GUIDA  Portici/Villa Lauro-Lancellotti

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Villa Lauro-Lancellotti

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Storia

La villa fu realizzata da Pompeo Schiantarelli nel 1776 e fu commissionata dal principe Scipione Lancellotti. Dopo la morte dell'ultima discendente della nobile casa, Donna Natalia Massimo Lancellotti dei Principi di Prossedi(Roma 1 febbraio 1917 +Roma 26 giugno 2006), si è frantumata la proprietà dell'immobile e l'incuria ha causato un progressivo stato di fatiscenza. La villa è stata inserita in un progetto di recupero, ma un crollo dovuto all'incuria si è verificato nel marzo 2011. Si auspica che al termine del restauro la villa possa diventare un museo.

Descrizione

La Villa Lauro Lancellotti è divisa in due piani ed include un magnifico parco che arriva al mare.

Il Portone

Sontuosa la facciata tripartita in un corpo centrale e due ali, della stessa altezza. Il portale è costituito dall'ingresso principale e due ingressi laterali; questa struttura è decorata con un bugnato misto liscio e rustico. L'ingresso principale è coronato con un arco a tutto sesto composto dai bugnati con una chiave di volta a sbalzo, mentre le porte laterali terminano con l'architrave, decorato con anch'esso con un bugnato a sbalzo in posizione centrale. In alto campeggiano due medaglioni raffiguranti puttini che cavalcano dei delfini, in corrispondenza dell'arco del portale maggiore. La struttura termina con dei contrafforti che reggono il balcone del piano nobile. Qui, la parte principale, è costituita dalla finestra con timpano triangolare poggiante su di un architrave interrotto dal tema del bugnato in posizione centrale, fiancheggiata da due nicchie, mentre le altre finestre sulle ali recano un gioco di agile alternanza fra timpani triangolari e circolari. La parte centrale è scandita da belle paraste. La struttura termina con un piedritto bugnato, al piano terra, e due lesene accoppiate senza capitelli e con fusto formato da bugnato, poggianti su dei grossi dadi, al piano nobile.

Uno dei due medaglioni

La facciata posteriore è caratterizzata da un padiglione con colonne ioniche, posto al centro della terrazza del piano nobile, in affaccio sul giardino. Si accede allo stesso mediante le rampe poste al termine delle due terrazze laterali. I balconi, in pratica, sono posti verso il giardino a forma di "M". Notevoli le balaustre.

Affianco al padiglione ionico, le festre sono decorate in alternanza con timpani triangolari, circolari e lunette La superficie è quasi interamente occupata dal bugnato, al quale lascia spazio l'intonaco in prossimità delle sezioni laterali.

Notevole il vestibolo decorato con medaglioni e busti alle pareti e scandito da poderosi pilastri. L'ambiente è diviso in tre androni ed è decorato con busti di spoglio di età imperiale. Il salone centrale è affrescato con motivi ottocenteschi raffiguranti scene di vita del mondo islamico.

Alla fine del giardino c'è un caffeaus, attraverso il quale, un tempo, si accedeva al mare. Si articola mediante due scalinate laterali il cui accesso è in posizione centrale. La terrazza è culminata, nella sezione centrale da un sontuoso fornice tardobarocco, chiuso da un doppio ordine di lesene, e sormontato da un timpano spezzato con un pennacchio al centro, sorreggente un busto.

Il Crollo

La facciata di Villa Lauro Lancellotti in seguito al crollo del 17 marzo 2011

Il 17 marzo 2011, parte della facciata del palazzo, comprendente il balcone al piano nobile ed i solai interni, è crollata in seguito al maltempo e ad anni ed anni di incuria. Negli scorsi anni infatti, in seguito all'allontanamento da parte dell'ultima erede della famiglia, la Principessa Natalia Massimo Lancellotti, il palazzo è stato completamente abbandonato, lasciandolo preda di furti e atti di vandalismo. In seguito sono stati eseguiti lavori di messa in sicurezza della struttura, murando le finestre e edificando un muro di contenimento in corrispondenza della facciata (rimosso dopo alcuni anni). Alcuni sostengono che proprio questi lavori abbiano appesantito oltremodo la struttura, inficiando le garanzie di staticità del palazzo.

Informazioni sulla Struttura

Dalla relazione sulle analisi effettuate dalla ditta Strago nel 2001, risulta che: "le murature dell’edificio evidenziano la tipologia costruttiva “a sacco”, ciò si evince da alcune fotografie in cui i fori presentano una successione di materiali tipica di questa tipologia costruttiva. In particolare, nel piano superiore della villa, viene utilizzata come riempitivo dello strato intermedio, la “trachite”, materiale di origine lavica."

Indirizzo

Corso Garibaldi, 229

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