GUIDA Napoli/Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi
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| − | La chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, o di Monteoliveto, benché sia stato oggetto di numerosi restauri, è esemplificativa delle diffusione nel Regno di Napoli degli stili tipici del '''Rinascimento | + | La chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, o di Monteoliveto, benché sia stato oggetto di numerosi restauri, è esemplificativa delle diffusione nel Regno di Napoli degli stili tipici del '''Rinascimento''' e del rinascimento toscano, in particolare. |
Alla fabbrica, infatti, lavorarono importanti artisti toscani come Giorgio Vasari, Antonio Rossellino, e Benedetto da Maiano. | Alla fabbrica, infatti, lavorarono importanti artisti toscani come Giorgio Vasari, Antonio Rossellino, e Benedetto da Maiano. | ||
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A seguito del trasferimento dell’Arciconfraternita, la chiesa incominciò ad essere nota con il nome di Sant’Anna dei Lombardi. | A seguito del trasferimento dell’Arciconfraternita, la chiesa incominciò ad essere nota con il nome di Sant’Anna dei Lombardi. | ||
Nel 1805, parte della chiesa crollò a causa di un terremoto. Ulteriori distruzioni furono patite in occasione dei bombardamenti del 1943. | Nel 1805, parte della chiesa crollò a causa di un terremoto. Ulteriori distruzioni furono patite in occasione dei bombardamenti del 1943. | ||
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| + | ==Descrizione== | ||
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| + | E' caratterizzato dalla presenza di un grande esonartece in piperno, aperto da un unico arco ribassato di gusto gotico catalano, mentre ai lati sono le forme timpanate delle due cappelle rinascimentali, aperte ciascuna da un oculus tondo sormontato da una monofora a sesto tondo: gli intradossi di entrambe le luci sono in marmo bianco. | ||
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| + | Nell’atrio, è la tomba dell’architetto '''Domenico Fontana''', autore della prima chiesa dei Lombardi, prima che questi ultimi si trasferissero e Monteoliveto. Bello il portale rinascimentale, dalla ricca trabeazione, con timpano triangolare. | ||
| + | Sopra il nartece, in posizione recessa, fa capolino la facciata a capanna, completamente disadorna. | ||
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| + | A navata unica con cappelle, e soffitto a cassettoni (rifatto dopo i bombardamenti del ’43). | ||
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| + | La chiesa è un catalogo di opere in stile rinascimentale, con una forte predominanza dello stile toscano, grazie alla presenza di artisti toscani (o influenzati dalla maniera toscana), presso la fabbrica di Sant’Anna, presenti a Napoli, in virtù del forte legame tra la corte di Alfonso II d’Aragona e i Medici. Affianco a maestri come Antonio Rossellino, Giuliano e Benedetto da Maiano, Luca Della Robbia, spiccano le opere di importanti artisti napoletani del Cinquecento come Giovanni Merliano, Girolamo e Gian Domenico D’Auria, Annibale Caccavello, e di un grande maestro lombardo, Tommaso Malvito. | ||
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| + | Nella '''navata''', tra le finestre 10 tele di '''Gabriele de Sabato''' (1720), raffiguranti ''Storie dei padri olivetani''. | ||
| + | Nella controfacciata, cantoria seicentesca e meraviglioso organo barocco di '''Cesare Catarinozzi''' del 1697; ai lati, affreschi di '''Battistello Caracciolo'''. | ||
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| + | * A destra dell’ingresso, '''Altare Ligorio''', di '''Giovanni da Nola''': splendida struttura a tre campate con nicchione centrale dove troneggia la statua della ''Madonna del Soccorso'': ai lati, in altorilievo, ''i SS. Andrea e Girolamo''. Nel paliotto, bassorilievo raffigurante ''San Francesco di Paola che salva i viandanti''. | ||
| + | * A sinistra, '''Altare del Pezzo''' di '''Girolamo Santacroce''' (XVI secolo). | ||
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| + | * I cappella: '''Cappella Correale''', attribuita a '''Giuliano da Maiano''', decorata con un altare opera di '''Benedetto da Maiano''' (1489). | ||
| + | * II cappella, affreschi di Giuseppe Simonelli, altare di Baldassare Aloisi, alle pareti, ''Tombe Nauclerio'' (XV-XVI). | ||
| + | * III cappella, ''altare di Annibale Caccavello'', affreschi nelle volte di '''Nicola Malinconico''' | ||
| + | * IV cappella, affreschi del Malinconico | ||
| + | * V cappella, affreschi del Simonelli e pala di '''Fracesco Solimena''' raffigurante '''San Cristoforo''' | ||
| + | * (Si entra in una serie di ambienti laterali) '''Cappella Orefice'''. Decorata con marmi policromi da maestri carraresi, con affreschi di Luigi Rodiguez e tomba di '''Antonio Orefice''' della bottega di Girolamo D’Auria. | ||
| + | * '''Oratorio del San Sepolcro''', in una prima sala, svettano la ''tomba di Antonio Fiodo'' di '''Francesco da Sangallo''' e '''Bernardino del Moro''' (XVI sec) e la ''tomba di Antonio d’Alessandro con la moglie Maddalena Riccio'', di '''Tommaso Malvito''' (1491). | ||
| + | :Si prosegue nell’ultimo ambiente: alle pareti, ''Storie di Giona ed Esaù'' di Pedro Rubiales. In fondo, al centro, c’è il '''Compianto sul Cristo morto''', meravigliosa scultura in terracotta del modenese '''Guido Mazzoni''' (1492). Alle pareti, bassorilievi attribuiti a D’Auria. | ||
| + | * Cappella del presbiterio: sull’altare è ''l’Assunta'' di '''Fabrizio Santafede''', a sinistra ''Monaco olivetano'' di '''Giorgio Vasari'''. | ||
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| + | * '''Sagrestia''': nell’ultimo ambiente, cioè nell’ex refettorio, denominato ''sagrestia vecchia'', sono i '''meravigliosi affreschi''' delle volte, opera di '''Giorgio Vasari''' (1544). Alle pareti, sono i preziosi '''stalli''' intarsiati, opera magistrale di '''fra’ Giovanni da Verona''' (1510). | ||
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| + | ;Presbiterio | ||
| + | Notevole l’altare maggiore, disegnato da Giovan Domenico Vinaccia ed eseguito da Bartolomeo e Pietro Ghetti (XVII sec), ingloba un paliotto (avanti) ed una porzione di altare cinquecenteschi (retro). | ||
| + | :'''L’abside''' è decorata con una bella volta a botte impreziosita da lacunari ottagonali ed è incorniciata, all’altezza del presbiterio da belle paraste scanalate di ordine corinzio che sorreggono un arco a formelle. Le pareti sono aperte da finestre rettangolari, inframmezzate da nicchie decorate con sepolcri e monumenti. La trabeazione sotto la cornice da dove si dipana la volta è decorata con affreschi. | ||
| + | :L’abside fu rimaneggiata nel '''1591''' da Giovan Battista Cavagna. Le tombe a destra sono di Tommaso Malvito. Quelle di sinistra di Antonino de Marco e Antonino de Palma (la prima) e di Malvito, quella in fondo. | ||
| + | :Pregevoli gli stalli intarsiati da '''Giovan Francesco d’Arezzo''' (XVI sec). | ||
| + | * La cappella sinistra del presbiterio è decorata con una tela di '''Carlo Sellitto''' e un affresco tardogotico di ignoti raffiguranti la ''Madonnna con Bambino e santi''. | ||
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| + | ; Sinistra | ||
| + | VI cappella, sinistra, '''Cappella Tolosa''', schietto ambiente di gusto rinascimentale toscano, attribuita a '''Giuliano da Maiano''', con tondi nei pennacchi della bottega dei '''Della Robbia'''. Gli affreschi sono di Cristoforo Sacco, notevole l’altare con ''Madonna in trono'' di ignoto del Quattrocento. | ||
| + | * V cappella, ''Statua del Battista'' di Giovanni Merliano. | ||
| + | * IV cappella, ''Beato Bernardo Tolomei'' di Carlo de Rosa, alle pareti ''Storie del Beato'' di Francesco de Maria e, nella volta, affreschi di Paolo de Matteis. | ||
| + | * III cappella, ''Madonna delle Grazie e Santi'', di De Matteis e meravigliosa ''tomba di Grazia Cabanilla'' di '''Jacopo della Pila''' (1470); a sinistra, bassorilievo raffigurante la ''Flagellazione'', e affreschi di Nicola Malinconico. | ||
| + | * II cappella, ''Madonna e i SS. Tommaso d’Aquino e Benedetto'' di '''Fabrizio Santafede''' e affreschi di Giovanni Antonio Arditi e Antonio Sarnelli (XVIII sec) | ||
| + | * I cappella, altorilievo di Giulio Mazzoni, di metà Cinquecento, e tavola di ignoto napoletano del Cinquecento. | ||
| + | * Cappella Piccolomini (vi si accede dalla prima cappella). Splendida cappella rinascimentale, ritmata da purissime lesene corinzie di marmo bianco, decorata da un finissimo pavimento cosmatesco: l’altare è opera di '''Antonio Rossellino''' (''Adorazione dei pastori e i SS. Giacomo e Giovanni''), del 1475. A sinistra, è il '''monumento a Maria d’Aragona''', di Rossellino e completato da Benedetto da Maiano. | ||
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Versione delle 10:45, 11 feb 2010
La chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, o di Monteoliveto, benché sia stato oggetto di numerosi restauri, è esemplificativa delle diffusione nel Regno di Napoli degli stili tipici del Rinascimento e del rinascimento toscano, in particolare. Alla fabbrica, infatti, lavorarono importanti artisti toscani come Giorgio Vasari, Antonio Rossellino, e Benedetto da Maiano.
Indice |
Storia
La chiesa fu fondata nel 1411 sotto impulso della corte angioina che volle così fare un favore ai padri Olivetani. I padri costruirono un grande complesso conventuale (sopravvivono ancora oggi vari chiostri, uno dei quali inglobati nel Palazzo della Posta, costruito in epoca fascista, e che sorge sul sito dove era il convento di Monteoliveto), in un’area periferica rispetto al cuore della Napoli angioina. La chiesa crebbe ancora sotto Alfonso I di Aragona e, presto, divenne tra le favorite della corte Aragonese, per la vicinanza col Castel Nuovo, che era diventato il centro politico di Napoli sotto gli spagnoli (i francesi, infatti, gravitavano ad est, attorno a Castel Capuano).
Sotto Alfonso II, Marino Curiale, maggiordomo della casa reale, e Antonio Piccolomini, duca di Amalfi, personaggi clou dell’entourage aragonese, fecero costruire le loro due cappelle poste all’inizio della navata.
Nel XVII secolo, la chiesa fu trasformata in stile barocco da Gaetano Sacco. Dopo il 1799, con la Restaurazione, gli Olivetani furono scacciati poiché avevano parteggiato per la Repubblica Partenopea. La chiesa fu, quindi, concessa, per volere di Ferdinando di Borbone, all’arciconfraternita dei Lombardi, originariamente attivi presso una piccola chiesa - propriamente chiamata Sant’Anna dei Lombardi, giacchè la chiesa in oggetto era nota solo con il nome di Monteoliveto -, allora inagibile. La vecchia Sant'Anna, di Domenico Fontana, fu demolita dopo il terremoto del 1805 e sorgeva presso l'attuale Palazzo della Confraternita dei Lombardi, in Calata Trinità Maggiore n.40.
A seguito del trasferimento dell’Arciconfraternita, la chiesa incominciò ad essere nota con il nome di Sant’Anna dei Lombardi. Nel 1805, parte della chiesa crollò a causa di un terremoto. Ulteriori distruzioni furono patite in occasione dei bombardamenti del 1943.
Descrizione
Esterno
E' caratterizzato dalla presenza di un grande esonartece in piperno, aperto da un unico arco ribassato di gusto gotico catalano, mentre ai lati sono le forme timpanate delle due cappelle rinascimentali, aperte ciascuna da un oculus tondo sormontato da una monofora a sesto tondo: gli intradossi di entrambe le luci sono in marmo bianco.
Nell’atrio, è la tomba dell’architetto Domenico Fontana, autore della prima chiesa dei Lombardi, prima che questi ultimi si trasferissero e Monteoliveto. Bello il portale rinascimentale, dalla ricca trabeazione, con timpano triangolare. Sopra il nartece, in posizione recessa, fa capolino la facciata a capanna, completamente disadorna.
Interno
A navata unica con cappelle, e soffitto a cassettoni (rifatto dopo i bombardamenti del ’43).
La chiesa è un catalogo di opere in stile rinascimentale, con una forte predominanza dello stile toscano, grazie alla presenza di artisti toscani (o influenzati dalla maniera toscana), presso la fabbrica di Sant’Anna, presenti a Napoli, in virtù del forte legame tra la corte di Alfonso II d’Aragona e i Medici. Affianco a maestri come Antonio Rossellino, Giuliano e Benedetto da Maiano, Luca Della Robbia, spiccano le opere di importanti artisti napoletani del Cinquecento come Giovanni Merliano, Girolamo e Gian Domenico D’Auria, Annibale Caccavello, e di un grande maestro lombardo, Tommaso Malvito.
Nella navata, tra le finestre 10 tele di Gabriele de Sabato (1720), raffiguranti Storie dei padri olivetani. Nella controfacciata, cantoria seicentesca e meraviglioso organo barocco di Cesare Catarinozzi del 1697; ai lati, affreschi di Battistello Caracciolo.
- A destra dell’ingresso, Altare Ligorio, di Giovanni da Nola: splendida struttura a tre campate con nicchione centrale dove troneggia la statua della Madonna del Soccorso: ai lati, in altorilievo, i SS. Andrea e Girolamo. Nel paliotto, bassorilievo raffigurante San Francesco di Paola che salva i viandanti.
- A sinistra, Altare del Pezzo di Girolamo Santacroce (XVI secolo).
- Destra
- I cappella: Cappella Correale, attribuita a Giuliano da Maiano, decorata con un altare opera di Benedetto da Maiano (1489).
- II cappella, affreschi di Giuseppe Simonelli, altare di Baldassare Aloisi, alle pareti, Tombe Nauclerio (XV-XVI).
- III cappella, altare di Annibale Caccavello, affreschi nelle volte di Nicola Malinconico
- IV cappella, affreschi del Malinconico
- V cappella, affreschi del Simonelli e pala di Fracesco Solimena raffigurante San Cristoforo
- (Si entra in una serie di ambienti laterali) Cappella Orefice. Decorata con marmi policromi da maestri carraresi, con affreschi di Luigi Rodiguez e tomba di Antonio Orefice della bottega di Girolamo D’Auria.
- Oratorio del San Sepolcro, in una prima sala, svettano la tomba di Antonio Fiodo di Francesco da Sangallo e Bernardino del Moro (XVI sec) e la tomba di Antonio d’Alessandro con la moglie Maddalena Riccio, di Tommaso Malvito (1491).
- Si prosegue nell’ultimo ambiente: alle pareti, Storie di Giona ed Esaù di Pedro Rubiales. In fondo, al centro, c’è il Compianto sul Cristo morto, meravigliosa scultura in terracotta del modenese Guido Mazzoni (1492). Alle pareti, bassorilievi attribuiti a D’Auria.
- Cappella del presbiterio: sull’altare è l’Assunta di Fabrizio Santafede, a sinistra Monaco olivetano di Giorgio Vasari.
- Sagrestia: nell’ultimo ambiente, cioè nell’ex refettorio, denominato sagrestia vecchia, sono i meravigliosi affreschi delle volte, opera di Giorgio Vasari (1544). Alle pareti, sono i preziosi stalli intarsiati, opera magistrale di fra’ Giovanni da Verona (1510).
- Presbiterio
Notevole l’altare maggiore, disegnato da Giovan Domenico Vinaccia ed eseguito da Bartolomeo e Pietro Ghetti (XVII sec), ingloba un paliotto (avanti) ed una porzione di altare cinquecenteschi (retro).
- L’abside è decorata con una bella volta a botte impreziosita da lacunari ottagonali ed è incorniciata, all’altezza del presbiterio da belle paraste scanalate di ordine corinzio che sorreggono un arco a formelle. Le pareti sono aperte da finestre rettangolari, inframmezzate da nicchie decorate con sepolcri e monumenti. La trabeazione sotto la cornice da dove si dipana la volta è decorata con affreschi.
- L’abside fu rimaneggiata nel 1591 da Giovan Battista Cavagna. Le tombe a destra sono di Tommaso Malvito. Quelle di sinistra di Antonino de Marco e Antonino de Palma (la prima) e di Malvito, quella in fondo.
- Pregevoli gli stalli intarsiati da Giovan Francesco d’Arezzo (XVI sec).
- La cappella sinistra del presbiterio è decorata con una tela di Carlo Sellitto e un affresco tardogotico di ignoti raffiguranti la Madonnna con Bambino e santi.
- Sinistra
VI cappella, sinistra, Cappella Tolosa, schietto ambiente di gusto rinascimentale toscano, attribuita a Giuliano da Maiano, con tondi nei pennacchi della bottega dei Della Robbia. Gli affreschi sono di Cristoforo Sacco, notevole l’altare con Madonna in trono di ignoto del Quattrocento.
- V cappella, Statua del Battista di Giovanni Merliano.
- IV cappella, Beato Bernardo Tolomei di Carlo de Rosa, alle pareti Storie del Beato di Francesco de Maria e, nella volta, affreschi di Paolo de Matteis.
- III cappella, Madonna delle Grazie e Santi, di De Matteis e meravigliosa tomba di Grazia Cabanilla di Jacopo della Pila (1470); a sinistra, bassorilievo raffigurante la Flagellazione, e affreschi di Nicola Malinconico.
- II cappella, Madonna e i SS. Tommaso d’Aquino e Benedetto di Fabrizio Santafede e affreschi di Giovanni Antonio Arditi e Antonio Sarnelli (XVIII sec)
- I cappella, altorilievo di Giulio Mazzoni, di metà Cinquecento, e tavola di ignoto napoletano del Cinquecento.
- Cappella Piccolomini (vi si accede dalla prima cappella). Splendida cappella rinascimentale, ritmata da purissime lesene corinzie di marmo bianco, decorata da un finissimo pavimento cosmatesco: l’altare è opera di Antonio Rossellino (Adorazione dei pastori e i SS. Giacomo e Giovanni), del 1475. A sinistra, è il monumento a Maria d’Aragona, di Rossellino e completato da Benedetto da Maiano.






