GUIDA Asti/Ville e Palazzi
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: La facciata è caratterizzata da tre ordini di aperture in cui il blocco centrale assume prevalenza a seguito degli elementi decorativi in netto rilievo ed all’interno presenta lo scalone d'onore con quattro rampe (che precisa l'organizzazione dell'edificio sulla sequenza atrio-scalone-salone). Oggi è la sede del '''Consiglio Comunale''' della Città con gli uffici del Sindaco ed è anche la sede del '''Consiglio del Palio''' . | : La facciata è caratterizzata da tre ordini di aperture in cui il blocco centrale assume prevalenza a seguito degli elementi decorativi in netto rilievo ed all’interno presenta lo scalone d'onore con quattro rampe (che precisa l'organizzazione dell'edificio sulla sequenza atrio-scalone-salone). Oggi è la sede del '''Consiglio Comunale''' della Città con gli uffici del Sindaco ed è anche la sede del '''Consiglio del Palio''' . | ||
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: 1. Nell'atrio di ingresso al palazzo si conserva la pietra di paragone per le misure lineari dei mattoni e dei coppi,in uso sul mercato astigiano fino al tardo medioevo. | : 1. Nell'atrio di ingresso al palazzo si conserva la pietra di paragone per le misure lineari dei mattoni e dei coppi,in uso sul mercato astigiano fino al tardo medioevo. | ||
: 2. La decorazione dello scalone d’onore avvenne nel XX secolo ad opera di '''Ottavio Baussano''' con quattro medaglioni inseriti fra le riquadrature del soffitto e raffiguranti quattro personaggi illustri della città:l'architetto '''Benedetto Alfieri''' ,il commediografo '''Giovan Giorgio Alione''' , l'ebanista '''Giuseppe Maria Bonzanigo''' e l'ingegnere matematico '''Alberto Castigliano''' .Sulle pareti sono presenti una riproduzione della carta di Asti nell’anno 1682,la pianta della città nell’anno 1929 e la rappresentazione della città nel XVII secolo con riferimento all'antico percorso del '''Palio alla lunga''' . | : 2. La decorazione dello scalone d’onore avvenne nel XX secolo ad opera di '''Ottavio Baussano''' con quattro medaglioni inseriti fra le riquadrature del soffitto e raffiguranti quattro personaggi illustri della città:l'architetto '''Benedetto Alfieri''' ,il commediografo '''Giovan Giorgio Alione''' , l'ebanista '''Giuseppe Maria Bonzanigo''' e l'ingegnere matematico '''Alberto Castigliano''' .Sulle pareti sono presenti una riproduzione della carta di Asti nell’anno 1682,la pianta della città nell’anno 1929 e la rappresentazione della città nel XVII secolo con riferimento all'antico percorso del '''Palio alla lunga''' . | ||
Versione delle 12:54, 18 nov 2015
Ville e Palazzi ad Asti
- Siti nel Capoluogo :
- - Tra gli edifici barocchi più importanti della città sono da evidenziare:
- 1. Palazzo Ottolenghi: sede del Museo del Risorgimento (vds. Musei )
- ubicato nel Rione Cattedrale in Corso Vittorio Alfieri ,chiamato anche Palazzo Gabutti ,fu edificato anteriormente agli inizi del XVIII secolo ed il complesso era diviso in due palazzi contigui:uno della Famiglia del Conte Carlo Gabutti di Bestagno e l'altro della Famiglia Ramelli di Celle .Nella seconda metà del 1700 il Conte Giuseppe Antonio Gabutti acquistò entrambe le strutture e diede incarico all'architetto Benedetto Alfieri ,di modificare le costruzioni in un unico palazzo. Nell’anno 1851 il palazzo venne acquistato dal Conte Zaccaria David Ottolenghi , Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia che lo rimodernò in stile impero, sostituendo anche l'arredamento con lo stile Napoleone III .Nell’anno 1932 la Famiglia Ottolenghi lo donò alla città e fu sede della Prefettura dall’anno 1935 e poi di numerosi uffici comunali.Attualmente viene utilizzato per convegni e mostre durante manifestazioni culturali o enogastronomiche ed ospita alcuni uffici comunali.
- La facciata del complesso su Corso Alfieri è costituita da una fila di colonne che sembrano dividere il palazzo in cinque parti,quattro delle quali sono sovrastate da tre finestre ciascuna,mentre in quella centrale c'è l'ingresso con l'antico portone sovrastato da un balcone su cui si affaccia una porta-finestra sormontata da un timpano a volute,simile a quello di Palazzo Alfieri .All’interno,un inseguirsi di stanze,studi e salotti compongono le maniche laterali e di pregio sono lo scalone principale,la sala di rappresentanza,il salone e l’atrio e di particolare richiamo visivo sono le due grandi tele denominate Susanna e i vecchioni di Giovanni Busi detto il Cariani e La Famiglia di Niobe di Nicolò Barabino.
- Curiosità:
- 1. Il 19 maggio 1815,dopo la caduta di Napoleone Bonaparte ,vi sostò Papa Pio VII, trasferendosi da Torino a Roma e la camera in cui alloggiò è ancora oggi definita camera papale.
- 2. Per anni il palazzo fu la sede del palco delle Autorità (la tribuna,riservata al Podestà con i deputati della festa,comprendeva anche un messo comunale che aveva l'incarico di sporgere il Palio,da permettere al primo fantino arrivato di poterlo toccare,per sancire la legittimità della vittoria) ed il punto di arrivo della storica Corsa del Palio (vd. Palio )
- 2. Palazzo Civico :
- l’originario Palazzo Civico era un piccolo edificio ubicato nel Rione San Secondo accanto alla Chiesa Parrocchiale di San Secondo .Al piano terra presentava un portico aperto su ogni lato che divideva la piazza del mercato dal cortile del palazzo ed era costituito da una doppia fila di volte a crociera rette da arcate a tutto sesto in conci di arenaria e cotto alternati, impostate su robusti pilastri cruciformi e poderosi capitelli in pietra scolpita.Alcune strutture di questo portico,esigue ma significative,sono visibili nel seminterrato dell'attuale Municipio e nelle prime due campate della navata sinistra della Chiesa Parrocchiale di San Secondo . Al piano superiore vi era un'unica grande sala utilizzata per i consigli cittadini.Poco prima di metà XIII secolo nell'area pubblica accanto alla Chiesa (a nord-ovest della Piazza di San Secondo ,all'angolo fra le attuali Via Incisa e Via dei Cappellai ) sorse un nuovo edificio più imponente e funzionale ,denominato Volte di San Secondo del Mercato o Palatio novo comunis .Verso l’anno 1335 la struttura fu ampliata per ricavare il Palazzo del Popolo , poi divenuto sede del Podestà a fine secolo.Disponeva anche di una Torre (sulla quale fu installato il primo orologio cittadino,che però crollò il 19 febbraio 1680) e nell’anno 1558 fu donato alla città da Emanuele Filiberto di Savoia .Essendo posizionato vicino al centro economico della città,che era la piazza del mercato, divenne la sede comunale. Alla fine del XVI secolo il decadimento della città portò inevitabilmente anche al degrado del Palazzo con lo spostamento del Podestà e dei suoi funzionari in residenze private appositamente affittate dalle più eminenti famiglie cittadine.Il cortile del palazzo divenne stalla e parcheggio per muli,asini e cavalli el'edificio divenne la sede del corpo di guardia. Nell’anno 1727 le sue strutture medievali furono modificate a cura dell' Architetto Conte Benedetto Alfieri che lasciò la sua particolare impronta architettonica.
- La facciata è caratterizzata da tre ordini di aperture in cui il blocco centrale assume prevalenza a seguito degli elementi decorativi in netto rilievo ed all’interno presenta lo scalone d'onore con quattro rampe (che precisa l'organizzazione dell'edificio sulla sequenza atrio-scalone-salone). Oggi è la sede del Consiglio Comunale della Città con gli uffici del Sindaco ed è anche la sede del Consiglio del Palio .
- Curiosità :
- 1. Nell'atrio di ingresso al palazzo si conserva la pietra di paragone per le misure lineari dei mattoni e dei coppi,in uso sul mercato astigiano fino al tardo medioevo.
- 2. La decorazione dello scalone d’onore avvenne nel XX secolo ad opera di Ottavio Baussano con quattro medaglioni inseriti fra le riquadrature del soffitto e raffiguranti quattro personaggi illustri della città:l'architetto Benedetto Alfieri ,il commediografo Giovan Giorgio Alione , l'ebanista Giuseppe Maria Bonzanigo e l'ingegnere matematico Alberto Castigliano .Sulle pareti sono presenti una riproduzione della carta di Asti nell’anno 1682,la pianta della città nell’anno 1929 e la rappresentazione della città nel XVII secolo con riferimento all'antico percorso del Palio alla lunga .
- 3. Nel salone dei ricevimenti il soffitto è affrescato da Paolo Arri , autore anche di pregevoli ritratti fra cui quello di Angelo Brofferio e Vincenzo Gioberti (nella sala Commissioni) e sono presenti anche altri dipinti di rilievo quali: Assuero ed Ester (olio su tela attribuito a Oddone Pascale ),Mosè fa scaturire l'acqua dalla rupe (olio di Gioacchino Assereto ) e Ritratto di Niccola Gabiani (dipinto di Anacleto Laretto )






