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Foto Bionaz:
2012, 2009, 2008

Bionaz (altitudine:1.606 metri s.l.m.) è situato nella Valle d'Aosta. Il 20 luglio si festeggia il Patrono, Santa Margherita:Vergine e Martire nacque ad Antiochia di Siria (odierna Turchia ) nella seconda metà del III secolo e venne educata alla fede cristiana dalla sua balia. Intorno all’anno 305,piuttosto che farsi distogliere dal suo credo,si fa uccidere con decapitazione sulla pubblica piazza.È patrona dei contadini,delle partorienti,delle balie ed è invocata contro l'infertilità.

Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di Santa Margherita; Cappella di Pouillaye; Cappella di La Servaz (in località Rey).

Confina con i comuni di: Valtournenche, Oyace, Ollomont e Nus.

Indice

Ritratto della Città

Vasto comune agricolo della Valpellina ,fiancheggiante il torrente Buthier,rappresenta un crocevia che mette in comunicazione, attraverso i suoi colli, numerose località della Valle d‘Aosta e della Svizzera. Oltre ad offrire testimonianze di vita contadina e religiosa nel corso dei secoli,in estate consente escursioni ad ogni livello,scalate di pareti attrezzate,percorsi per mountain-bike,pesca alla trota in laghi e torrenti; mentre in inverno si può praticare lo sci di fondo, lo sci alpinismo e la scalata di cascate di ghiaccio.

Frazioni

Site,rispetto al Capoluogo:

- a nord est, a circa un chilometro:Lo Vianoz;
- a sud ovest, a circa un chilometro:Perquis;
- a sud ovest,a circa due chilometri e mezzo:Chez Les Merloz;
- a sud ovest,a circa due chilometri:Moulin;
- a sud ovest,a circa tre chilometri:Dzovennoz;
- a sud ovest,a circa quattro chilòometri: Balmes.

Caratteristiche del Territorio

Il territorio comunale, terzo della Valle d'Aosta per estensione e tagliato fuori dalle maggiori e più frequentate vie di comunicazione tra Valle d'Aosta e Svizzera,è contraddistinto da una elevata naturalità ed è ricco di vari esemplari di fauna selvatica. Un anfiteatro di alte cime culminanti nel Dent d‘Hérens (q.4.171)racchiude una ventina di ghiacciai che alimentano vari laghi alpini ed il grande bacino idroelettrico del lago artificiale Place Moulin. Nei millenni i ghiacciai e l'acqua proveniente da essi hanno modellato in vari modi il paesaggio. Valli minori laterali, grandi terrazzamenti glaciali dove qua e là sono rimaste dolci e quiete acque a formare laghi alpini, solchi e gole erose dai torrenti impetuosi, cascate, ruscelli e piccoli stagni, sono solo alcune delle forme create dall'acqua e dal suo ciclo. Inoltre è presente una varietà faunistica e botanica che: per chi ama associare la passione per l'escursionismo all'interesse culturale e fotografico; per chi vuole sapere, documentarsi e raccogliere immagini su ciò che incontra lungo i sentieri,rappresentano un’attrattiva imperdibile.

Da Vedere

  • Ghiacciaio d‘Orein Sud
ridottosi notevolmente ha dato origine:
- ad un anfiteatro morenico, nell'ampia depressione del Colle della Sassa fra la Becca des Lacs (q.3.470 ) e la Gran Becca Blanchen (q.3.680),la cui diversa colorazione tra le morene destra(colore rossastro ) e sinistra (colore grigio chiaro) è dovuta all'azione glaciale avvenuta in corrispondenza di un contatto tettonico tra due diverse unità geologiche:quella di Valpelline e quella di Arolla;
- al Lago d'Orein (q. 2.456 )intermorenico e poco profondo.
  • Lago di Place-Moulin
sito a q.1.968 è uno dei più grandi laghi artificiali della Valle d'Aosta insieme al lago di Beauregard in Valgrisenche ed è dotato di una diga in calcestruzzo con struttura ad arco di gravità, uno degli sbarramenti più grandi d'Europa costruito tra il 1961 ed il 1965. Alimentato dal torrente Buthier il complesso alimenta la centrale elettrica di Valpelline.

[1]

  • Tre Laghi:
Lungo, Morto e Mont Ros sono spettacolari specchi d'acqua,siti a quota media di 2.300 metri,racchiusi da alte pareti rocciose a forma di anfiteatro,facenti parte della dorsale fra la Becca Chatele (q.3.208) e la Becca del Lacs (q.3.472).Si parte dal piazzale della diga di Place Moulin .

Numeri Utili

  • Comune,Localita' Plan De Veyne,1 Telefono 0165-730106/0165-730107/0165-730116/0165-730959
  • Polizia Municipale,Localita' Capoluogo,1 Telefono 0165-730106
  • Scuole Elementari,Frazione Dzovennoz ,1 Telefono 0165-730249/0165-730959
  • Parrocchia di Santa Margherita ,Capoluogo Telefono 0165-710893

Leggende

In ogni comunità,nell’ambito delle tradizioni,si tramandano di generazione in generazione le leggende locali.Per quanto attiene il Comune di Bionaz,eccone alcune su:

  • Lago Lexert
non avendo il lago immissari ed emissari in superficie,dove oggi si trova il letto del lago,una leggenda narra che un contadino, contravvenendo alle regole che proibivano di svolgere opere manuali nei giorni di festa,stesse lavorando (nel giorno del Santo Patrono) il proprio pezzo di terra.
Ai passanti che lo rimproveravano rispondeva: "Pantaleone, Pantaleonetto, so ben io se è il caso che ci fermiamo io e il mio mulo".
Pronunciate queste parole,uomo e mulo,scomparvero,mentre un lago prese il posto del campo.
  • Il passo dell'asino
si narra che San Teodulo (Vescovo nel Cantone Vallese ) nella fase di rientro alla sua dimora e nell’attraversare il Colle di Livournea,dopo aver evangelizzato la popolazione di Bionaz,rischiò di precipitare nel dirupo sottostante a causa di un serpente che spaventò il suo mulo.
Il Santo maledì il serpente dicendo "Mai più tu vivrai in questo luogo!" e,da allora,in quella zona non si sono più viste tracce di vipere.
Nella stessa occasione l'asino lasciò impressa l'impronta del suo zoccolo sulla roccia (nota come "Pas de l' âno") e la forma del suo labbro su una pietra a forma di scodella dove cadeva dell'acqua fresca(nota come "Pot de l'âno").
  • La Grotta della Fata
si narra che un tempo,in una cavità naturale (denominata “Borne de la Faye”) oltre il villaggio di Pouillaye,vivesse una fata che si era perdutamente innamorata di un contadino del villaggio,già sposato e con figli.Non sapendo come legarlo a sé,la maliarda lo attirò con la promessa di un ricco dono e gli consegnò un magnifico nastro da donare alla moglie affinchè lo annodasse al collo nei giorni di festa.
Tornando verso casa il giovane, sentendosi stanco, si coricò sotto un larice ed appoggiò ai rami il nastro ricevuto in dono sino a che,destatosi nel cuore della notte,corse a casa e solo l'indomani si ricordò del nastro.
Quando raggiunse il larice si accorse che l'albero era diventato completamente secco, come colpito da un influsso maligno.
Solo allora comprese il disegno malvagio della fata e fuggì inorridito al pensiero della sciagura che avrebbe potuto colpire la sua amata sposa.

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale,Frazione Dzovennoz,1 Telefono 0165-730909 [2]

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • La Batise Soc. Cooperatica Sociale, Località Capoluogo

Alberi Monumentali

In località Gordzé, vi è un Larice di oltre cinquecento anni, alto più di 23 metri e con una circonferenza di più di 5 metri. E' detto "La Brenva Foula di Gordzé".

Informazioni Utili

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