GUIDA  Portici/Villa Lauro-Lancellotti

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La struttura termina con un piedritto bugnato, al piano terra, e due lesene accoppiate senza capitelli e con fusto formato da bugnato, poggianti su dei grossi dadi, al piano nobile.
 
La struttura termina con un piedritto bugnato, al piano terra, e due lesene accoppiate senza capitelli e con fusto formato da bugnato, poggianti su dei grossi dadi, al piano nobile.
  
La facciata posteriore è caratterizzata da un padiglione con colonne ioniche, posto al centro della terrazza del piano nobile, in affaccio sul giardino. Si accede allo stesso mediante le rampe poste al termine delle due terrazze laterali. I balconi, in pratica, sono posti verso il giardino a forma di "M".
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La facciata posteriore è caratterizzata da un padiglione con colonne ioniche, posto al centro della terrazza del piano nobile, in affaccio sul giardino. Si accede allo stesso mediante le rampe poste al termine delle due terrazze laterali. I balconi, in pratica, sono posti verso il giardino a forma di "M". Notevoli le balaustre.
  
Notevole il vestibolo decorato con medaglioni e busti alle pareti e scandito da poderosi pilastri.
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Affianco al padiglione ionico, le festre sono decorate in alternanza con timpani triangolari, circolari e lunette La superficie è quasi interamente occupata dal bugnato, al quale lascia spazio l'intonaco in prossimità delle sezioni laterali.
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Notevole il vestibolo decorato con medaglioni e busti alle pareti e scandito da poderosi pilastri. L'ambiente è diviso in tre androni ed è decorato con busti di spoglio di età imperiale. Il salone centrale è affrescato con motivi ottocenteschi raffiguranti scene di vita del mondo islamico.
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Alla fine del giardino c'è un caffeaus, attraverso il quale, un tempo, si accedeva al mare.
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Si articola mediante due scalinate laterali il cui accesso è in posizione centrale. La terrazza è culminata, nella sezione centrale da un sontuoso fornice tardobarocco, chiuso da un doppio ordine di lesene, e sormontato da un timpano spezzato con un pennacchio al centro, sorreggente un busto.
  
 
==Indirizzo==
 
==Indirizzo==

Versione delle 17:58, 30 ago 2007

Indice

Storia

La villa fu realizzata da Pompeo Schiantarelli nel 1776. Fu commissionata dal principe Scipione Lancellotti. Dopo la morte dell'ultima discendente della nobile casa, Donna Natalia, si è frantumata la proprietà dell'immobile e l'incuria ha causato un progressivo stato di fatiscienza. La villa è stata inserita in un progetto di recupero. Al termine del restauro potrebbe diventare un museo.

Descrizione

La Villa Lauro Lancellotti è divisa in due piani ed include un magnifico parco che arriva al mare. Sontuosa la facciata tripartita in un corpo centrale e due ali, della stessa altezza. Il portale è costituito dall'ingresso principale e due ingressi laterali; questa struttura è decorata con un bugnato misto liscio e rustico. L'ingresso principale è coronato con un arco a tutto sesto composto dai bugnati con una chiave di volta a sbalzo, mentre le porte laterali terminano con l'architrave, decorato con anch'esso con un bugnato a sbalzo in posizione centrale. In alto campeggiano due medaglioni raffiguranti puttini che cavalcano dei delfini, in corrispondenza dell'arco del portale maggiore. La struttura termina con dei contrafforti che reggono il balcone del piano nobile. Qui, la parte principale, è costituita dalla finestra con timpano triangolare poggiante su di un architrave interrotto dal tema del bugnato in posizione centrale, fiancheggiata da due nicchie, mentre le altre finestre sulle ali recano un gioco di agile alternanza fra timpani triangolari e circolari. La parte centrale è scandita da belle paraste. La struttura termina con un piedritto bugnato, al piano terra, e due lesene accoppiate senza capitelli e con fusto formato da bugnato, poggianti su dei grossi dadi, al piano nobile.

La facciata posteriore è caratterizzata da un padiglione con colonne ioniche, posto al centro della terrazza del piano nobile, in affaccio sul giardino. Si accede allo stesso mediante le rampe poste al termine delle due terrazze laterali. I balconi, in pratica, sono posti verso il giardino a forma di "M". Notevoli le balaustre.

Affianco al padiglione ionico, le festre sono decorate in alternanza con timpani triangolari, circolari e lunette La superficie è quasi interamente occupata dal bugnato, al quale lascia spazio l'intonaco in prossimità delle sezioni laterali.

Notevole il vestibolo decorato con medaglioni e busti alle pareti e scandito da poderosi pilastri. L'ambiente è diviso in tre androni ed è decorato con busti di spoglio di età imperiale. Il salone centrale è affrescato con motivi ottocenteschi raffiguranti scene di vita del mondo islamico.

Alla fine del giardino c'è un caffeaus, attraverso il quale, un tempo, si accedeva al mare. Si articola mediante due scalinate laterali il cui accesso è in posizione centrale. La terrazza è culminata, nella sezione centrale da un sontuoso fornice tardobarocco, chiuso da un doppio ordine di lesene, e sormontato da un timpano spezzato con un pennacchio al centro, sorreggente un busto.

Indirizzo

Corso Garibaldi, 229

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