GUIDA Prossedi
(→Storia) |
|||
| Riga 12: | Riga 12: | ||
Una struttura residenziale sorse probabilmente nel territorio prossedano. In queste zone si sono ritrovati i resti di colonne, che dovevano costituire forse un tempio; potenti mura di difesa; tracce di mura di abitazioni ed una quantità di cocci e di utensili di terracotta. | Una struttura residenziale sorse probabilmente nel territorio prossedano. In queste zone si sono ritrovati i resti di colonne, che dovevano costituire forse un tempio; potenti mura di difesa; tracce di mura di abitazioni ed una quantità di cocci e di utensili di terracotta. | ||
| − | Secondo la leggenda, Prossedi sarebbe sorto a seguito della distruzione di ''Privernum'' avvenuta per opera dei Romani nel '''341 a.C.''' allorché vi si rifugiarono alcuni fuggiaschi. Più accreditata è l'ipotesi secondo la quale Prossedi è stato fondato da un gruppo di abitanti dell'antica '''Privernum''' che si rifugiarono nel '''VII secolo d.C.''' dove sorge ora il paese. Di questo fatto, si trova testimonianza scritta nel libro "''La Regia, & antica Piperno''" di ''Fra Teodoro Valle | + | Secondo la leggenda, Prossedi sarebbe sorto a seguito della distruzione di ''Privernum'' avvenuta per opera dei Romani nel '''341 a.C.''' allorché vi si rifugiarono alcuni fuggiaschi. Più accreditata è l'ipotesi secondo la quale Prossedi è stato fondato da un gruppo di abitanti dell'antica '''Privernum''' che si rifugiarono nel '''VII secolo d.C.''' dove sorge ora il paese. Di questo fatto, si trova testimonianza scritta nel libro "''La Regia, & antica Piperno''" di '''Fra Teodoro Valle da Piperno''' del 1673 dove si legge che a seguito della distruzione della città, che si trovava in pianura, i suoi abitanti si divisero formando nuovi nuclei abitativi e così nacquero in collina i paesi di Maenza, Roccagorga, Prossedi, Sonnino e Asprano. |
La storia del paese è stata segnata da continui passaggi di proprietà tra le famiglie nobiliari. L'ultima famiglia alla qualche appartenne Prossedi, fu la '''famiglia Gabrielli''' nel 1750. | La storia del paese è stata segnata da continui passaggi di proprietà tra le famiglie nobiliari. L'ultima famiglia alla qualche appartenne Prossedi, fu la '''famiglia Gabrielli''' nel 1750. | ||
Versione delle 16:54, 28 ott 2011
| Pagine Utili sul Comune |
|---|
| Scheda su Prossedi |
| Mappa Interattiva |
| Siti prossedani |
| Amministrazione Comunale |
| Statistiche su Prossedi |
| Inserisci Bollino Wiki |
| Concorso Fotografico |
|---|
| Foto Prossedi: 2012, 2009, 2008 |
Prossedi è situato nel Lazio in Provincia di Latina, è un comune di circa 1200 abitanti costituito dal borgo capoluogo e dalla frazione di Pisterzo, distante circa 8 km. Il paese sorge su una collina balcone che si affaccia sulla valle dell'Amaseno.
A livello economico, Prossedi è ricco di coltivazioni ad ortaggi, oliveti, vigneti. Il territorio è per di più collinare e montuoso, L'unica zona pianeggiante è quella dove emerge il fiume Amaseno e qualche altra sorgente. L'ambiente prossedano si caratterizza per lo svolgimento di una vita estremamente tranquilla.
Confina con i comuni di: Maenza, Roccasecca dei Volsci, Priverno, Amaseno, Villa Santo Stefano e Giuliano di Roma.
Indice |
Storia
Insediamenti umani sicuramente nel territorio di Prossedi vi furono anche nel periodo pre-romano. Di ciò non esistono fonti scritte ma da una escursione sull'altopiano di Prossedi si è potuto notare l'esistenza di muri con pietre di piccole dimensioni che dovevano costituire una primitiva abitazione oppure un muro in difesa di un Pagus. Una struttura residenziale sorse probabilmente nel territorio prossedano. In queste zone si sono ritrovati i resti di colonne, che dovevano costituire forse un tempio; potenti mura di difesa; tracce di mura di abitazioni ed una quantità di cocci e di utensili di terracotta.
Secondo la leggenda, Prossedi sarebbe sorto a seguito della distruzione di Privernum avvenuta per opera dei Romani nel 341 a.C. allorché vi si rifugiarono alcuni fuggiaschi. Più accreditata è l'ipotesi secondo la quale Prossedi è stato fondato da un gruppo di abitanti dell'antica Privernum che si rifugiarono nel VII secolo d.C. dove sorge ora il paese. Di questo fatto, si trova testimonianza scritta nel libro "La Regia, & antica Piperno" di Fra Teodoro Valle da Piperno del 1673 dove si legge che a seguito della distruzione della città, che si trovava in pianura, i suoi abitanti si divisero formando nuovi nuclei abitativi e così nacquero in collina i paesi di Maenza, Roccagorga, Prossedi, Sonnino e Asprano.
La storia del paese è stata segnata da continui passaggi di proprietà tra le famiglie nobiliari. L'ultima famiglia alla qualche appartenne Prossedi, fu la famiglia Gabrielli nel 1750. Il 2 gennaio 1856 a Parigi Placido Gabrielli, quarto principe di Prossedi, si unisce in matrimonio con Augusta Bonaparte, sua cugina. La madre di Placido ed il padre di Augusta sono fratello e sorella ed entrambi figli di Luciano il fratello di Napoleone I. Con la creazione della provincia di Littoria, Prossedi entra a far parte della novantatreesima provincia italiana.
Da Vedere
- Chiesa di Sant'Agata
- Chiesa di San Michele
- Palazzo Baronale
Chiesa di San Nicola
Nel centro storico, lungo Via Roma troviamo la caratteristica Chiesa di San Nicola, di stile romanico. Alla base della nascita di tale luogo di devozione vi era l'esigenza delle Confraternite religiose di riunirsi. In seguito, si arrivò a trascurare la chiesa, tanto che nel 1846, il vescovo della diocesi di Frosinone, decise di emettere un decreto di chiusura al culto poiché essa rischiava di crollare ed era divenuta stalla di animali. Grazie all'interessamento di alcuni prossedani ed a quello dei religiosi la chiesa non fu chiusa. Nel 1861, la chiesa venne riaperta al culto e di nuovo chiusa nel 1896 poiché minacciava di crollare.
E' nel 1900 circa che ci si interessa di nuovo ad essa. Il giovane vice parroco don Salvatore Baldassarra si adoperò per coinvolgere tutta la popolazione ed il principe Placido Gabrielli nei lavori di restauro. La popolazione ed il principe risposero ognuno con le proprie possibilità finanziarie e così nella prima metà dell'anno 1902 la chiesa venne riaperta al culto.
La facciata della chiesa s'impone all'osservatore per lo splendore e la mole del portale scolpito in marmo con molta cura. Il portale risale agli inizi del XIV secolo. Sulla facciata, sovrastante il portale, regna un nobile rosone ad archetti intrecciati, con otto colonnine. L'interno della chiesa è a forma rettangolare. L'altare domina dall'alto tutta la chiesa. Per raggiungerlo bisogna salire una gradinata composta da otto scalini.Sull'altare vi è la tela di Maria Santissima Avvocata Nostra, meglio conosciuta come Madonna di Vicovaro, che è venerata con particolare gioia.
Alla Madonna di Vicovaro è legato un culto particolare. Accadde in Vicovaro che nel luglio 1863 la madonna mosse gli occhi. Lo stesso evento, accadde a Prossedi il 6 giugno 1864 davanti ad alcuni fanciulli del paese che pregavano nella Chiesa. L'evento miracoloso è stato riconosciuto dal Papa Paolo VI il quale proclamò di incoronare con corona d'oro l'immagine della Vergine Maria avvocata nostra eseguita dal Chiari di Roma.
Orologio Pubblico
Elemento caratteristico del borgo prossedano è il portale d'accesso al centro storico sovrastata dal grande orologio pubblico. Sin dall'antichità, la sua funzione era quella di regolare la vita dei cittadini. L'attuale struttura dell'orologio risale al 1899. Fu costruito dalla ditta Federico Uccelli di Milano e costò 880 Lire. La compera del nuovo orologio è andata a sostituire quello bisecolare che non era più in grado di funzionare e che meritava di essere rimpiazzato anche perché essendo esposto sulla piazza pubblica era diventato il mito dei viaggiatori forestieri che passano sull'adiacente via. E' sicuramente di almeno duecento anni precedente l'esistenza di un orologio pubblico a Prossedi. Oggi l'orologio è funzionante grazie ad un sistema computerizzato acquistato nel 1987. Nei tempi antichi, quando era l'orologio pubblico a regolare la vita cittadina, esisteva la figura del regolatore dell'orologio pubblico incaricata del suo corretto funzionamento. Nella parte retrostante l'orologio, quella verso il centro storico, è presente il quadrante di un vecchio orologio meccanico che risale presumibilmente al 1500. Non si tratta di un orologio solare dato il suo orientamento.
Bibliografia
- Prossedi - Lo Statuto, Franco De Angelis (1984)
- Pisterzo - Prius Tertium, Franco De Angelis (1986)






