GUIDA  Enna/Fundrisi

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è caratterizzato da vie strette e case addossate le une alle altre mediamente formate da non più di due piani. Il nome deriva dagli abitanti del feudo di '''Fundrò''' situato vicino Enna, a circa sei chilometri da [[Piazza Armerina]]. Nel '''1282''' appartiene al nobile '''Simone Belloloco''' della famiglia '''Degli Uberti''' schierata con la fazione latina con a capo la  famiglia dei '''Chiaramonte''', della quale spartisce appieno idee e destino. Nel '''1396''' '''Martino I'''°, '''Duca di Montblanc''', attacca e distrugge il feudo di Fundrò, ''Rossomano'', ''Gatta'' e ''Pollino'', radendoli al suolo e mette fine alla lunga guerra tra le fazioni latina e catalana.  
 
è caratterizzato da vie strette e case addossate le une alle altre mediamente formate da non più di due piani. Il nome deriva dagli abitanti del feudo di '''Fundrò''' situato vicino Enna, a circa sei chilometri da [[Piazza Armerina]]. Nel '''1282''' appartiene al nobile '''Simone Belloloco''' della famiglia '''Degli Uberti''' schierata con la fazione latina con a capo la  famiglia dei '''Chiaramonte''', della quale spartisce appieno idee e destino. Nel '''1396''' '''Martino I'''°, '''Duca di Montblanc''', attacca e distrugge il feudo di Fundrò, ''Rossomano'', ''Gatta'' e ''Pollino'', radendoli al suolo e mette fine alla lunga guerra tra le fazioni latina e catalana.  
  
Gli abitanti vengono deportati in parte nella vicina città di Piazza e in parte nella città demaniale di Enna al quel tempo chiamata ''Castrum Johannis'' o ''Castrijanni'', (gli abitanti di Rossomano Gatta e Pollino nei quartieri di [[../Fontana Grande]] e [[../Pisciotto]]) e obbligati a vivere in un quartiere separato che sarà chiamato dei ''Fundrisi'' o dei ''Funnurisi''. Questo quartiere, una tempo era diviso da mura dal resto della città e la popolazione gravata da maggiori imposizioni e tributi. Il quartiere mantiene ancora oggi un dialetto diverso da quello della rimanente popolazione del capoluogo ed è ancora nominato con l'etnico di Fundrisi.  
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Gli abitanti vengono deportati in parte nella vicina città di Piazza e in parte nella città demaniale di Enna a quel tempo chiamata ''Castrum Johannis'' o ''Castrijanni'', (gli abitanti di Rossomano Gatta e Pollino nei quartieri di [[../Fontana Grande]] e [[../Pisciotto]]) e obbligati a vivere in un quartiere separato che sarà chiamato dei ''Fundrisi'' o dei ''Funnurisi''. Questo quartiere, una tempo era diviso da mura dal resto della città e la popolazione gravata da maggiori imposizioni e tributi. Il quartiere mantiene ancora oggi un dialetto diverso da quello della rimanente popolazione del capoluogo ed è ancora nominato con l'etnico di Fundrisi.  
  
 
Nel Quartiere Fundrisi si trova la [[Chiesa di San Bartolomeo]] nella piazetta è stato collocato il monumento al beato '''Girolamo De Angelis''' (''Castrogiovanni'', '''1567''' – ''Edo'', '''4''' dicembre '''1623'''), missionario gesuita in '''Giappone''', condannato al rogo dallo ''shogun'' di ''Edo'' per la sua predicazione; proclamato beato da '''Papa Pio IX''' nel '''1867'''. Da questa stessa piazzetta si può inoltre raggiungere, scendendo un'ampia scalinata, il sito dove possiamo vedere la [[Porta Monumentale di Janniscuro]].
 
Nel Quartiere Fundrisi si trova la [[Chiesa di San Bartolomeo]] nella piazetta è stato collocato il monumento al beato '''Girolamo De Angelis''' (''Castrogiovanni'', '''1567''' – ''Edo'', '''4''' dicembre '''1623'''), missionario gesuita in '''Giappone''', condannato al rogo dallo ''shogun'' di ''Edo'' per la sua predicazione; proclamato beato da '''Papa Pio IX''' nel '''1867'''. Da questa stessa piazzetta si può inoltre raggiungere, scendendo un'ampia scalinata, il sito dove possiamo vedere la [[Porta Monumentale di Janniscuro]].

Versione delle 20:39, 25 nov 2013

Quartiere Fundrisi

Il Quartiere Fundrisi, in dialetto Funnurisi, è posizionato nella zona Ovest della città, confina con il Quartiere Spirito Santo, è caratterizzato da vie strette e case addossate le une alle altre mediamente formate da non più di due piani. Il nome deriva dagli abitanti del feudo di Fundrò situato vicino Enna, a circa sei chilometri da Piazza Armerina. Nel 1282 appartiene al nobile Simone Belloloco della famiglia Degli Uberti schierata con la fazione latina con a capo la famiglia dei Chiaramonte, della quale spartisce appieno idee e destino. Nel 1396 Martino I°, Duca di Montblanc, attacca e distrugge il feudo di Fundrò, Rossomano, Gatta e Pollino, radendoli al suolo e mette fine alla lunga guerra tra le fazioni latina e catalana.

Gli abitanti vengono deportati in parte nella vicina città di Piazza e in parte nella città demaniale di Enna a quel tempo chiamata Castrum Johannis o Castrijanni, (gli abitanti di Rossomano Gatta e Pollino nei quartieri di Fontana Grande e Pisciotto) e obbligati a vivere in un quartiere separato che sarà chiamato dei Fundrisi o dei Funnurisi. Questo quartiere, una tempo era diviso da mura dal resto della città e la popolazione gravata da maggiori imposizioni e tributi. Il quartiere mantiene ancora oggi un dialetto diverso da quello della rimanente popolazione del capoluogo ed è ancora nominato con l'etnico di Fundrisi.

Nel Quartiere Fundrisi si trova la Chiesa di San Bartolomeo nella piazetta è stato collocato il monumento al beato Girolamo De Angelis (Castrogiovanni, 1567Edo, 4 dicembre 1623), missionario gesuita in Giappone, condannato al rogo dallo shogun di Edo per la sua predicazione; proclamato beato da Papa Pio IX nel 1867. Da questa stessa piazzetta si può inoltre raggiungere, scendendo un'ampia scalinata, il sito dove possiamo vedere la Porta Monumentale di Janniscuro.



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