno in cui venne edificata, ma in una bolla del pontefice '''Nicolò IV''' del '''1289''' la si cita, in quanto il pontefice concede l'indulgenza di un anno e 40 giorni ai visitatori: "''Ecclesiam S: Francisci F.F. minorum de Garignano''".
 
Non si conosce con precisione l'anno in cui venne edificata, ma in una bolla del pontefice '''Nicolò IV''' del '''1289''' la si cita, in quanto il pontefice concede l'indulgenza di un anno e 40 giorni ai visitatori: "''Ecclesiam S: Francisci F.F. minorum de Garignano''".
  

Versione delle 16:33, 5 lug 2010

La facciata della chiesa
La statua di Santa Antonio da Padova

Indice

La Chiesa

Non si conosce con precisione l'anno in cui venne edificata, ma in una bolla del pontefice Nicolò IV del 1289 la si cita, in quanto il pontefice concede l'indulgenza di un anno e 40 giorni ai visitatori: "Ecclesiam S: Francisci F.F. minorum de Garignano".

A quella data dunque i lavori di costruzione del convento dovevano essere già terminati (in quanto F.F. sta secondo gli studiosi per Frati Francescani). Di conseguenza, la chiesa era già officiata. Fra Giuseppe Gelmina, ultimo guardiano del convento, nel 1769 (prima della soppressione) scrive in una relazione al Governo Veneto che nell'archivio del convento non è conservato nessun documento inerente alla costruzione.

La facciata

La facciata della chiesa si presenta costituita da diversi materiali che permettono di leggere la stratificazione storica dell'edificio. Si può dividere in 3 parti: una fascia inferiore protetta di intonaco di malta, una fascia centrale in pietra locale squadrata a vista e una fascia superiore intonacata con malta cementizia terminante con la copertura. Al centro della facciata si nota il bello e antico portale in pietra bianca, con lavorazioni a profilo gotico e con capitelli a fascia obliqua ad arco.

Il pregio della facciata, oltre che per i suoi materiali, è dovuto anche a questa statua che raffigura Sant'Antonio da Padova, recante la data 1301, con la seguente iscrizione: "MCCCI SANCTUS ANTONIUS ILLUMINAVIT UNO OCULO FRATREM DELAYORUM DE LAUDE FACTOREM HUIUS OPERIS". Si tratta di una statua votiva in seguito alla miracolosa restituzione della vista ad un frate, Antonio Delay. Pur non rivelandosi il frate scultore un grande artista, la piccola statua ha un suo valore storico.

Il chiostro

Il chiostro di San Francesco
La porta d'ingresso, chiusa per lavori

Affiancato al lato sud della Chiesa di San Francesco, l'omonimo chiostro è da attribuire storicamente alla prima metà del XIV secolo. Si presenta come un piccolo cortile a pianta quadrata (19 metri di lato), circondato da un caratteristico portico ad archi con lobi e controcurve di chiara derivazione veneziana. E' l'esempio più antico nella provincia di Brescia.

Al centro del chiostro esisteva anticamente un pozzo che venne sostituito da un gelso e successivamente da un cipresso. Tutti i capitelli sono diversi fra loro, con decorazioni di agrumi, fiori e foglie delle più svariate forme, uccelli, pesci, teste di frati e teste di leoni. Prezioso il portale che risale alla fine del XV secolo e che mette il chiostro in comunicazione la sacrestia della Chiesa di San Francesco.

Uno scorcio del chiostro

In pietra nera di Torbole, la fascia esterna' è decorata con eleganti tralci di foglie e fiori intrecciati, sormontati sui due lati dalle figure dellAngelo Nunziante e la Vergine Annunciata. Gli ultimi lavori di restauro del chiostro furono eseguiti nel 1922.

Le mura perimetrali del chiostro sono ricchi di lapidi antichissime; la più vecchia del 1302, a seguire 1427 e 1753. Anche sul pavimento dei porticati vi sono parecchie vecchie lapidi di famiglie del Comune di Gargnano, a testimonianza che molte di loro (soprattutto nobili) chiedevano di essere sepolte nel chiostro.

All'interno del chiostro ci sono inoltre due are di notevole importanza, in quanto uniche testimonianze dell'epoca romana a Gargnano.

  • La prima, di fattura elegante, è dedicata al dio protettore del luogo, Revino. Riporta la scritta: REVINO SACR PPI V.S.L.M.,interpretata dagli studiosi: Revino Sacrum PPI Votum Solvit Libens Merito. L'ara è stata datata I° secolo d.C. e sempre secondo gli studiosi l'incisione venne eseguita per lo scioglimento di un voto che un rivierasco sottoscrisse con le sole iniziali del suo nome: PPI.
  • La seconda ara, di fattura più rozza, è dedicata al dio Nettuno ed è stata datata III° secolo d.C.

Il destino di tutto questo è la demolizione per far posto a un condominio, nonostante il Ministero della Pubblica Istruzione (con la legge nr. 20 del giugno 1909 - art. 5.) abbia dichiarato il chiostro monumento nazionale, in data 10 febbraio 1912.

La Palizzata della Vergogna

E' chiamata così dai cittadini di Gargnano questa palizzata di paglia pressata, lunga un sessantina di metri, che delimita tutta l'area dei lavori. Alcuni cittadini hanno cominciato a scrivere su semplici fogli di carta i loro pensieri.

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