GUIDA  Bussoleno/Storia

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Storia

La cinta muraria medievale

Diversi ritrovamenti archeologici risalenti all'età del bronzo, rinvenuti tra i boschi, testimoniano che vi erano popolazioni presenti sul territorio già in epoca antichissima. Molto più documentata è sicuramente l'era romana grazie ai molti resti emersi negli scavi della valle. Tra le più importanti scoperte si segnalano quattro epigrafi votive in onore delle dee celtiche, datate I-II secolo d.C, oggi custodite al Museo Civico di Susa. Altra importante scoperta è un frammento di fregio in marmo, estremamente raffinato del II secolo d.C. In effetti non è un caso l'utilizzo del materiale, vi sono testimonianze certe dell'esistenza in zona di cave sfruttate per l'estrazione di marmo.

Il toponimo di Bussoleno deriverebbe dal termine tardo medievale Bussulus. Storici affermano che lo sviluppo dell'abitato si sia formato su entrambi i lati del fiume. Il medioevo della città trascorre tra le vicende familiari delle importanti dinastie dei Gaglione, Gusti, i Ferrandini e tante altre ancora. Nel 1294 ebbe luogo la prima fiera franca concessa da Amedeo V, in concomitanza con le celebrazioni per la festa di San Luca. Gli eventi organizzati vengono ripresi, per tradizione, ancora oggi dagli abitanti. Il via vai di gente che la fiera ha richiamato, assieme al transito di pellegrini in viaggio sulla strada di Francia, incentivò un discreto movimento commerciale che, unito alle produzioni delle cave e ad un'agricoltura florida, resero Bussoleno un centro discretamente autonomo finanziariamente.

Politica ed economia del paese non subirono rilevanti cambiamenti per molti secoli se non per l'aumento delle fiere in città concesse, un prima volta nel 1689 dal duca di Savoia e nel 1846 da re Carlo Alberto . Sebbene fiere e mercati stimolassero scambi commerciali, la prima attività economica del paese restava, comunque, l'agricoltura, divisa tra la coltura di frumento, segale, avena, patate e castagne; queste ultime divenute richieste verso fine ottocento sia sul mercato italiano che su quello estero. Tale slancio produttivo diede il via alla nascita in città di diverse fabbriche per la lavorazione dei pregiati marroni. A differenza, invece, della produzione alimentare stabile e cospicua, il lavoro nelle cave subiva un andamento altalenante.

Lo scenario sociale mutò radicalmente a seguito della costruzione della ferrovia. L'era moderna, dunque, cominciava con il tratto Torino-Susa inaugurato nel 1854 e con tutte le industrie che ne derivarono in seguito.