GUIDA  Rubiana/Storia

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Storia di Rubiana

Come altri centri della Val Messa, nella bassa val di Susa, l'area rubianese, essendo localizzata in una via di passaggio naturale fra le Alpi, è probabile che sia stata battuta dalle popolazione preitaliche, celti e celto-liguri; sicuramente fu attraversata dai romani che avevano creato nella zona del colle di Lys un'arteria di comunicazione.

Rubiana sprofonda nella notte della storia durante l'invasione gotica e riemerge nel Medioevo quando la sua curtem va a costituire, come documentato nell'atto di fondazione dell'abbazia di San Giusto di Susa, la base patrimoniale dell'abate stesso.

San Giusto fu un'importante istituzione ecclesiastica e politica del Piemonte medievale e non solo, giacchè l'abbazia segusina è al centro della storia rubianese fino all'anno della sua soppressione, nel Settecento: l'abbazia era stata fondata da Olderico Manfredi II e Alarico, vescovo di Asti.

Olderico era di stirpe arduinica e giocò un importante ruolo politico mediando fra il re d'Italia Arduino e l'Imperatore; a Olderico si deve la fondazione dell'importante abbazia della Novalesa e fu il padre di Adelaide di Susa che andò in sposa in terze nozze ad Oddone figlio di Umberto I Biancamano, considerato il capostipite dei Savoia. In pratica fu proprio grazie ad Adelaide che iniziò l'influenza dei Savoia in Piemonte.

Rubiana, come patrimonio di San Giusto, era inserita nella castellania di San Mauro ed era a tutti gli effetti demanio ecclesiastico che venne incamerato direttamente dai Savoia nel Settecento che, poi, scelsero per attribuirlo tramite titolo comitale al conte di Chiavarrina.

Durante la Guerra di Liberazione, il territorio è scenario di un'eroica battaglia partiginana, ricordata con un monumento sul colle di Lys che ricorda i 33 patrioti uccisi dalla barbarie nazista.

Durante la delimitazione dell'area comunale, il territorio è stato varie volte ridisegnato, giungendo ad includere più di 90 frazioni. Ancora oggi le parrocchiali sono tre.

File:Almese - "Eurolys" - Meeting giovanile Europeo - Locandina anno 2012.jpg
"Eurolys" - Meeting giovanile Europeo - Locandina anno 2012

Eventi Storici

  • Colle del Lys - 2 luglio 1944
L’eccidio compiuto dai nazifascisti al Colle del Lys il 2 luglio 1944 si inquadra in una vasta offensiva scatenata contro le formazioni partigiane della Valle di Susa. La zona, controllata dalla 17^ Brigata Garibaldi, era la più prossima a Torino: da lì partivano in continuazione squadre partigiane che compivano azioni nella bassa valle e nell’area di Rivoli – Alpignano – Grugliasco ( attacchi ai singoli presidi, sabotaggi alla linea ferroviaria, requisizioni nei depositi e magazzini militari ) e la possibilità di collegamento con la valle di Viù , attraverso il colle , rendeva ulteriormente importante la posizione.Il rastrellamento scattava nella notte tra l’1 e il 2 luglio, condotto da reparti tedeschi e fascisti che salivano a scacchiera dalle valli di Susa e di Viù ed alle prime luci dell’alba , i nazifascisti erano già in prossimità del colle. Un gruppo di partigiani tentava allora una difesa ad oltranza, per tenere impegnate le forze nemiche e permettere la ritirata dei compagni .Durante questa fase dei combattimenti avveniva l’episodio più drammatico: 26 giovanissimi partigiani di cui molti di Cremona, giunti in zona solo due giorni prima, anziché tentare la ritirata verso l’alto, scendevano verso valle.L’errore nasceva dalla scarsa conoscenza dei luoghi, dall’inesperienza, forse dalla sottovalutazione della consistenza numerica delle forze attaccanti .Mentre gli altri partigiani della 17^ Brigata riuscivano a disperdersi e sfuggire alla cattura, i giovani partigiani scesi verso la valle, venivano catturati, poi torturati perché rivelassero ciò che sapevano del movimento partigiano, quindi trucidati.Due giorni dopo, quando i nazifascisti erano ormai ridiscesi a valle, i partigiani potevano tornare sul colle per ricomporre le salme dei caduti e seppellirle.