GUIDA  Giaglione

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;Forte Combe
 
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Altra interessante struttura militare utilizzata nel 15-18.
 
Altra interessante struttura militare utilizzata nel 15-18.
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==Usi e Costumi==
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*'''Danza degli Spadonari'''
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:una delle tradizioni più sentite in occasione della festa patronale ( e non solo ) è la danza compiuta da quattro spadonari ,  affiancati da tre coppie di donne di età diverse , le Priore , e dalla portatrice del Bran , una struttura di quasi due metri interamente ricoperta di fiori , che contiene una grossa forma di pane  a ciambella che viene cotta per l'occasione . Gli spadonari sono vestiti con una giacca ricamata ( priva di maniche ) e pantaloni scuri. Il copricapo è ovale, ricoperto di fiori , ed  ornato di lunghi nastri colorati che scendono lungo la schiena. Eseguono delle complesse coreografie e delle evoluzioni con le loro spade ,  impugnate con entrambe le mani , tra cui quella che consiste nel lanciare in aria la spada e poi scambiarla in volo con i compagni .
  
 
==Dove Mangiare==
 
==Dove Mangiare==

Versione delle 18:01, 8 dic 2010

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Foto Giaglione:
2012, 2009, 2008
Panorama di Giaglione

Giaglione è situato in Piemonte in Provincia di Torino. Il 22 gennaio si festeggia il Patrono, San Vincenzo Diacono e Martire.

Confina con i comuni di: Mompantero, Susa, Venaus, Exilles, Chiomonte e Gravere.

E' a circa cinquantasette chilometri da Torino.

Indice

Storia

Il comune sorge in un centro abitato da tempo immemore; in prossimità del col Clapier passava un'importante via naturale fra le Alpi, utilizzata, probabilmente, già durante l'Età del Ferro ed abbandonata, solamente, in epoca altomedievale a causa, secondo le evidenze geologiche, di una frana che tolse la val Clarea dal circuito delle principali vie di comunicazione. Le valli furono attraversate da un'importante arteria che collegava Roma alla Gallia: la via Gallo-Romana.

Le prime notizie archivistiche sul comune risalgono ad un lascito a favore di Ambone, abate di Novalese, dell'VIII secolo; Giaglione andò, quindi, a costituire il patrimonio dell'abbazia nel momento della sua fondazione.

Olderico Manftredi, nel 1029, scorpora parte del territorio comunale a vantaggio dell'abbazia di San Giusto di Susa, mentre il resto viene incamerato dal priorato di Santa Maria Maggiore di Susa per volontà dell'abate di Breme in Lomellina. La parrocchia diviene proprietà di Adelaide di Susa nel 1042.

Il vescovo di Torino Cuniberto affida, nel 1065, la parrocchia alla giurisdizione della prevostura di San Lorenzo di Oulx. Nel XII secolo si alterna il potere di un vescovo o abate a quello di un feudatario di sangue blu legato a casa Savoia.

La cittadina viene governata dagli Auruzi, prima, nel 1223, e dai Bermondi di Embrun, a partire dal 1290. La famiglia più importante che reggerà il paese per conto dei Savoia sono gli Aschieri de Jallonio, ai quali si deve la costruzione di un bel castello. Con l'estinzione della dinastia, il territorio è incamerato direttamente dai Savoia.

Il territorio è scontro delle persecuzioni anti-valdesi. I Savoia, difatti, non tollerano il culto valdese diffuso nelle valli. L'apice dello scontro si registra nella val Pellice nel 1655. Nel 1686, gli editti di proscrizione del Duca Vittorio Amedeo II impongono alla popolazione non cattolica o l'abiura o l'esilio forzato in Svizzera. Giaglione e le valli sono protagoniste del "Glorioso rimpatrio" dei valdesi, guidati dal pastore Enrico Arnaud, nel 1689. I valdesi, appoggiati da Spagna, Olanda, Inghilterra e Svezia guerra con la Francia e il Piemonte ne approfittano per riconquistare le terre natie. Durante il rimpatrio, circa trecento, di mille valdesi partiti dalle sponde del lago di Ginevra, perdono la vita lungo il cammino. Gli scontri in val Clarea contrappongono i valdesi al conte sabaudo di Verrua. Con il ritorno dei franco-piemontesi i valdesi vengono brutalmente assediati dal Marchese De Feuquières. Condannati a soccombere, riescono, infine a fuggire con molta fortuna dalle valli, per non farvi più ritorno.

In seguito il territorio di Giaglione diventa un punto "caldo", in quanto linea di confine e trincea con la Francia. Il dialetto parlato nelle valli appartiene al gruppo francoprovenzale.

Da Vedere

Parrocchiale di San Vincenzo martire

La chiesa si compone di vari corpi di fabbrica sovrapposti, ad ampliamento dell'unico ambiente che doveva originariamente comporre la parrocchiale, sul tipico modello alpino di hallenkirchen.

La chiesa è aperta da un portico ad unico fornice ed è coronata da un pittoresco campanile cuspidato. All'interno, tracce di affreschi del XV secolo.

Cappella di santo Stefano

La Cappella risale al XIII secolo. Sull'esterno è conservato un pregevole affresco del XV secolo raffigurante I vizi, le virtù e l'inferno, di scuola pinerolese (Bartolomeo e Sebastiano Serra). Si tratta di una bella rappresentazione a carattere pedagogico e morale divisa in tre livelli.

Castello Superiore

Eretto nel 1230 da Amedeo de Jalliono, ed ampliato nel 1400, quando raggiunse l'apice del suo splendore, contando diversi dongioni, cortili e sale nobiliari. Il maschio viene distrutto nel 1537 dai francesi. Il castello risorge per breve tempo con Lorenzo Aschieri de Jalliono; il di lui figlio, ultimo discendente della casata, non soggiornerà mai nella dimora di famiglia; con la sua morte la struttura cadrà in rovina.

Castello di Menate

La casaforte fu eretta dagli Auruci nel XIII secolo, passò poi agli Aschieri ed, infine, ai Ripa. Oggi la struttura si presenta nelle forme seicentesche: si compone da tre strutture quadrangolari, una principale e due ali di servizio posteriori più piccole. Al piano terra è un bel portico eptastilo a forma di "t" coronato da una sontuosa balaustra che coincide con il terrazzo del piano nobile in affaccio sulla valle.

Caserma di Santa Chiara

Costruita nel 1890 in località Pra Piano, faceva parte del sistema difensivo italiano del col Clapier

Forte Combe

Altra interessante struttura militare utilizzata nel 15-18.

Usi e Costumi

  • Danza degli Spadonari
una delle tradizioni più sentite in occasione della festa patronale ( e non solo ) è la danza compiuta da quattro spadonari , affiancati da tre coppie di donne di età diverse , le Priore , e dalla portatrice del Bran , una struttura di quasi due metri interamente ricoperta di fiori , che contiene una grossa forma di pane a ciambella che viene cotta per l'occasione . Gli spadonari sono vestiti con una giacca ricamata ( priva di maniche ) e pantaloni scuri. Il copricapo è ovale, ricoperto di fiori , ed ornato di lunghi nastri colorati che scendono lungo la schiena. Eseguono delle complesse coreografie e delle evoluzioni con le loro spade , impugnate con entrambe le mani , tra cui quella che consiste nel lanciare in aria la spada e poi scambiarla in volo con i compagni .

Dove Mangiare

  • Ristorante Pizzeria Da Genio, Borgo San Giuseppe, 115
  • Ristorante Pizzeria Da Bruna, Borgo Santo Stefano

Complessi Bandistici

  • Banda Musicale di Giaglione, Via San Giuseppe, 1

Informazioni Utili

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