GUIDA  Assisi/Basilica di San Francesco

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Storia

I lavori di costruzione della Basilica furono iniziati da frate Elia, nominato dallo stesso Francesco vicario dell'Ordine, un anno dopo la morte del Santo, avvenute nel 1226. Già nel 1228 Francesco era stato canonizzato e papa Gregorio IX poneva la prima pietra della basilica. La chiesa fu costruita fuori dalla città, su un dirupo donato da Simone di Pucciarello, noto, fino a quel momento come Colle dell'Inferno, in quanto vi si impiccavano i malattori. Da quel momento il colle è stato ribbatezzato Colle del Paradiso.

La Basilica si compone di due chiese reminiscenti di diverse influenze. All'originale impianto romanico umbro, si sovrappongono elementi di gotico francese, nella chiesa superiore, legate alle maestranze d'oltralpe giunte a seguito della venuta ad Assisi di Aymone di Faversham. Nel 1230 la chiesa inferiore fu ultimata e lì venne traslato il corpo del Santo, fino a quel momento custodito nella Chiesetta di S. Giorgio, nelle vicinanze della casa paterna. I lavori si protrassero fino al 1367, con il completamento della cappella di Santa Caterina.

Facciata Sobria e lineare facciata coronata da un frontone, è aperta da un portale gemino con due ingressi trilobati. Notevole è il rosone istoriato. Sul fianco sinistro c'è un massiccio campanile romanico ritmato da cornici e diviso da lesene, con cella campanaria aperta da tre fornici.

L'ingresso della basilica inferiore è spostata sul fianco della navata a causa della pendenza della collina. E' preceduto da un bel protiro rinascimentale opera di Francesco di Bartolomeo da Pietrasanta. Notevoli le impost lignee del cinquecento, opera di Pompeo Scurscione da Foligno Niccolò Ugolinuccio da Cagli

L'interno è a croce egizia con volte a vela lungo le navate e a botte sul transetto. L'ingresso è uno pseudonartece decorato con dipinti del seicento ed alcuni cenotaffi tre-quattrocenteschi. Notevole il monumento sepolcrale a Giovanni da Brienne, di anonimo duecentesco, all'inizio della navata centrale in corrispondenza dello pseudonartece. All'estremità orientale dello pseudonartece è la bella cappella dsi Santa Caterina. Meravigliose sono le vetrate policrome delle bifore. Gli affreschi, del 1368, furono realizzati da Andrea da Bologna. Qui venne sepolto il cardinale Egidio Albornoz, prima che la salma fosse traslata in Spagna.

La navata centrale è completamente decorata con gli affreschi del Maestro di San Francesco. Oltre alle storie di Cristo e del poverello, particolarmente interessanti sono i costoloni con motivi geometrici e le volte con il cielo stellato.

I cappella a destra: Cappella di Santo Stefano, affreschi Dono Doni (1575) II cappella a destra: Cappella di Sant'Antonio, bella quadrifora finestrata opera di Giovanni di Bonino I cappella a destra: Cappella della Maddalena è affrescata da Giotto e bottega. Presbiterio e transetto. Notevole ciclo di affreschi, tradizionalmente attribuiti a Giotto, ma riassegnati, dalla critica più recente a due ignoti artisti della sua bottega, noti come il Parente di Giotto, toscano, e il Maestro delle Vele, umbro. Si tratta di un ciclo sorprendente che ci narra l'Apoteosi di San Francesco e l'Allegoria delle virtù francescane. Nel transetto destro sopravvivono due Madonna col Bambino, una opera di Cimabue ed un'altra di Simone Martini. Nel Braccio sinistro della Crociera vi è un meraviglioso ciclo opera di Pietro Lorenzetti, eseguiti fra il 1315 e il 1320.