GUIDA  La Maddalena/Compendio Garibaldino di Caprera

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La casa museo si divide oggi in 9 stanze: Atrio, camera da letto matrimoniale, Camera di '''Manlio''', camera di '''Clelia''', cucina, dispensa, stanza dei cimeli e camera della morte, questa ultima stanza era nata come sala da pranzo e soggiorno, rimase tale sino a pochi giorni prima della morte di '''Garibaldi''' quando per suo desiderio, venne collocato il letto che guardava il mare dove l’'''Eroe''' morì il '''2 Giugno 1882''', alle '''ore  6 e 20''' pomeridiane.
 
La casa museo si divide oggi in 9 stanze: Atrio, camera da letto matrimoniale, Camera di '''Manlio''', camera di '''Clelia''', cucina, dispensa, stanza dei cimeli e camera della morte, questa ultima stanza era nata come sala da pranzo e soggiorno, rimase tale sino a pochi giorni prima della morte di '''Garibaldi''' quando per suo desiderio, venne collocato il letto che guardava il mare dove l’'''Eroe''' morì il '''2 Giugno 1882''', alle '''ore  6 e 20''' pomeridiane.
  
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Versione delle 11:55, 19 nov 2013

Cartello turistico Museo Garibaldino
Arcipelago della Maddalena
Istmo artificiale che unisce Caprera a La Maddalena
A Garibaldi l'Italia Giugno 1882
Una frase di Garibaldi scolpita su granito
Errore nella creazione della miniatura: Parametri miniatura non corretti
L'albero di Clelia che Garibaldi piantò il giorno della nascita della figlia nel 1867
Prima casa abitata da Garibaldi e la casa in legno da lui costruita
La stalla, il canile, casa importata dall'Inghilterra, Casa Bianca
Lapide vergata da Garibaldi per la tomba della cavalla Marsala

Caprera, appartiene geograficamente all’arcipelago di La Maddalena, seconda per estensione all’isola maggiore, prese probabilmente il nome dalla presenze di capre selvatiche che la popolavano. La unisce a La Maddalena un istmo artificiale.

Garibaldi, scampato più volte e anche miracolosamente alla cattura da parte di Austriaci, Francesi, Spagnoli, dopo la disfatta della repubblica romana (1849) amareggiato atrocemente nell’animo per la morte dell’amatissima moglie Anita, rattristato per l’abbandono della Patria che il governo Sardo-Piemontese gli imponeva, dopo il rifiuto di asilo politico da parte di Tunisi, e il rifiuto di sbarco il 21 Settembre 1849 a Cagliari, con la stessa imbarcazione che lo conduceva in esilio, approdò a La Maddalena sotto stretta sorveglianza della Marina Sardo - Piemontese era il 25 Settembre 1849.

Per circa un mese Garibaldi dimenticando gli affanni e i torti subiti, vivrà nell'isola, ritrovando un po' di serenità e non dimenticherà mai l‘accoglienza e l‘ospitalità ricevuta da parte di tutti gli isolani.

Il 23 Ottobre 1849, Garibaldi viene condotto a Gibilterra dove gli sarà consentito di fermarsi solo pochi giorni. Il 14 Novembre giunge a Tangeri dove rimarrà 7 mesi. Il 12 Giugno 1850 si imbarca per New York, vi arriva il 30 Luglio e lavorerà per un lungo periodo in una fabbrica di candele.

1851-1852 - 1853 Viene nominato capitano del mercantile “Carmen” e parlando perfettamente inglese si occupa di traffici mercantili con l’ America del Sud, Cina, Filippine e Australia.

Nel 1854, salpa da Baltimora come Capitano del mercantile “Commonwealth” diretto a Londra.

Febbraio 1855 è accolto a Londra con entusiasmo dai fuoriusciti europei e conosce Giuseppe Mazzini. A Londra conosce una richissima vedova inglese Emma Roberts, con la quale si fidanza, la porta a Genova, Nizza e in Sardegna. A Agosto pubblicamente Garibaldi si dissocia dal pensiero politico di Mazzini del quale non condivide la leggerezza nella preparazione dei moti rivoluzionari..

Il 29 Dicembre 1855, Garibaldi acquista metà dell’isola di Caprera. Nel 1856 inizia la costruzione della “Casa Bianca” assieme al figlio sedicenne Menotti. Nell’estate del 1856, arrivano a Caprera e figli Teresita e Ricciotti, assieme alla contadina nizzarda Battistina Ravello , quale domestica.

Dieci anni dopo alcuni ammiratori inglesi, tra i quali la stessa Emma Roberts, compreranno grazie a una pubblica sottoscrizione, la rimanente parte dell’isola per donarla a Garibaldi.

Garibaldi si stabilirà definitivamente a Caprera nel 1857, dopo il naufragio del cutter “Emma” sul quale l’Eroe svolgeva il suo lavoro di capitano.

Cominciò subito a sistemare un modesto edificio tutt’ora esistente situato al limite sud del grande giardino interno. La ristrettezza degli spazi costrinse Garibaldi ad ampliare il modesto fabbricato e egli stesso portò da Nizza una specie di prefabbricato in legno di facile posa in opera (anche questo tutt’ora esistente) che fece sistemare su un basamento in muratura.

Circondò poi i terreni con un muro di cinta per proteggere le coltivazioni dagli animali che liberamente pascolavano nell’isola, iniziando in seguito la costruzione della famosa “Casa Bianca

La casa museo si divide oggi in 9 stanze: Atrio, camera da letto matrimoniale, Camera di Manlio, camera di Clelia, cucina, dispensa, stanza dei cimeli e camera della morte, questa ultima stanza era nata come sala da pranzo e soggiorno, rimase tale sino a pochi giorni prima della morte di Garibaldi quando per suo desiderio, venne collocato il letto che guardava il mare dove l’Eroe morì il 2 Giugno 1882, alle ore 6 e 20 pomeridiane.