GUIDA Portici/Bagno della Regina
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Il progettista della struttura è oggi ancora dubbio. In un primo momento si pensò di atribuire la progettazione al Palotti, poi al Persano, poi a Etienne-Cherubin Lecomte, poi si è ritenuto più verosimile attribuire l'opera a Gennaro Lojacono. | Il progettista della struttura è oggi ancora dubbio. In un primo momento si pensò di atribuire la progettazione al Palotti, poi al Persano, poi a Etienne-Cherubin Lecomte, poi si è ritenuto più verosimile attribuire l'opera a Gennaro Lojacono. | ||
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| + | La decorazione plastica era arricchita da stucchi allegorici di cui oggi si conserva solo un tritone e la sirena al centro del frontone. | ||
Le cabine sono disposte su di una balconata a ferro di cavallo, mentre il lido fu collegato alla villa da un'altra struttura in modo da fungere da discesa a mare privata. | Le cabine sono disposte su di una balconata a ferro di cavallo, mentre il lido fu collegato alla villa da un'altra struttura in modo da fungere da discesa a mare privata. | ||
Versione delle 12:16, 9 set 2010
Architettura balneare costituito da un'emiciclo a due piani, sulla destra della Villa d'Elboeuf. Per lungo si è creduto fosse stata realizzata da Ferdinando IV, ma in realtà, la realizzazione del fabbricato risale ad anni precedenti. Fu, infatti, realizzata per volontà di Carolina Bonaparte ed i lavori iniziarono nel maggio 1813 e si conclusero nel dicembre dello stesso anno.
E' interessante notare che i Bagni della Regina sono fra i primi complessi balneari realizzati in Italia. La moda del soggiorno climatico presso località marittime non era, infatti, diffusa. I nobili, soprattutto, evitavano puntualmente di abbronzarsi in quanto la pelle scura era prerogativa dei poveri, contadini e pescatori, che erano costretti a lavorare sotto il sole.
Durante il Seicento, fra l'altro, il fenomeno climatico della piccola glaciazione, per il quale le temperature in Europa erano discretamente più rigide, rendeva superfluo per la gente trovare ristoro e frescura in mare. Solo nell'Ottocento si sarebbe diffuso il costume di recarsi al mare per svago, pe sconfiggere la noia.
Il progettista della struttura è oggi ancora dubbio. In un primo momento si pensò di atribuire la progettazione al Palotti, poi al Persano, poi a Etienne-Cherubin Lecomte, poi si è ritenuto più verosimile attribuire l'opera a Gennaro Lojacono.
La decorazione plastica era arricchita da stucchi allegorici di cui oggi si conserva solo un tritone e la sirena al centro del frontone.
Le cabine sono disposte su di una balconata a ferro di cavallo, mentre il lido fu collegato alla villa da un'altra struttura in modo da fungere da discesa a mare privata. La Villa d'Elboeuf era parte, infatti, della Reggia di Portici. Il complesso costituiva una sorta di parco degli svaghi e delle delizie per i Borbone.






