GUIDA Aversa/Edifici Religiosi
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| − | *'''Chiesa Cattedrale di San Paolo''' (secolo XI) | + | *'''Chiesa Cattedrale di San Paolo''' (secolo XI) - Piazza Duomo |
La sua costruzione fu iniziata dal conte normanno Riccardo I (1051-1078) e terminata da suo figlio conte Giordano I (1078-1090). Tradizionalmente si assume la data del 1090 per indicare la completa edificazione della Cattedrale. | La sua costruzione fu iniziata dal conte normanno Riccardo I (1051-1078) e terminata da suo figlio conte Giordano I (1078-1090). Tradizionalmente si assume la data del 1090 per indicare la completa edificazione della Cattedrale. | ||
Su parte della sua superficie preesisteva una chiesetta-edicola di epoca tardo-imperiale (o, secondo altri, longobarda) dedicata all’apostolo Paolo che transitò per Aversa durante il suo viaggio verso [[Roma]]. E’ assai probabile che alla sua realizzazione abbiano contribuito maestranze benedettine ispirate alla cultura monastica di Cluny (cluniacensi). | Su parte della sua superficie preesisteva una chiesetta-edicola di epoca tardo-imperiale (o, secondo altri, longobarda) dedicata all’apostolo Paolo che transitò per Aversa durante il suo viaggio verso [[Roma]]. E’ assai probabile che alla sua realizzazione abbiano contribuito maestranze benedettine ispirate alla cultura monastica di Cluny (cluniacensi). | ||
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| − | *'''Complesso dell'Annunziata''' (sec. XIV e seguenti)- Via Roma | + | *'''Complesso dell'Annunziata''' (sec. XIV e seguenti) - Via Roma |
L’intero complesso è di epoca angioina. L’originario campanile, di cui non restano più tracce, sorgeva accanto alla coeva chiesa. | L’intero complesso è di epoca angioina. L’originario campanile, di cui non restano più tracce, sorgeva accanto alla coeva chiesa. | ||
Quello visibile attualmente fu realizzato in un secondo momento (nel 1477 circa) all’esterno della struttura. Nel 1776, su progetto dell’architetto Giacomo Gentile, lo stesso campanile fu collegato al corpo di fabbrica dell’Annunziata mediante un arco di medesimo stile sormontato da un artistico orologio bifacciale. | Quello visibile attualmente fu realizzato in un secondo momento (nel 1477 circa) all’esterno della struttura. Nel 1776, su progetto dell’architetto Giacomo Gentile, lo stesso campanile fu collegato al corpo di fabbrica dell’Annunziata mediante un arco di medesimo stile sormontato da un artistico orologio bifacciale. | ||
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| − | *'''Chiesa di San Domenico''' (sec. XIII - XVIII)– Piazza Plebiscito | + | *'''Chiesa di San Domenico''' (sec. XIII - XVIII) – Piazza Plebiscito |
La chiesa risale al 1278 e fu denominata originariamente “San Luigi dei francesi” poiché voluta da Carlo d’Angiò in onore di suo zio San Luigi IX, re di Francia, la cui statua domina tuttora la cima della facciata. In seguito fu dedicata a San Domenico di Guzman perché vi fu annesso un convento di Padri Domenicani di cui è tuttora visibile il Chiostro. Ripetutamente vittima di trafugamenti e vandalismi la chiesa è attualmente oggetto di restauro. | La chiesa risale al 1278 e fu denominata originariamente “San Luigi dei francesi” poiché voluta da Carlo d’Angiò in onore di suo zio San Luigi IX, re di Francia, la cui statua domina tuttora la cima della facciata. In seguito fu dedicata a San Domenico di Guzman perché vi fu annesso un convento di Padri Domenicani di cui è tuttora visibile il Chiostro. Ripetutamente vittima di trafugamenti e vandalismi la chiesa è attualmente oggetto di restauro. | ||
Particolarmente pregevole è la concava facciata barocca di gusto borrominiano dovuta al famoso architetto '''Filippo Raguzzini''' (attivissimo a Roma dove sistemò urbanisticamente la piazza di Sant'Ignazio) che utilizzò per essa il materiale progettuale per il concorso della realizzazione della Chiesa di San Giovanni in Laterano in Roma. | Particolarmente pregevole è la concava facciata barocca di gusto borrominiano dovuta al famoso architetto '''Filippo Raguzzini''' (attivissimo a Roma dove sistemò urbanisticamente la piazza di Sant'Ignazio) che utilizzò per essa il materiale progettuale per il concorso della realizzazione della Chiesa di San Giovanni in Laterano in Roma. | ||
Nelle quattro nicchie che ornano la facciata della chiesa sono raffigurati, in alto, i papi Benedetto XI e Innocenzo V, ed in basso, i papi Benedetto XIII e Pio V. | Nelle quattro nicchie che ornano la facciata della chiesa sono raffigurati, in alto, i papi Benedetto XI e Innocenzo V, ed in basso, i papi Benedetto XIII e Pio V. | ||
Versione delle 15:56, 25 nov 2008
- Chiesa Cattedrale di San Paolo (secolo XI) - Piazza Duomo
La sua costruzione fu iniziata dal conte normanno Riccardo I (1051-1078) e terminata da suo figlio conte Giordano I (1078-1090). Tradizionalmente si assume la data del 1090 per indicare la completa edificazione della Cattedrale. Su parte della sua superficie preesisteva una chiesetta-edicola di epoca tardo-imperiale (o, secondo altri, longobarda) dedicata all’apostolo Paolo che transitò per Aversa durante il suo viaggio verso Roma. E’ assai probabile che alla sua realizzazione abbiano contribuito maestranze benedettine ispirate alla cultura monastica di Cluny (cluniacensi). A seguito di vari eventi naturali ed accidentali la chiesa fu rimaneggiata più volte (secoli XV e XVIII) e dell’originaria struttura romanica rimangono ben pochi elementi anche se di eccezionale bellezza. Tra questi: lo stupendo Deambulatorio normanno a semicerchio che richiama l’architettura di diverse cattedrali francesi e l’Antico Portale d’Ingresso, sul lato nord, che porta inciso il nome del conte normanno Giordano I. Altra particolarità davvero unica è la Cupola Ottagonale ornata da due file di capitelli “ciechi” che lasciano pensare ad una più che probabile influenza dell'architettura araba o, secondo altri, templare. La facciata e la forma attuale risalgono al 1715 per opera dell’architetto Carlo Buratti, mentre l’altare maggiore si deve a Luigi Vanvitelli. L’attuale campanile risale invece al 1493 (sul suo lato est è murato il busto medioevale di Asclettino Drengot, secondo conte normanno di Aversa) mentre l’arco che lo collega alla chiesa è del 1733. All’interno sono custoditi autentici capolavori pittorici (Francesco Solimena, Paolo De Majo, Cornelius Smet) oltre che scultorei: tra questi ultimi ricordiamo i diversi frammenti delle rovine delle antiche città di Cuma, Atella e Liternum (epoca greco-romana), la preziosa stele normanno-vichinga di “Sigurd e il drago” (XI sec.), il Trono Episcopale in marmo (1493), l’Ipogeo del Vescovo Balduino de Balduinis, famoso “contraddittore” di Galileo (1582), la copia in miniatura del Tempio di Loreto (1630); il Mausoleo del Cardinale Innico Caracciolo (1738). Tra le curiosità va annoverato il fatto che la Cattedrale di San Paolo è molto più ampia del Duomo di Napoli; segno, questo, della storica potenza ed autorevolezza della Curia e della Diocesi di Aversa.
- Chiesa ed Abbazia di San Lorenzo ad Septimum (antecedente al secolo XI) - Via San Lorenzo
E’ probabilmente la costruzione sacra più antica della città. A volerne l’edificazione o l’ampliamento, al settimo miglio dell’antica Via Consolare Campana (da cui il termine di “ad septimum”) sarebbe stato il principe longobardo di Capua Pandolfo III; edificazione che fu poi completata da sua moglie Urrifrida. Il complesso fu affidato ad alcuni monaci benedettini del convento di San Vincenzo al Volturno che vi si stabilirono definitivamente trasformandolo in un centro di irradiazione della cultura cluniacense. Nel Medioevo fu tanto e tale il prestigio del Convento di San Lorenzo ad Septimum che la Santa Sede romana lo riconobbe gerarchicamente superiore perfino a quello di Montecassino. Presso di esso, infatti, fu ospitato il noto inquisitore domenicano Bernardo Gui (di cui parla Umberto Eco nel suo romanzo “Il nome della rosa”) e fu imprigionato uno dei tanti Antipapi del periodo. L’intera estetica del complesso conserva tuttora l’austera maestosità medioevale rilevabile soprattutto dal Portale della Chiesa, opera di un tal “maestro Berardo”. Mirabili anche i due chiostri interni, il Chiostro Piccolo, di gusto barocco ed il Chiostro Grande di gusto tardo-cinquecentesco ornato da due ordini di eleganti arcate sovrapposte. Il complesso ospita attualmente la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli.
- Chiesa di Santa Maria a Piazza (sec. XI circa) - Piazza Trieste e Trento
Costruita dai Normanni prima del 1030, data di fondazione della Contea di Aversa, nelle immediate adiacenze dell’antico ed ormai scomparso Castello di Rainulfo (o di Ruggero) di cui probabilmente rappresentava la cappella. E’ considerata la chiesa monumentale più importante della città. La sua architettura esterna ed interna presenta variegati e singolari elementi stilistici sapientemente armonizzati nelle forme (romanico, arabo-bizantino, gotico). In essa sono conservati preziosi affreschi attribuiti alla prima cerchia degli allievi di Giotto ed alla scuola bizantina. Mirabili anche le pietre grezze della muratura perimetrale interna, le impalcature lignee del soffitto ed i marmi delle decorazioni oltre che di alcuni elementi costruttivi ricavati dalle rovine delle antiche città romane di Atella e Liternum. Secondo alcuni, sui muri interni della sua antica sagrestia sono dipinti dei misteriosi simboli attribuiti ai Cavalieri Templari.
- Complesso Conventuale di San Francesco alle Monache (sec. XIII) - Via San Francesco
Costruito intorno alla prima metà del 1200 per volontà di Altrude e Margherita Rebursa, rispettivamente madre e vedova del nobile aversano Riccardo Rebursa accorso in aiuto del giovane principe ereditario Corradino di Svevia che tentò di riconquistare il regno di Napoli usurpato da Carlo d’Angiò. Sconfitti a Tagliacozzo, Corradino ed i suoi seguaci, tra i quali Rebursa, furono condotti in catene a Napoli e lì decapitati nella piazza del Mercato. Eccetto il terreno del convento, la proprietà dei Rebursa (con ingresso da Via Seggio) passò ad Ugo d’Ablens, amico e vassallo di Carlo d’Angiò. Il complesso conventuale è stato ingrandito e modificato nel corso dei secoli ma la sua architettura conserva le originarie tracce romaniche soprattutto nel Campanile ubicato nel chiostro. La chiesa è stata ricostruita ed ampliata nel 1650 in stile barocco e conserva dipinti di grande valore di Giuseppe de Ribera, detto “lo Spagnoletto”, e di Pietro da Cortona, oltre ad un interessante Portale in legno scolpito risalente al XVI secolo e vari marmi policromi di grande bellezza che ornano i pavimenti e le pareti. Mirabili il Porticato del Chiostro ornato da una serie di affreschi di cui alcuni attribuiti a Guido da Siena o suoi allievi (XIII-XIV secolo) ed alla scuola bizantina (Madonna lactans o Galaktophora), lo “scolatoio” (ipogeo) delle monache defunte, il soffitto a cassettoni del Coro superiore ed il caratteristico Belvedere, risalente agli inizi del 1800, che si affaccia su piazza Municipio e su Via Roma. Fino agli anni Trenta l’area del convento (e precisamente quella del suo giardino) ha occupato per intero l’attuale piazza Municipio; in seguito è stata ridotta per fare spazio alla realizzazione della odierna Casa comunale.
- Complesso dell'Annunziata (sec. XIV e seguenti) - Via Roma
L’intero complesso è di epoca angioina. L’originario campanile, di cui non restano più tracce, sorgeva accanto alla coeva chiesa. Quello visibile attualmente fu realizzato in un secondo momento (nel 1477 circa) all’esterno della struttura. Nel 1776, su progetto dell’architetto Giacomo Gentile, lo stesso campanile fu collegato al corpo di fabbrica dell’Annunziata mediante un arco di medesimo stile sormontato da un artistico orologio bifacciale. Del complesso si possono tuttora ammirare, all’esterno, il Portale di Marmo finemente scolpito raffigurante stemmi gentilizi e motivi allegorici (1518), ed all’interno l’elegante Pronao rinascimentale della chiesa, sorretto da tre colonne in stile corinzio. La stessa chiesa custodisce vari preziosi dipinti di Ferrante Maglione, Francesco Solimena e dei fratelli Simonelli. L’intera struttura che per secoli è stata sede della pia istituzione di assistenza e beneficenza Real Casa Santa dell’Annunziata ospita oggi la Facoltà d’Ingegneria della Seconda Università di Napoli.
- Chiesa di San Domenico (sec. XIII - XVIII) – Piazza Plebiscito
La chiesa risale al 1278 e fu denominata originariamente “San Luigi dei francesi” poiché voluta da Carlo d’Angiò in onore di suo zio San Luigi IX, re di Francia, la cui statua domina tuttora la cima della facciata. In seguito fu dedicata a San Domenico di Guzman perché vi fu annesso un convento di Padri Domenicani di cui è tuttora visibile il Chiostro. Ripetutamente vittima di trafugamenti e vandalismi la chiesa è attualmente oggetto di restauro. Particolarmente pregevole è la concava facciata barocca di gusto borrominiano dovuta al famoso architetto Filippo Raguzzini (attivissimo a Roma dove sistemò urbanisticamente la piazza di Sant'Ignazio) che utilizzò per essa il materiale progettuale per il concorso della realizzazione della Chiesa di San Giovanni in Laterano in Roma. Nelle quattro nicchie che ornano la facciata della chiesa sono raffigurati, in alto, i papi Benedetto XI e Innocenzo V, ed in basso, i papi Benedetto XIII e Pio V.






