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Brusciano è situato in Campania in Provincia di Napoli. Il 20 gennaio si festeggia il Patrono, San Sebastiano. Tra gli edifici religiosi: Parrocchia San Sebastiano Martire; Chiesa di Santa Maria delle Grazie; Chiesa di San Giovanni Battista.
Confina con i comuni di: Acerra, Mariglianella, Somma Vesuviana e Castello di Cisterna.
Indice |
Storia
Le vicende storiche di questa città sono legate a quelle di tutto l'agro nolano. Diversi popoli si sono susseguiti in questa zona: Ausoni, Opici, Osci, Sabelli, Etruschi, Sanniti e Romani. Proprio per il vasto numero di dominazioni l'interpretazione del toponimo è legata a due differenti direzioni.
La prima considera Brusciano una terra popolata da bisce. Questa interpretazione non è del tutto errata, basti pensare che la città, in prossimità del fiume Sebeto, era, inizialmente, un territorio paludoso. Da qui il nome di una delle strade principali: via Padula.
La seconda interpretazione è di tipo storico. I romani, sopraggiunti dopo i Sanniti, avrebbero poi distribuito le terre ai veterani e che Brusciano fosse toccata ad un tale Brussius, di qui il nome della città.
Dove Mangiare
- Ristorante Luscià, Via Madonna Stella, 3
- Ristorante A' città e Pulecenella, Via Camillo Cucca 23/A, Telefono 081/8863407
- Taverna Estia, Via G.De Ruggiero 66/b, Telefono 081/5199633 [1]
- Osteria Mascalzone Latino, Via Rossellini 13, Telefono 081/5190858
Pub e Discoteche
- The Cellar, Via Cucca, 21 Tel.0815190019 Cell. 3336112010 [2] [3]
- Martin's Tower, Via Guido De Ruggiero, Tel. 0818861046 [4]
- Etrò Disco Pub, Via Variante 7 bis Km 44,500 Cell. 3333678230 - 3393249028 - 3331808357
Da Vedere
Le zone di interesse archeologico sono due: una nei pressi di via Bellini, l'altra a via Quattromani. E' principalemte in quest'ultima area che troviamo più reperti archeologici che ad oggi sono in possesso della Soprintendenza per i Beni archeologici di Napoli.
Il toponimo Quattromani è di origine latina, quattruor Manes, e deriva dalla presenza di quattro famiglie che erano presenti in questa città. I Mani, anime degli antenati che venivano venerate, indicavano per analogia anche i capostipiti di famiglie dello stesso ceppo. Le loro tombe, in cassa di tufo, risalgono al IV secolo a.C e si sono ben conservate grazie al materiale vulcanico su cui sono poste.
Tuttavia queste zone di interesse artistico non sono state opportunamente valorizzate,






